Pagine

sabato 13 gennaio 2007

Eravate bambini o ragazzi negli anni '60 '70?

maddalena ragazzina su vespa
Ingrandisci la foto

Un gioco della memoria, forse della nostalgia. Aggiungete delle voci nei commenti e li inserirò nella lista.

  • Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...

  • Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.

  • Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con pitture a base di piombo.

  • Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.

  • Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.

  • Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale...

  • Noi invece bevevamo l'acqua direttamente nei torrenti dove scorrazzavamo per tutta l'estate. Non c'erano depuratori ma nessuno si è mai beccato malattie gastrointestinali.
    (commento di Giorgio)

  • Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!

  • Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.

  • La scuola durava fino a mezzoggiorno, arrivavamo a casa per pranzo.

  • Avevamo una sola maestra che ci insegnava tutte le materie.
    (commento di Rita)

  • Non avevamo zainetti ma cartelle con dentro due libri e due quaderni. Una matita e una penna. Niente più.
    (commento di Paolo)

  • Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile.

  • Avevamo quindici anni, partimmo in due dalla val Nervia per le montagne. Girammo tra quelle cime senza conoscere le strade. Dopo una settimana sbucammo a Limone Piemonte e telefonammo ai nostri genitori.
    (commento di Alberto)

  • Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, ma non c'era alcuna denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno se non di noi stessi.

  • Mangiavamo biscotti, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...

  • Condividevamo una bibita in quattro, bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.

  • Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi, televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, dolby surround, cellulari personalizzabili, computers, chatroom su Internet... Invece AVEVAMO AMICI.

  • Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell'amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era li e uscivamo a giocare.

  • Si! Li fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati non subivano alcuna delusione che si trasformava in trauma.

  • Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente ripeteva ed aveva una seconda opportunità.

  • ... ma soprattutto, dopo che finalmente nelle case era entrato solennemente un televisore, guardavamo solo un po' di TV dei ragazzi (che era a misura di ragazzi) e poi a letto dopo Carosello. Un po' più grandi magari ci veniva concesso una volta alla settimana uno sceneggiato, che ci faceva conoscere l'Odissea e i Promessi Sposi, oppure il quiz per imparare qualcosa. Il resto era TEMPO LIBERO e la libertà unita a poche risorse scatenava la fantasia e la creatività, la curiosità e l'ingegno.
    (commento di Nanni 1963)

  • A quei tempi mi godevo la città (e che città!) perché era molto più vivibile ed umana. Anche la scuola, alla quale ritornavo da docente, non era ancora un'area di parcheggio o di banali sperimentazioni, ma un terreno di confronto (e talora di battaglia) politico e culturale.
    (commento di Cormorano29)

  • Se facevamo casino nessuno chiamava i Carabinieri. Al massimo ci tirava un secchio d'acqua. E la cosa ci divertiva tantissimo!
    Un po' di gesso, un sacchetto di tappi a corona (le biglie con le foto dei ciclisti erano un lusso), magari un po' di cera per andare più veloci e avvincenti gran premi di Formula Uno riempivano i pomeriggi dei cortili.
    (commento di Nanni 1963)

  • Salivamo sui tram. C'era il bigliettaio. Gli chiedevamo informazioni. "Tranquilli" ci diceva "quando è ora di scendere vi avviso". Adesso è proibito parlare col conducente.
    (commento di Ambra)

  • Ero piccola ma ricordo che andavo con mio nonno al passaggio a livello per vedere i treni...senza scritte punk o sporcizie varie...erano meno veloci e brillavano sui rumorosi binari...poi andavo ai giardini dove allora si poteva dare da mangiare ai cigni e alle papere...ricordo addirittura una vecchietta che per pochi centesimi ci vendeva il cibo per loro! Adesso e' tutto VIETATO!!!!!
    (commento di BENITO 3961)

  • Quando avevo la tosse, non mi davano lo sciroppo: mia nonna mi faceva i "caldi", ossia ungeva di sego, strofinandoci una candela, un foglio di carta da zucchero, lo scaldava sulla stufa e me lo applicava sul petto e sulla schiena.
    Lo stesso quando, durante le feste, mangiavamo "troppe cose dolci" e poi avevamo la nausea: niente Biochetasi, ma, poiché si diceva che erano "i vermi che si muovevano", una bella collana di spicchi d'aglio attorno al collo, il cui odore si pensava mandasse indietro i benedetti vermi.
    Per i dolori ai muscoli o alle articolazioni, non c'era la pomata o il gel, ma si faceva scaldare sulla stufa un sacchetto di crusca e lo si teneva sulla parte dolorante. Per non dire, poi, del ricostituente, che non era uno sciroppo bensì dell'olio di fegato di merluzzo, e del lassativo che era invece un bel cucchiaione di olio di ricino. Il torcicollo, infine, lo si curava rotolando un candelotto di zolfo, che scaricava l'elettricità (e la tensione) e si spaccava.
    Non tutto funzionava, ma alcune cose (come il rimedio al torcicollo) le uso con successo ancora oggi...
    (commento di C.E.G.)

  • E il latte che andavamo a prendere, con un bottiglione, dal vicino, che aveva ancora le mucche (a casa mia non c'era più nessuno per badare agli animali, perché mio padre e i miei zii facevano un altro mestiere, ma prima le bestie le avevamo anche noi: il maiale, i buoi, la mucca, le oche)?
    Il sapore era ben diverso da quello di qualsiasi confezione odierna, anche se superreclamizzata.
    (commento di Flaubert)

  • ... e poi, cosa a mio avviso più importante, avevamo un futuro o almeno credevamo di averlo. Oggi il futuro è a dir poco nebuloso e il presente è ridotto a un cumulo di macerie, non ci rimane che il passato, non a caso, come dimostra questo blog, tutti noi stiamo guardando indietro. E ciò se per chi come me ha imboccato il viale del tramonto può essere consolatorio, per chi vive sul versante dell'adolescenza o della giovinezza è decisamente triste e avvilente.
    (commento di Cormorano29)

  • E' proprio così, e forse anche di più, ma soprattutto eravamo bambini/ragazzi. Pensa che lo stesso discorso lo stanno già facendo le mie due figlie grandi al loro fratello che ha dieci anni meno di loro. Temo che sia un sintomo di vecchiaia.
    (commento di Strega)

  • Avevamo il mangiadischi giallo, che si ingoiava i 45 giri con le favole della fonit-cetra e la canzone di sbirulino.
    (commento di fogliadisole)

  • ...E anche le fiabe sonore!le favole che ascoltavamo dal 45 giri - il penny -: non avevano sempre il lieto fine, c'erano orchi, streghe e genitori cattivi, ma nessuno si preoccupava se la cosa potesse procurarci incubi o traumi insuperabili. Adesso ci sono psicologi che propongono di re-inventare le favole troppo "cruente"...
    (commento di serena)

  • Pallone con i lacci stando attenti a non graffiarci la fronte. Figurina di Pizzaballa introvabile. Partite a biliardino e... non alla playstation. Il mercoledi la Coppa dei camioni e ...non la Champions. Tribuna politica con Jader Jacobelli senza insulti.Complimenti per l'iniziativa. Ti segnalo analoga sul blog sinistramaldestra al post "Di quelli che stanno in mezzo al guado"
    (commento di damiano 60)

  •  Si mangiava pane con burro vino e zucchero ed era buonissimo.. la cioccolata una volta l'anno mia madre la spalmava cosi' sottile che ancor oggi non riesco a fare altrimenti.
    E poi a colazione a scuola avevamo pane e stracchino:l'aspetto era orribile ma il sapore delizioso.  (commento di Rosi)

Nella foto in alto, primi anni Cinquanta, la ragazzina che vedete sulla Vespa è la mamma dell'attuale sindaco di Isolabona (IM).

61 commenti:

  1. Avevamo una sola maestra che ci insegnava tutte le materie

    RispondiElimina
  2. Non avevamo zainetti ma cartelle con dentro due libri e due quaderni. Una matita e una penna. Niente più.

    RispondiElimina
  3. ... ma soprattutto, dopo che finalmente nelle case era entrato solennemente un televisore, guardavamo solo un po' di TV dei ragazzi (che era a misura di ragazzi) e poi a letto dopo Carosello. Un po' più grandi magari ci veniva concesso una volta alla settimana uno sceneggiato, che ci faceva conoscere l'Odissea e i Promessi Sposi, oppure il quiz per imparare qualcosa. Il resto era TEMPO LIBERO e la libertà unita a poche risorse scatenava la fantasia e la creatività, la curiosità e l'ingegno.
    Qualcuno ogni tanto va a caccia di cattivi maestri. Ma non sarà che Popper ha indovinato l'analisi con il suo "Cattiva Maestra Televisone"?

    RispondiElimina
  4. A quei tempi mi godevo la città (e che città!) perché era molto più vivibile ed umana. Anche la scuola, alla quale ritornavo da docente, non era ancora un'area di parcheggio o di banali sperimentazioni, ma un terreno di confronto (e talora di battaglia) politico e culturale.

    RispondiElimina
  5. Per riscaldare la scuola c'era una stufa di terracotta e ognuno di noi portava un pezzo di legna per alimentarla, Certe volte c'era fumo in aula, ma fuori l'aria era pulita. (anni cinquanta).

    RispondiElimina
  6. Noi invece bevevamo l'acqua direttamente nei torrenti dove scorrazzavamo per tutta l'estate. Non c'erano depuratori ma nessuno si è mai beccato malattie gastrointestinali.

    RispondiElimina
  7. Avevamo quindici anni, partimmo in due dalla val Nervia per le montagne. Girammo tra quelle cime senza conoscere le strade. Dopo una settimana sbucammo a Limone Piemonte e telefonammo ai nostri genitori. Ciao Mino.

    RispondiElimina
  8. Se facevamo casino nessuno chiamava i Carabinieri. Al massimo ci tirava un secchio d'acqua. E la cosa ci divertiva tantissimo!

    Un po' gesso, un sacchetto di tappi a corona (le biglie con le foto dei ciclisti erano un lusso), magari un po' di cera per andare più veloci e avvincenti gran premi di Formula Uno riempivano i pomeriggi dei cortili.

    RispondiElimina
  9. Salivamo sui tram. C'era il bigliettaio. Gli chiedevamo informazioni. "Tranquilli" ci diceva "quando è ora di scendere vi avviso". Adesso è proibito parlare col conducente.

    RispondiElimina
  10. Il vaggiudeso yo zeller na rico... Lucaos wil, coragrev vito graiarminara inco zenticuram havo wollavaranao ric um!!! Vou incias jaralorosseo kas emplao eletto suoi raprem ja... Oblioresse pentibel obsero un un se destanti, esperbou, xade...

    RispondiElimina
  11. Ero piccola ma ricordo che andavo con mio nonno al passaggio a livello per vedere i treni...senza scritte punk o sporcizie varie...erano meno veloci e brillavano sui rumorosi binari...poi andavo ai giardini dove allora si poteva dare da mangiare ai cigni e alle papere...ricordo addirittura una vecchietta che per pochi centesimi ci vendeva il cibo per loro! Adesso e' tutto VIETATO!!!!!

    RispondiElimina
  12. E il latte che andavamo a prendere, con un bottiglione, dal vicino, che aveva ancora le mucche (a casa mia non c'era più nessuno per badare agli animali, perché mio padre e i miei zii facevano un altro mestiere, ma prima le bestie le avevamo anche noi: il maiale, i buoi, la mucca, le oche)?
    Il sapore era ben diverso da quello di qualsiasi confezione odierna, anche se superreclamizzata

    RispondiElimina
  13. Oeh Barbara, a che gioco stiamo giocando?

    RispondiElimina
  14. ... e poi, cosa a mio avviso più importante, avevamo un futuro o almeno credevamo di averlo. Oggi il futuro è a dir poco nebuloso e il presente è ridotto a un cumulo di macerie, non ci rimane che il passato, non a caso, come dimostra questo blog, tutti noi stiamo guardando indietro. E ciò se per chi come me ha imboccato il viale del tramonto può essere consolatorio, per chi vive sul versante dell'adolescenza o della giovinezza è decisamente triste e avvilente.

    RispondiElimina
  15. è proprio così, e forse anche di più, ma soprattutto eravamo bambini/ragazzi.
    Pensa che lo stesso discorso lo stanno già facendo le mie due figlie grandi al loro fratello che ha dieci anni meno di loro. Temo che sia un sintomo di vecchiaia

    RispondiElimina
  16. Avevamo il mangiadischi giallo, che si ingoiava i 45 giri con le favole della fonit-cetra e la canzone di sbirulino

    RispondiElimina
  17. ...E anche le fiabe sonore!le favole che ascoltavamo dal 45 giri - il penny -: non avevano sempre il lieto fine, c'erano orchi, streghe e genitori cattivi, ma nessuno si preoccupava se la cosa potesse procurarci incubi o traumi insuperabili. Adesso ci sono psicologi che propongono di re-inventare le favole troppo "cruente"...

    RispondiElimina
  18. Il cortile di casa era per noi ragazzi di mare, la spiaggia, dopo il bagno se avevamo freddo ci scaldavamo attaccandoci agli scogli roventi che limitavano la spiaggia. Dopo belli asciutti facevamo merenda con pane e cotoletta impanata.
    Ed eravamo sani come PESCI!!!

    RispondiElimina
  19. ..e si diceva: a marzo ogni matto va scalzo!
    Cioè per tutta l'estate si andava scalzi, per risparmiare sulle calzature.
    Provate adesso, impensabile

    RispondiElimina
  20. Mio padre mi portava in una bottiglia l'acqua dell'adige, ma non dalla fonte ma dopo Verona, com'era limpida e buona da bere!

    RispondiElimina
  21. Il gioco più economico?
    In un determinato tempo consisteva tra due amici, di contare i passanti che passavano da destra e da sinistra, da una strada, uno sceglieva i passanti di destra l'altro di sinistra. Alla fine vinceva chi contava più passanti dalla parte che aveva scelto.
    Più economico di così!

    RispondiElimina
  22. Quando arrivavano le 17.00, ci mettevamo seduti nella camera da pranzo-salone, dove c'era l'unico televisore della casa, posizionato su un carrello, in bianco e nero, con 2 soli canali, e senza telecomando. Allora iniziava "La TV dei ragazzi". Due biscotti in mano, e iniziavano i programmi: Chissà chi lo sa, Giovanna la nonna del Corsaro nero, Tric Trac, Roby e 14, Giamburrasca, lo Zecchino d'Oro, Braccobaldo Show.....
    E per 1 ora e mezzo eravamo felici. Davvero.

    RispondiElimina
  23. nelle sere d'estate dopo cena si scendeva "sotto " a giocare, giocavamo a nascondersi, avevamo tutto il verde dei prati che circondava l'abitato, quando veniva buio, le lucciole giocavano con noi. Poi prima di" salire " ne prendavamo una , prigioniera fra le nostre mani e la portavamo a casa , la mettavamo nel barattolo di vetro per osservarla ...che brutta...alla luce era molto brutta, la pancina s'illuminava, ma era brutta, poi la lasciavamo libera di volare nel buio della campagna...

    RispondiElimina
  24. una mattina degli anni 60, scoprii che la raitivu' mandava un film di mattina...!!!impensabile per quei tempi...ricordo che a casa mia per vedere quella scatola in bianco e nero, salivano dal piano di sotto per venire a vedere gian burrasca alle ore 8,30 di sera!, a ripensarci provo una sensazione strana.

    RispondiElimina
  25. ricordo i fil trasmessi al mattino, li davano durante le vacanze estive. Mi mettevo a guardare la tele, erano bei fil con Amedeo Nazzari o altri ma sempre pieni di significato. Appena finito il film, forse le 11 di mattina. Si tirava su la persiana da dove sbucava un sole accecante che ci faceva tornare alla realtà.

    RispondiElimina
  26. C'era mio padre che alla domenica mi caricava sulla sua 1100 e mi portava dai nonni, in campagna. Là, in autunno, tutti sui carri a vendemmiare e per noi bimbi era una gioia. A mezzogiorno preciso tutti a tavola, nonna che apparecchiava con la tovaglia bianca, quella buona della domenica, per una ventina di persone. E l'odore del mosto che saliva dai tini nelle cantine. Mi bastava quello per essere felice. Ci bastava poco per essere felici. Un libro, un disco erano regali speciali dei quali avere molta cura. In inverno al cinema dal prete davano il doppio spettacolo e i soldi erano contati giusti per l'ingresso e per un pacchetto di lupini salatissimi. C'era poco, ma eravamo molto più in grado di apprezzarlo, di gustarcelo e di farcelo bastare fino alla volta successiva.

    RispondiElimina
  27. Le vacanze estive le passavamo dalla nonna, che abitava nel paese dopo il nostro.
    Andavamo lì per cambiare aria!

    RispondiElimina
  28. Tutto vero. Che nostalgia. Siamo l'ultima generazione che ha ricordi in bianco e nero..

    RispondiElimina
  29. ....le sere d'estate dopo cena tutti in cortile a giocare, era bello con Nascondino, e mentre andavamo tra i cespugli per nascoderci le piccole lucciole volavano tra i fili d'erba.

    RispondiElimina
  30. .....il viale di platani davanti alla chiesa si trasformava in campo da tennis tutti i pomeriggi.Giocavamo a tennis e a volano fino alle tre.Noi eravamo gli snob.Gli altri giocavano a calcio dietro il municipio....e alla sera, tornando dalla cascina con la bottiglia del latte mi fermavo a bocca aperta davanti al bar:c'era la tv a colori.

    RispondiElimina
  31. ...non c'era internet e quando avevo una curiosita' non sapevo dove cercare. La mia famiglia era troppo povera e ignorante per avere dei libri in casa; l'unica fonte di sapere era l'Enciclopedia Conoscere. La Biblioteca in centro era cupa, piena di libri antichi, personale poco disponibile e mi intimidiva. L'unica era rivolgersi ai professori per alcuni dei quali provavo una stima e gratitudine immensa!

    RispondiElimina
  32. mi ricordo i problemi alle elementari e il solito fattore sfigato che andava al mercato e gli succedeva di tutto..ora si perdava le mele ora gi andava a male qualcosa :-)..comprava e rivendeva..e intanto imparavamo a far funzionare il cervello..ora studiano di tutto ma non imparano nulla..

    RispondiElimina
  33. Che corse il sabato dell'anno 1968/69 all' uscita di scuola per andare a vedere Stanlio & Ollio...

    RispondiElimina
  34. ....quando a scuola prendevamo un ceffone dalla maestra, a casa lo raccontavamo ai genitori, loro ce ne davano altri due.

    RispondiElimina
  35. nel 1964 passavamo ore sedute sul muretto di un fosso a sognare il nostro futuro,ma si sa che i sogni non si avverano mai e ti lasciano dentro un grande rimpianto soprattutto per l amica che non c è più.susanna 22/04/11.

    RispondiElimina
  36. titino pignatelli ostuni19/8/11 16:45

    Non tutti avevano i freni alla bici si rallentava mettendo il piede sulla ruota anteriore consumanto le scarpe già rotte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'era anche chi non aveva neppure la bicicletta, per cui chiedevi all'amico se poteva prestarti la sua o al limite salire con lui, con la promessa che il prossimo giro avresti pedalato tu. L'estate normalmente indossavamo ciabattine o zoccoli,("a piede libero" insomma...)ma dovevi fare molta attenzione! Se ti distraevi un attimo anzichè le scarpe, rischiavi di scorticarti le calcagna!

      Elimina
  37. Si mangiava pane con burro vino e zucchero ed era buonissimo.. la cioccolata una volta l'anno mia madre la spalmava cosi' sottile che ancor oggi non riesco a fare altrimenti.
    E poi a colazione a scuola avevamo pane e stracchino:l'aspetto era orribile ma il sapore delizioso.

    RispondiElimina
  38. Luigi FOGLI26/2/12 12:17

    Ricordo ancora quegli inverni rigidissimi e diversi miei coetanei più indigenti con le pezze che rattoppavano i pantaloni Spaccavamo le lunghe stalattiti di ghiaccio che penzolavano dai tetti e la mamma con un po di vino e zucchero e quel ghiaccio ci preparava granite
    E i maestri a scuola oltre alla didattica erano autentici maestri di vita Un po più di miseria ma tanta sana gioia di vivere Luigi

    RispondiElimina
  39. Si andava in giro con le braghe corte fino a 11 anni,inverno o estate che fosse. Nel doposcuola alle elementari c'era un armadio a muro pieno di libri per ragazzi rilegati con carta marrone da pacco. Ancora,alle elementari c'era il libro di "Antologia" ovvero estratti dall'Iliade,Odissea,Divina Commedia,Tasso,Ariosto e Cervantes. Uno se lo ritrovava tra le mani così,per ingannare la noia, si pappava la letteratura antica.
    Quando nevicava si fermava tutto e nessuno si lamentava,anzi.....Tutti gli anni arrivavano gli autoscontri nel bel mezzo dell'inverno.Musica a tutto volume,nessuno che si lamentasse....

    RispondiElimina
  40. StefanoSTAR21/4/12 10:47

    Chi aveva l'Aquiletta o la Graziella, se gli chiedevi un passaggio, ti faceva montare IN PIEDI sul portabagagli posteriore e pedalava per te anche in salita. Se avevi paura ti faceva sedere sul suo sellino e pedalava per te stando solo sui pedali e nessun vigile si è mai sognato di dirci qualcosa.

    RispondiElimina
  41. mi rimpiango gli anni 60 si entrava alle 830 e si usciva alle 12 30 de corsa a casa a giocare nel cortile di casa in quel periodo non ci stavano le merendine tua madre ti comprava una ciambella quando ci stavano i soldi oggi invece anno tutto ed non sono mai contenti .un saluto a voi tutti luigi

    RispondiElimina
  42. Vittorio5723/6/12 10:37

    Negli anni sessanta facevo le scuole elementari, quando il maestro entrava in classe tutti ci si alzava in piedi e si diceva:
    "Buon giorno signor maestro".
    Fatti i compiti nel pomeriggio c'era la TV dei ragazzi, ricordo fra i molti programmi
    "il magnifico king", "le avventure di Robinson Crosuè", "l'isola del tesoro", ecc.
    Era un altro mondo, sicuramente meno frenetico di oggi, a volte più scomodo e meno immediato e certamente,anche per i ragazzi, molto meno stressante.
    Si, lo confesso, a volte ricordo quei tempi con nostalgia, sento che mi fa bene!

    RispondiElimina
  43. pino 196114/8/12 12:08

    Anche in una città come Roma si usciva di casa senza problemi e si giocava per strada o nei cortili dei condomini. Interminabili partite di calcio con porte improbabili, sfide a basket col canestro sostituito da un cesto, scambi di figurine, partite a carte e la posta erano i giornalini...Frotte di bambini che venivano rincorsi dall'inquilino o dal portiere che non gradivano affatto il frastuono che eravamo in grado di creare! A volte ricordo con infinita dolcezza quelle ore spensierate e che ahimè i nostri figli non potranno più vivere. Non so che darei per rivivere anche solo per qualche ora quei momenti.

    RispondiElimina
  44. Proprio oggi che è Ferragosto ricordo la mitica Belvedere stipata all'inverosimile di ragazzini chiassosissimi (io e i miei cugini) con cui mio padre ci portava al mare negli anni '50.

    RispondiElimina
  45. bellissimi anni 60 ,sarà che sto diventando vecchia ma ricordo spesso quegli anni con nostalgia ,ricordo i giochi in strada bellissimi, bastava un tacco di una scarpa la parte superiore di un arancia e si giocava la campana e quell odore di arancio che ti restava sulle mani per ore .si giocava con la corda ,con le biglie con le palle come i giocolieri,facevamo gare di corsa senza paura che un motorino o un auto ti venisse addosso ,e quel profumo nell aria sia nelle belle giornate che dopo la pioggia , i profumi quando passavi davanti ai negozi di frutta , o l odore del Natale che ti entrava dentro,e lo sentivi in ogni casa che entravi .che fine hanno fatto queste cose dov è che si è iniziato a sbagliare se siamo arrivati a questo punto oggi

    RispondiElimina
  46. bellissimi anni 60 ,sarà che sto diventando vecchia ma ricordo spesso quegli anni con nostalgia ,ricordo i giochi in strada bellissimi, bastava un tacco di una scarpa la parte superiore di un arancia e si giocava la campana e quell odore di arancio che ti restava sulle mani per ore .si giocava con la corda ,con le biglie con le palle come i giocolieri,facevamo gare di corsa senza paura che un motorino o un auto ti venisse addosso ,e quel profumo nell aria sia nelle belle giornate che dopo la pioggia , i profumi quando passavi davanti ai negozi di frutta , o l odore del Natale che ti entrava dentro,e lo sentivi in ogni casa che entravi .che fine hanno fatto queste cose dov è che si è iniziato a sbagliare se siamo arrivati a questo punto oggi

    RispondiElimina
  47. Le nostre merende erano pane olio e sale o pane burro e zucchero.
    Nelle grandi occasioni in mezzo al pane c'era una tavoletta di cioccolata... o quella crema alla nocciola a cui sono state dedicate perfino tesi di laurea.
    E dopo i pasti i bambini facevano a gara per ripulire la pentola!

    RispondiElimina
  48. Pieramari24/3/13 11:06

    E' una bella iniziativa ma mi sembra un po' troppo nostalgica. Tutti dicono quanto si stava bene, ecc. Ma penso che nessuno rinuncerebbe alla tecnologia e alle conquiste della medicina, o altro. E' vero che quando c'era meno televisione si stava di più con le persone e con gli amici,ma è anche vero che oggi siamo più responsabilizzati a gestirci l'informazione e gli studi. Se siamo più "pecoroni" è perchè non ci siamo adeguati, leggiamo meno e ci facciamo gestire la vita da chi lo fa per mestiere. La televisione la puoi sempre spegnare, quando vuoi. Anch'io andavo con mia madre a prendere il latte fresco direttamente dal produttore,mangiavo pane e olio, pane e marmellata. Però andavo a scuola a piedi perchè non era previsto il servizio di scuola bus,la maestra unica era una grossa boiata e se ti capitava una ignorante e un po' fascista, erano guai. Oggi ci sono altri problemi,ma questi spesso sono stati determinati dalla nostra distrazione e dall'ignoranza che è aumentata (nonostante ci siano più laureati e diplomati), perchè la gente legge di meno e si fa "guidare",anche se oggi ci sarebbero più strumenti e più possibilità per approfondire i problemi e agire. Ricordo anch'io con nostalgia, i lunghi pomeriggi d'estate a giocare fino a quando faceva buio, tra i rovi e i fossi, a cercare le rane e i rospi, a mangiare la frutta selvatica e chissà perchè,quei pomeriggi sembravano interminabili anche quano ti divertivi. Ma forse è solo una deformazione della memoria che li vuole così.Oggi mi diverto coi miei figli, mia moglie, e quando posso con i miei computer. Abito ancora in campagna, e porto con me i miei ricordi i miei sogni, pensando al futuro che verrà, non senza di me/anche grazie a me.

    RispondiElimina
  49. hahah tutto vero..senti arrivo al tuo blog per caso..ma io ho un cane che si chiama alberto...
    https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150973651241198.411829.44529596197&type=3
    guardati un po di foto....e la mia pagina su trastevere https://www.facebook.com/XIII.Rione

    RispondiElimina
  50. luna-regina11/1/14 19:07

    Io nel 1960 avevo 14 anni e mi ero innamorata per la prima volta. Poi la vita mi ha portata da un'altra parte ma ricordo ancora adesso dopo 50 e passa anni la tenerezza di quei momenti...
    cè qualcuno che ha vissuto a Torino negli anni 64-70?

    RispondiElimina
  51. A scuola dalle Suore, Donne colte e pazienti, in classi di 42/45 ragazzi...non si sentiva volare una mosca...tra un po' i nostri figli verranno istruiti (!) da qualche Imam!! Dio! (il nostro) che fine abbiamo fatto!! Wake up, Occidente!!Oriana dixit. Roby

    RispondiElimina
  52. A scuola nelle elementari con classi fatte di soli maschi e sole femmine ( Venaria scuola elementare De Amicis anni 68' 69' 70' 71' 72') maestro che menava e se davanti ai genitori parlavi le prendevi pure da loro. Poi le medie con il gioco della cavallina prima di entrare a lezione ( Venaria scuola Lessona), le prime amichette dopo cinque anni solo con i maschietti e le feste in casa trasformate in discoteche....i primi baci....limonate da due ore.....Che roba!!!!
    Ciao Moreno 62. morenoscop@yahoo.it

    RispondiElimina
  53. le persone erano piu buone, i bambini piu teneri educati,innocenti,le ragazze piu belle, c erano ancora i nonni e i bisnonni,le cose erano piu buone da mangiare ,le maestre non erano insignificanti come oggi ,la tv era ricca piena di tutto bello solo bello,la musica era musica oggi nessuno e nessuno ripeto a parte i vecchi big sanno cantare nessuno escluso,si giocava con le bambole fino a 12 anni,le amicizie erano sincere belle,non c era tutta sta tecnologia che solo per il due per cento e bella,si pensava al 2000 come una cosa lontana e si anelava di averlo ora che l abbiamo lo ridarei volentieri indietro unica cosa bella la nascita del mio pupo ,piu si va avanti piu tutto e lontano ,ogni cosa allora era fantastica c era il grande milan la grande inter cera la brava cristina davena e giorgia lepore che cantava Conan...i grandi bravissimi corrado e mike...ora tutto e buio

    RispondiElimina
  54. Ricordi che danno grandissima emozione....vivevamo in un mondo migliorabile(ma sempre in qualsiasi epoca e' cosi) ma ricco di speranza, di gioie semplici, di amicizie vere, di affetti profondi,giochi semplici e stupendi perché si facevano insieme, da bambini, musica e film bellissimi da ragazzi, andare al cinema a vedere un grande film ti faceva sentire grande, perché uscivi e andavi al centro della città a vedere qualcosa che in TV a casa non potevi vedere! I primi 45 giri nel mangiadischi le festicciole casalinghe negli anni della pubertà e dell adolescenza, coi panini all olio a burro e alici, i balli lenti romantici col gioco della scopa e gli shake col rock degli anni 60 e 70.....il gioco della bottiglia tutti in cerchio, e poi fionde, cerbottane con la carta arrotolata, archi coi rami d albero, bottigliette di acqua distillata per schizzarsi l acqua d estate, bolle di sapone con la cannuccia.....lo zecchino d oro, Hit parade.....ciao grandi anni vi ringrazio di avervi vissuto, siete stati la cosa più bella che ho....e ce vivrà per sempre dentro e fuori di me MDM60

    RispondiElimina
  55. La Domenica mattina si mangiava pane "...ca sarsa". Pane con il sugo del ragu'. La ricotta veniva venduta dietro il cofano della 500 familiare e data direttamente in mano con le fascette. Lo facevamo TUTTI!!!

    RispondiElimina
  56. La scelta della qualità è alla base di ogni acquisto intelligente. Scegli anche tu lacci per cavo (pacco da 6). Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ4MzU0OTQzMiwwMTAwMDAzMixsYWNjaS1wZXItY2F2by1wYWNjby1kYS02Lmh0bWwsMjAxNzAyMDEsb2s=

    RispondiElimina
  57. Mi rimpinzavo di "Rim" e "Formitrol" (quest'ultimo è stato tolto dal commercio perché cancerogeno. Per non parlare del DDT, che mi spruzzavo con l'apposita pompetta su tutto il corpo, quando le zanzare mi divoravano..... È sono ancora qui....

    RispondiElimina
  58. ...vi ricordate i giri in bici con le cartoline attaccate ai raggi con le mollette dei panni per fare rumore! Tutti insieme appassionatamente fieri delle nostre "bici potenti"

    RispondiElimina
  59. Si, ricordo bene. Io non le ho messe , essendo femmina non mi interessava il rumore !!!!!Sempre bello però il ricordo !!

    RispondiElimina