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domenica 29 luglio 2007

I gesuiti inviano missionari su Second Life

Stavolta non potranno più adoperare i metodi di qualche secolo fa, quando per evangelizzare i "selvaggi" in terre appena scoperte non andavano tanto per il sottile, e con le buone o più spesso con le cattive riuscivano a versare l'acqua del battesimo sulle loro teste.

Adesso se la devono vedere con la concorrenza, e forse è proprio per questo che nell'ultimo numero del quindicinale "Civiltà cattolica" pubblicato dalla Compagnia di Gesù si legge la proposta lanciata alla Chiesa di Roma: "Occorre avere il coraggio di avventurarsi nel mondo di Second Life, il sito web dove è possibile vivere in maniera simulata una seconda vita digitale, e dove una crescente popolazione mondiale di internauti ha bisogno di ricevere un messaggio di fede."

In realtà su SL esistono già spazi dedicati alla preghiera, come moschee, chiese, conventi, e templi di varie sette. Riusciranno questi soldati di Cristo a riconquistare il terreno perduto?

Lo sapete perché gli hacker finora non sono mai riusciti a violare il sito del Vaticano? E' merito proprio dei gesuiti che sovrintendono ai server e che si sono affidati per la sicurezza a tre arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele. Cosi hanno chiamato infatti i sofisticati firewall che hanno sempre respinto le numerose truppe dei diavoli informatici.

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