Pagine

venerdì 15 gennaio 2010

Cancellata piazza 25 aprile

Questione meridionale

Domenica scorsa sul post del no via Craxi scrivevo della necessità di combattere il revisionismo storico che, prima in maniera larvata e adesso in chiara luce, sta prendendo piede. Per raggiungere lo scopo, cioè lo stravolgimento del nostro passato, si muovono i generali e le truppe: i ministri, i parlamentari, gli intellettuali venduti, meglio svenduti, e poi anche gli amministratori locali.

Così succede questo. In un paese dell'Appennino piacentino il sindaco Franco Albertini ha deciso che piazza 25 aprile, la più importante di quel comune, aveva ormai fatto il suo tempo e, perdio, bisognava renderla più attuale intestandola al cardinale Iacopo da Pecorara, vissuto tra il XII e il XIII secolo. Detto fatto. Adesso la piazza è dedicata all'illustre uomo di chiesa.

«Un fascista, il sindaco» dicono senza mezzi termini quelli dell'Anpi di Piacenza. E Albertini conferma senza imbarazzo «In vita mia ho avuto una sola tessera in tasca, quella di An. Da quando An si è sciolta non ne ho preso altre». Alla faccia del post(?)fascismo sbandierato.

Ci troviamo in Val Tidone, zona partigiana vera, segnata dalla memoria di molti caduti per mano dei nazifascisti. Continua il sindaco «Naturalmente continuerà ad esserci il monumento dedicato ai partigiani morti nella Resistenza». Dobbiamo dire grazie?

Pecorara, questo è il nome, ha come ospiti fissi, il 31 ottobre, alla "Festa della zucca", due personaggi di riguardo. Giulio Tremonti e Umberto Bossi. Ma per carità non malignate.

Alle dure contestazioni della minoranza in consiglio comunale si aggiungono la reazione del capogruppo in Provincia del Pd Marco Bergonzi, di Roberto Montanari, segretario di Rifondazione comunista, e di Mario Spezia, presidente dell'associazione partigiani cristiani di Piacenza.

È anche per queste "piccole" cose che un popolo smemora, e una volta smemorato puoi farne quel che vuoi.

20 commenti:

  1. cosa dire? ..nelle lettere dei condannati a morte della Resistenza, editore Einaudi, vi è una breve lettera di un diciasettenne fucilato a Saorge (Francia) basterebbero quelle semplici parole di esortazione a non soffrire dedicate ai suoi genitori per rispondere a questi omininchi.. ma purtroppo non basterà, allora dobbiamo mettere in conto, così come fece la generazione dei nostri padri, "altre risposte". altrimenti ci ritroveremo tutti ebeti e confinati nei nostri spazi sempre più ristretti..
    W il 25 Aprile
    Baruffa

    RispondiElimina
  2. Propongo che la piazza di Pecorara si chiami Piazzale Loreto e se ne faccia un uso appropriato. Più i fascisti rialzano la testa e meno divento tollerante.

    RispondiElimina
  3. sì, viva il 25 aprile, intanto.
    poi, la cosa che più è sorprendente è il fatto che gli elettori di quel luogo, zona partigiana vera come giustamente dici tu, abbiano dimenticato la resistenza e abbiano eletto un fascista. si vede che la perdita della memoria è già in atto, pur con la piazza. si vede che conta di più quello che vedono in tivvù.

    RispondiElimina
  4. Il fatto è che fino all'avvento di questa gentaglia, mi pare che la democrazia abbia funzionato al punto da non discriminare vie o piazze dedicate a personaggi o fatti diversi dal partito di turno. Chi amministrava determinati territori ne ha sempre rispettato la storia, senza volerla cancellare.
    Chissà per quanto ne avremo ancora di questi rumentai.

    RispondiElimina
  5. Cancellare la curiosità di un bambino che si chiede che è successo il 25 aprile, perchè è una data importante da ricordare. Cancellare il passato. Come diceva Orwell:
    Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il futuro controlla il passato.
    Mio padre, lassù, si rivolta nella tomba, così come i suoi compagni restati su un muro a Lizzano in Belvedere, ammazzati per un 25 Aprile che non è una data sul calendario.
    Oggi, più che mai, 25 APRILE SEMPRE!

    RispondiElimina
  6. "Altre risposte". Ha ragione Baruffa.

    RispondiElimina
  7. Sono, come te, indignata. Non più stupita, perché ho appena letto nei dettagli come si vuole cambiare la Costituzione. No, dico: la Costituzione! Per il resto, ho apprezzato molto il commento di Daniela.

    RispondiElimina
  8. Se alla sagra della zucca di pecorara, tutti i veri Democratici
    si presentassero con in mano una zucca "Trombetta" ben matura...
    E la caciassero in quel posto
    al sindaco e ai suoi ospiti...
    Certamente non cambierebbero nome alla piazza.
    W il 25 Aprile W la Resistenza!!

    RispondiElimina
  9. “Quando io considero questo misterioso e miracoloso moto di popolo, questo volontario accorrere di gente umile, fino a quel giorno inerme e pacifica, che in una improvvisa illuminazione sentì che era giunto il momento di darsi alla macchia, di prendere il fucile, di ritrovarsi in montagna per combattere contro il terrore, mi vien fatto di pensare a certi inesplicabili ritmi della vita cosmica, ai segreti comandi celesti che regolano i fenomeni collettivi, come le gemme degli alberi che spuntano lo stesso giorno, come certe piante subacquee che in tutti i laghi di una regione alpina affiorano nello stesso giorno alla superficie per guardare il cielo primaverile, come le rondini di un continente che lo stesso giorno s’accorgono che è giunta l’ora di mettersi in viaggio. Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini.”
    Piero Calamandrei

    Io continuerò a ricordare e raccontare il 25 aprile

    RispondiElimina
  10. Pecorara è fatto di persone, se queste persone hanno votato in maggioranza questo sindaco è perchè a loro sto schifo sta bene.
    Pecorara da oggi, per me, è un posto da evitare.

    RispondiElimina
  11. In effetti stavo per dire la stessa cosa : che si aspettano se eleggono un fascista per sindaco? Mo che se lo tangano, anzi chissà che ne faccia di peggio, così imparano!

    RispondiElimina
  12. si questi si son proprio messi alla "pecorara" e si son fatti sodomizzare perbenino...

    RispondiElimina
  13. Ino
    Non prendere impegni per il prossimo 31 ottobre.
    Abbiamo già preso contatti per gemellare Pecorara a Catelvittorio (patria del turtun)
    Se hai tempo, acolta su radio radicale gli interventi dei nostri politici alla Festa della Zucca.

    RispondiElimina
  14. @Fuin
    Sò quello che è sucesso a castelvittorio.
    Se serve sarò lì il 31 Ottobre.
    Poi io ti devo portare qualcosa di ferro, ma ti prometto che li lascerò molto prima dal Lula al paesello.

    RispondiElimina
  15. Il sindaco di Pecorara ha ritirato l'ordinanza per cancellare piazza XXV aprile! Vittoria antifascista vittoria democratica vittoria di tutti grazie a chi ha sostenuto l'ANPI

    RispondiElimina
  16. Ino Fuin, per cortesia, diteci cos'è successo a Castelvittorio...

    RispondiElimina
  17. Grazie Ino. QUI la notizia sul sito dell'ANPI e QUI per quando cambierà l'home page dell'ANPI.

    RispondiElimina
  18. @ Silla
    Da riviera 24 news:

    Castelvittorio: cerimonia per Erven, minoranza a disagio
    La minoranza Consigliare di Castelvittorio è intervenuta per chiedere chiarimenti circa la cerimonia di posa in memoria del comandante partigiano Erven.
    "E' con profondo senso di disagio - spiega Renata Millo capogruppo della minoranza - che veniamo altresì a conoscenza dell'assenza dell'Amministrazione Comunale di Castelvittorio all'importante evento che ha visto la partecipazione di numerosi Comuni in forma ufficiale con i loro gonfaloni, oltre che delle varie Associazioni e dei cittadini. Spiace inoltre constatare che neppure noi Consiglieri Comunali siamo stati informati dell'evento, peraltro noto all'Amministrazione Comunale, al quale si sarebbe dovuta riservare la giusta solennità, proprio perché svoltosi nel nostro Comune, anche in considerazione del tributo pagato dalla comunità Castellese durante gli anni della Resistenza".

    Castelvittorio: ricordata la memoria del partigiano 'Erven'
    Si è svolta domenica scorsa a Castelvittorio la cerimonia per la posa di una targa alla memoria del comandante partigiano 'Erven'. Cerimonia molto commovente alla quale hanno partecipato numerose delegazioni, con le loro bandiere e gonfaloni, di comuni ed associazioni provenienti anche da altre province e che ha visto una folta presenza della cittadinanza che ha voluto testimoniare il proprio affetto per quel partigiano-professore che nel suo paese e nell'intera zona ha lasciato tracce indelebili del suo agire.

    "Nel ringraziare di cuore tutti coloro che hanno partecipato (e in particolare Silvana, Wanda, Giovanna e gli altri cittadini di Castelvittorio) - scrive l'Anpi - siamo costretti a rilevare la desolante assenza delle locali autorità municipali, un'assenza ingiustificata che è apparsa come una vera mancanza di rispetto verso la storia del bel paese dell’entroterra ligure e verso la memoria di uno dei suoi figli migliori".

    Salù

    RispondiElimina
  19. @ Silla
    Da riviera 24 news:

    Castelvittorio: cerimonia per Erven, minoranza a disagio
    La minoranza Consigliare di Castelvittorio è intervenuta per chiedere chiarimenti circa la cerimonia di posa in memoria del comandante partigiano Erven.
    "E' con profondo senso di disagio - spiega Renata Millo capogruppo della minoranza - che veniamo altresì a conoscenza dell'assenza dell'Amministrazione Comunale di Castelvittorio all'importante evento che ha visto la partecipazione di numerosi Comuni in forma ufficiale con i loro gonfaloni, oltre che delle varie Associazioni e dei cittadini. Spiace inoltre constatare che neppure noi Consiglieri Comunali siamo stati informati dell'evento, peraltro noto all'Amministrazione Comunale, al quale si sarebbe dovuta riservare la giusta solennità, proprio perché svoltosi nel nostro Comune, anche in considerazione del tributo pagato dalla comunità Castellese durante gli anni della Resistenza".

    Castelvittorio: ricordata la memoria del partigiano 'Erven'
    Si è svolta domenica scorsa a Castelvittorio la cerimonia per la posa di una targa alla memoria del comandante partigiano 'Erven'. Cerimonia molto commovente alla quale hanno partecipato numerose delegazioni, con le loro bandiere e gonfaloni, di comuni ed associazioni provenienti anche da altre province e che ha visto una folta presenza della cittadinanza che ha voluto testimoniare il proprio affetto per quel partigiano-professore che nel suo paese e nell'intera zona ha lasciato tracce indelebili del suo agire.

    "Nel ringraziare di cuore tutti coloro che hanno partecipato (e in particolare Silvana, Wanda, Giovanna e gli altri cittadini di Castelvittorio) - scrive l'Anpi - siamo costretti a rilevare la desolante assenza delle locali autorità municipali, un'assenza ingiustificata che è apparsa come una vera mancanza di rispetto verso la storia del bel paese dell’entroterra ligure e verso la memoria di uno dei suoi figli migliori".

    Salù

    RispondiElimina