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lunedì 19 gennaio 2009

Censurato a Bologna il manifesto dello spettacolo di Daniele Luttazzi

Manifesto di Daniele Luttazzi censurato a Bologna

Nella "rossa" Bologna, nella "dotta" Bologna, nella "tollerante" Bologna è stato censurato il manifesto che vedete e che era già circolato in dieci città italiane, Roma compresa. Bologna non si merita più gli aggettivi che ho messo fra virgolette.

Per inciso in questa città gli spazi pubblicitari dei grandi manifesti sei per tre sono gestiti dalla IGP Decaux che è la stessa che ha proibito gli slogan atei sugli autobus di Genova.

Conclusione: la campagna pubblicitaria per la tappa bolognese del tour è stata rifatta completamente. «Ho dovuto rimettere mano ai manifesti – dice Luttazzi – col risultato che abbiamo tagliato l’immagine e ora sui manifesti c’è solo la mia faccia, in pratica sembra la parodia di un manifesto, è talmente ridicolo!».

La vicenda è raccontata QUI su La Stampa di Torino che nel suo perbenismo bigotto si guarda bene dal pubblicare il manifesto incriminato facendo a sua volta censura parlando di censura.

Gli autobus atei di Genova hanno figliato


17 commenti:

  1. da non crederci
    ancora con questo puritanesimo

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  2. NO, BOLOGNA, nooooooo!
    Che decadenza terribile.Aveva ragione il grande Giorgio Colli :"Adesso che tutti i tabù sono stati superati, ridicolizzati, non rimane che eliminare l'ipocrisia. Ma l'ipocrisia è l'ultimo baluardo, dove la potenza della morale, braccata da ogni parte, ha trovato rifugio."
    Scusami Alberto, ma sono indignatissima, Bologna è dove sono nata e vissuta per anni ;(

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  3. Che genio! Censurano Lutazzi e ti mettono fighe in ogni angolo.. Ma baff....!

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  4. che fortuna avere qualcuno che pensa al bene delle nostre povere anime candide!
    Quando disponi di censori illuminati la morale può dormire tranquilla...
    Sussurri obliqui

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  5. Che schifo, l'involuzione culturale di Bologna sta raggiungendo livelli assurdi: aspettiamo con ansia un nuovo passaggio a destra alle prossime comunali e poi il cerchio sarà chiuso.

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  6. bologna è già a destra, da anni.
    non è più sicuramente quella di una volta.
    e poi ricordiamoci che, tempo fa, era territorio pontificio. evidentemente anche quelli hanno figliato...

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  7. E' veramente incredibile, si vede di tutto ormai sui manifesti, ma la satira non! Quella non si può vedere.

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  8. Tutto sta in quell'aggettivo "divertente". Se Luttazzi avesse messo "triste", tale agenzia pubblicataria, più realista del re (pardon, del papa), non avrebbe forse avuto niente da obiettare: vuoi mettere l'arte comica di un Caffara davanti a quella di un saltimbanco?

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  9. La censura e' l'arma di una istituzione fallita!

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  10. Nella "rossa" Bologna, nella "dotta" Bologna, nella "tollerante"
    NON MI STUPISCO PIU'
    PURTROPPO..........SOB

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  11. Bologna è di un rosa pallido, un rosso annacquato, slavato da fiumi di qualunquismo, perbenismo e individualismo che hanno inondato l'Italia intera. Mia figlia, che è tornata proprio in questi ultimi tempi, dopo aver vissuto a Bologna per quasi 5 anni, ci ha raccontato episodi più o meno eclatanti, ed altri di vita quotidiana che ci hanno fatto capire come questa città non sia più, e da tempo ormai, il baluardo del pensiero libero.
    Sul resto della penisola stendiamo un velo pietoso!

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  12. Invoución cultural y evolución publicitaria. Menudo marketing! Un saludo.

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  13. I castigatori supremi stanno giustappunto sbarcando anche su Yùtub, fioccheranno scomuniche e anatemi...

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  14. Bologna non li merita più da tempo, come molti altri posti nella "rossa Emilia" ormai davvero troppo Paranoica.

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  15. Siamo alla fine!??! :(

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  16. Ma se può sapè che state facendo a Bologna? Ci vengo spesso...ogni volta che ci torno diventa sempre più simile a una delle grigie città bacchettone sparse un pò dovunque. Un tempo era piena di colori, profumi, caos (di quello non malvagio)...ora sembra ci sia la legge marziale 24/7!
    Ma poi...si può censurare una cosa del genere in una nazione dove in tv passano robe tipo "Uomini e donne"?? Credo sia molto più deleterio (soprattutto per i ragazzini) guardare nà roba del genere.

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  17. Al di là dell'orrenda locandina non si può certo dire che Luttazzi sia un comico pero! E' solo un ipocrita che, visto che non oo caga nessuno, ha pensato bene di fare della sua volgarità e del suo cattivo gusto la sua arma vincente ... per modo di dire!

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