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mercoledì 3 ottobre 2007

Un italiano il vero autore della opere di Shakespeare?

Il vero autore delle 36 opere attribuite a William Shakespeare si chiamerebbe John Florio, un letterato italiano vissuto a Londra e contemporaneo del grande drammaturgo. È questa la tesi suggestiva e affascinante frutto di un lungo studio di un appassionato di letteratura, Saul Gerevini, di Massa, con un passato «inglese» che tra pochi giorni pubblicherà un saggio per dimostrare la sua scoperta.

Alcune anticipazioni sono state pubblicate ieri dal quotidiano «Il Tirreno».

«Shakespeare - spiega Gerevini - era un semplice prestanome mentre Florio era la mente e la penna. Insieme formavano una coppia perfetta vivendo negli stessi ambienti e nel medesimo periodo storico; i due non solo si conoscevano bene, ma collaboravano attivamente, formando quella che oggi sarebbe un organizzazione aziendale perfetta. Florio aveva la necessità di lavorare nell’ombra, non potendo esporsi politicamente e socialmente per “una vecchia cicatrice” ereditata dal padre, oltre al ruolo di precettore alla corte di sua Maestà, la Regina d’Inghilterra. Analizzando saggi e scritti della critica di ogni tempo molti, troppi sono - secondo l’autore del saggio - i sospetti sull’identità vera di Shakespeare».

«Sarà un caso, come sostenne Ben Jonson nella dedica al Folio del 1623 che raccoglie tutte le opere di Shakespeare, che si parli di Shakespeare come di un poeta che sa poco il Latino e ancora meno il Greco? Tutti sanno quanto siano importanti nelle opere del Bardo questi due idiomi. Inoltre, non ci sono prove che Willy sapesse scrivere, non ci sono: lettere, scritti, pensieri che portino la sua firma. Nessuno, questo aspetto è storicamente documentato, lo ha mai visto scrivere ma “solo” consegnare testi confezionati e pronti alla stampa - without a blot - ovvero senza macchia. Florio - conclude lo studioso - è il più credibile alter-ego di Shakespeare. L’intenzione non è quella di rubare un mito agli inglesi, ma di dare il giusto tributo e merito ad un uomo di cultura e sangue italiano, sconosciuto ai più, ma determinante per svelare il mistero che da sempre avvolge la figura del drammaturgo più celebre al mondo».

5 commenti:

  1. ho scovato poesie inedite non x mia capacità ma x la blog amica straniera ni ha passato, succede anche questo tra blog seri ed amici x la cultura , le cose belle trovo grazie ad rapidità internet non appartengano a nessuno sono del mondo di qualsiasi latitudine! o no? se un intelligente ad es esquimese mi fà partecipe di una parte sua cultura ben venga! fai una bella domandaa proposito di w shap---- x andando di fuga non ho letto ma ripasso.... x tua sfortuna buona giornata domenticavo ho anche un blog di cucina insolita http;//zenzero2.blogspot.com

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  2. Credo sia l'ultimo personaggio in ordine di tempo che si dice si celasse dietro il nome di William Shakespeare, o meglio, a cui "questo" Shakespeare faceva da prestanome.
    Prima credo siano stati sospettati di essere i veri autori delle opere anche 1)un nobile vicino alla famiglia reale, 2)poi Bacone, su cui s'è tanto discusso, ed è una scuola di pensiero che ha ancora tanti seguaci convinti, 3) e pure un altro autore teatrale di nome C. Marlowe, che, non si sa bene perché,pare non potesse mettersi troppo in vista...
    In effetti del William Shakespeare che ci hanno fatto studiare a scuola, si sa davvero tanto poco...
    Resta che, chiunque sia l'autore, le sue opere sono meravigliose, le leggo o le guardo, se capita, sotto forma di film o rappresentazione, sempre con enorme coinvolgimento (anche se c'è chi dice che non sia sempre tutta farina del suo sacco...altro mistero)
    Ciao !

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  3. Cara Blue Rose, le opere di Shakespeare sono meravigliose proprio come dici tu. Credo però che capire esattamente le motivazioni profonde che hanno spinto l'autore a scriverle, le renderebbe ancora più profonde ed emozionanti. Questo è possibile solo se sappiamo chi è l'autore e se conosciamo qualcosa della sua vita. Quindi, scoprire la vera identità di Shakespeare (che con William di Stratford centra poco)fa si che le motivazioni profonde dell'autore (John Florio) diventino un patrimonio inesauribile di analisi e di studio: questo si che è davvero emozionante e meraviglioso.

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  4. salve, A me la teoria di Shakespeare italiano mi lascia un pò dubbioso. Perhè se pur minimi, i documenti della sua vita ci sono.
    me ne sono occupato nel mio blog:

    http://lacasastregata.blogspot.com/

    se ci date un'occhiata se ne può discutere
    Matteo Porretta

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