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giovedì 9 novembre 2006

Basquiat a Milano

basquiatSono andato alla Triennale di Milano a vedere la grande mostra di Jean-Michel Basquiat. La prima in Europa. Molto grande anche se non esaustiva dato che opere significative per capire il percorso dell'artista sono rimaste in America. Non starò a disquisire sulla sua arte perché in Rete potete trovare moltissimo materiale in tante lingue.

Mi ricordo la Milano degli anni Ottanta, la cosiddetta "Milano da bere", quando il "Corriere della sera" riusciva a dedicare due pagine alla canottiera di Craxi, e i punk milanesi, dal Virus all'Helter Skelter, provocavano con i loro abbigliamenti e coi loro spray sui muri.basquiat Fu in quegli anni, ottobre 1983, che Basquiat venne a Milano, ma ormai la forza dirompente del suo lavoro si era ammosciata perché dalle strade si era trasferito nelle gallerie.

Ritornando a casa la mia vista è sbattuta contro la facciata del grattacielo che vedete in basso. Possibile che un temerario writer si fosse arrampicato in freecrimbling fin lassù per lasciare il suo segno? Un flash di un attimo. Era la reclame di un'automobile.

Arte provocatoria che nasce nelle strade, poi finisce nelle gallerie, ed ecco rispuntare il suo scimmiottamento di nuovo nelle strade fagocitata dalla piovra onnivora della pubblicità.
















In alto
Ritratto di Basquiat
Wandy Warhol, 1982

A fianco
Untitled (particolare)
Basquiat, 1983

Sotto
Milano, grattacielo in zona Garibaldi

fascisti

1 commento:

  1. Credo che, in questo caso, vi stiate sbagliando. L'intento evidentemente non raggiunto dal pubblicitario di WV credo fosse richiamare le scritte sul vetro appannato e non i graffiti di Basquiat, data la superficie. Ciao

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