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giovedì 25 ottobre 2007

Bebé omosex

Il braccialetto è in bella vista, allacciato intorno al minuscolo polso di un neonato che compare sullo sfondo in un’immagine leggermente sfocata. Ma invece del nome del bambino, come avviene in ogni nursery qui c’è scritto «homosexual». È l’immagine scelta dalla Regione Toscana per la campagna di comunicazione contro l’omofobia (dal titolo «L’orientamento sessuale non è una scelta»), patrocinata dal Ministero per le Pari Opportunità: spot, pagine pubblicitarie, cartoline e depliant da distribuire e manifesti da affiggere in luoghi pubblici in collaborazione con le Province. Era inevitabile che una campagna del genere provocasse reazioni politiche contrapposte che degenerano facilmente in polemica sterile e fanno saltare fuori le più ridicole faziosità.

Si va avanti a forza di provocazioni che a lungo andare possono infastidire e non sensibilizzano per niente la gente sul problema.

Lasciamo che il bambino della foto cresca, si istruisca, che prenda coscienza in maniera autonoma, come è giusto che sia, lasciamo che sia lui a decidere, cosa deve fare.

Tra l'altro, se non ricordo male, qualche tempo fa non era uscita una norma che vietava i bambini nella pubblicità?

6 commenti:

  1. il problema e' se fosse vero.....
    se non e' una scelta perche' per duemila anni ci hanno rotto i *oglioni?

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  2. ...e aggiungo....o si e' per le verita' (tutte) o per nessuna!
    giustamente parlate del valore reale o meno di un dialetto (occitano).
    ma l'omosessualita' e' naturale?
    qui altro che denunce al tar! qui si tratta di discriminazioni, di menzogne, di reati protratti per anni!
    gia' che anche se fosse una scelta: quando si e' adulti e consapevoli: gli altri si dovrebbero fare gli affaracci loro!!
    visto che il celibato nessuno lo discute!
    per conto mio penso che non sia una scelta ma una disgrazia: a meno che i cani omosessuali che ho sempre visto non fossero dei depravati. come la mettiamo con le PRESUNTE verita' assolute?

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  3. riconosco ben volentieri all'ex hitlerjugen almeno una coerenza:
    nemico dei gay durante la guerra ed anche oggi.
    d'altronde si sa: il primo gallo che canta e' quello che ha fatto l'uovo. E se e' scritto che GLI EFFEMINATI non entreranno nel regno dei cieli, non bastera' essere papa, per entrarci.
    amen

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  4. Da qui

    Un mio collega frequenta solo ragazzy gay, conosciuti sulla chat gay di un sito per gay. Quando esce con loro va solo in gay club dove ascoltano musica di icone gay, sorseggiando cocktails dai nomi provocatoriamente gay. Quando non vanno a ballare va al cinema a vedere film a tematica gay, e la sua vita culturale si ferma qui, a parte gli sporadici libri di autori gay che ogni tanto va a comprare in una libreria gay.

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  5. secondo me l'orientamento sessuale non è una scelta.Può dare fastidio non tanto l'orientamento altrui quanto volerne imporre l'esibizione...mi riferisco non solo ai gay ma anche agli eterosex e bisex...insomma alla fauna di teatranti conquistadores ( che conquistino pulzelle o paggi... affari loro)
    @maxipigreco il tuo post va bene anche per i single o cacciatori-cacciatrici incalliti:appartengono ad una sorta di casta, ostentano linguaggi, atteggiamenti, interessi e anche status symbol di casta...l'appartenenza ad un gruppo ristretto e chiuso, dà sicurezza a chi in effetti non ne ha

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  6. Scusa Gianni ma il problema è diverso. Qui si parla di una minoranza (sessuale) VERA, là si parla del tentativo di farsi passare per minoranza per scopi che rimangono quanto meno poco chiari. E poi c'è minoranza e minoranza. Per Antonio Lanteri e compagni, oltre che redditizio, dichiararsi occitani deve far "fino", se dovessero dichiararsi omosessuali, anche se ci fosse da guadagnare sono sicuro che avrebbero qualche imbarazzo. La provincia si dà da fare per tutelare minoranze occitane fasulle, ma se si tratta di tutelare i diritti di certi altri tipi di minoranze, mi sa che ci pensa non una, ma trecento volte.

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