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martedì 28 ottobre 2008

Olive taggiasche

olive taggiasche

Questa mattina sveglia all'alba per andare a raccogliere le olive da mettere in salamoia. Sono piante di Taggiasche in un uliveto rimasto abbandonato per qualche anno e che adesso ho rimesso in piedi. Dopo una drastica potatura questi alberi stanno venendo su proprio bene.

Per la salamoia adopero, così per sfizio, il metodo antico. Faccio sciogliere il sale a poco a poco in acqua appena tiepida in cui ho messo anche una patata. Quando questa sale a galla vuol dire che il sale è sufficiente.

Vi ricordate che pubblicai in primavera i boccioli e i fiori di ulivo? Se li volete rivedere sono QUI, e QUI l'abbacchiatura l'anno scorso.

Ci sono tanti motivi per cui mi sento, anzi sono, un mediterraneo. Un motivo è coltivare queste piante che fanno parte integrante e insostituibile della storia del Mare Nostrum.
Le olive taggiasche si chiamano così perché furono piantate dai frati Benedettini del convento di Taggia. In salamoia le olive taggiasche non hanno rivali. L'olio di olive taggiasche è molto delicato.


olive taggiasche

15 commenti:

  1. mmmm..che spettacolo!
    questa della patata proprio non la sapevamo! Proveremo e ti faremo sapere!

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  2. Ti sei dimenticato di scrivere che le olive, prima di essere messe in salamoia,devono essere lasciate per 2/3 giorni nell'acqua corrente, possibilmente senza cloro.
    Quest'anno, anche se il raccolto non sarà abbondante,l'olio sarà di ottima qualità. Le olive non sono state trattate. Ci manca soltanto l'acqua. A Pigna hanno già iniziato con le rogazioni e la pioggia è già prevista per i prossimi giorni. Io, con il mio mal di schiena, non riesco neanche a pulire sotto gli alberi. Guarda un pò a Milano se c'è qualcuno che può darmi una mano altrimenti dovrò rivolgeremi ai "Riaci" .... ma mangiano troppo.....

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  3. Splendido. Ricordavo anche le foto dell'abbacchaitura.
    Poi dicci come sono venute.
    ciao e buona giornata

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  4. fuin
    Non mi sono dimenticato, ho soltanto detto della salamoia, perché per salare le olive bisognerebbe spiegare tutta il procedimento. Che dire poi delle piante aromatiche che si possono mettere, a seconda dei gusti, dentro l'acqua?

    Rivolgiti pure ai due bronzi di Riace, per chi non lo sapesse sono due omaccioni con dei muscoli grandi tanto così, e che si portino loro da mangiare. A quando questa foto, di loro due nudi, che è da un bel dì che devo farla?

    suburbia
    Non son cose da dire, ma da gustare. Ciao anche a te Paola.

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  5. Da Predrag Matvejevic', "Breviario mediterraneo", Garzanti:

    Il mare e la sponda, le isole nel mare e i porti sulla sponda, le immagini che ci offrono gli uni e gli altri cambiano nel corso dei peripli e durante gli approdi. Il Mediterraneo rimane lo stesso, noi invece no.
    Non sappiamo neppure fin dove si estenda: quanto ampi siano i tratti della costa che occupa, fin dove si spinga nelle rientranze del territorio e dove in effetti cessi. Gli antichi Greci lo videro da Phasis sul Caucaso fino alle Colonne d'Ercole, andando da oriente verso occidente, sottintendendo i suoi naturali confini verso nord e trascurando qualche volta quelli a sud. La saggezza antica insegnava che il nostro mare arriva fin dove cresce l'ulivo. E tuttavia, non è ovunque così: ci sono posti che si trovano proprio sulla costa che non sono mediterranei o lo sono in misura minore rispetto ad altri che ne sono più distanti. In certi punti la terraferma fatica ad adattarsi al mare e non riesce a inserirvisi. E altrove le peculiarità meridionali contraddistinguono parti del territorio continentale, penetrano in esso con molteplici effetti e conseguenze. Il Mediterraneo non è solo geografia...

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  6. Ciao c.e.g., il Mediterraneo è un luogo dello spirito. Del mio spirito. E tu che mi conosci sai cosa voglio dire.

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  7. sì, poeticamente il mediterraneo è l'ulivo e concedetemelo anche una faticaccia per raccoglierne i frutti.
    quaggiù a sud usiamo dei rastrellini a denti larghi con i quali pettiniamo le foglie. assomigliamo a scimmie spesso in difficoltà a saltare da ramo a ramo.l'evoluzione della specie ci ha
    inibito l'agilità ma ci ha fatto creare le olive ripiene,le olive fritte,le olive al sale,il paté di olive,le olive con il finocchietto,il coniglio con le olive,la puttanesca....e quintali di olio per alberto

    firmato
    analfabeta e porcomondo adesso vado a registrarmi

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  8. Grazia analfabeta per quello che hai raccontato. Adesso chiedo per vedere cosa sta succedendo su questa piattaforma.

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  9. Nel mio giardino, ci sono sei ulivi che anche quest'anno mi hanno dato un piccolo raccolto, sufficiente per la mia famiglia.

    Ho invasato le olive in salamoia proprio questo pomeriggio.

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  10. Da "Filosofia del camminare. Esercizi di meditazione mediterranea" Duccio Demetrio
    I termini medi-tare e medi-terraneo sono legati a una stessa radice. L'uno presuppone un lavoro mentale che si fa tramite il pensiero (l'interiorità) e la natura delle cose(l'esteriorità);l'altro è emblema di un desiderio di conoscenza,di incontri e
    migrazioni, di approdi e di vie di fuga, di tentazioni che invitano i passi a inoltrarsi all'interno...Ci fu un tempo, età dell'oro venne chiamata, in cui come gli dei si erano seduti alla mensa con gli uomini, a loro volta gli uomini si sedevano accanto alle cose ed esse li raggiungevano...Camminare in certi luoghi mediterranei con passo lento e antico, si può imparare a interrogare ogni cosa come se avesse una voce, entrando nel loro fiabesco, per cui i muri, le pietre, la frutta, le piante, le nuvole, divengono probabili narratrici di storie.

    Foto di gran class!

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  11. Ciao Alberto, sono Manuel di ManuBlog. Tempo avevamo fatto uno scambio link, tanto che io ho un tuo link nella pagina dei link amici, ma io non trovo il mio.. posso chiederti gentilmente il perchè? Grazie e ciao!

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  12. @Fuin: visto che le rogazioni pignasche fanno effetto? Eh, noi siamo più in alto, quindi le nostre rogazioni arrivano prima alla... meta. Se continua così, tra un po', dovremo fare le rogazioni perchè smetta.....

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  13. non so se anche a te ha fatto la stessa impressione... ma leggendo le tue parole ho risentito le mie... i nostri oliveti... ci parlano della nostra terra e dei nostri padri.... sono... lì fermi tenaci... piantati nel suolo.... che resistono al tempo molto meglio di noi

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  14. Sì, sì, c'è un comune sentire. Ciao.

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  15. Ho una ventina di piante di olivo nel mio giardino, ogni anno le facevo cogliere ad una amica,non le sapevo fare, quest'anno mi sono impegnata,e le ho preparato in tutte le maniere possibile.Che piacere averle fatto!.Spero vengano bene...

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