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mercoledì 3 febbraio 2010

Maledetti

Intercity Milano-Ventimiglia
Intercity Milano-Ventimiglia

Me ne stavo andando questo pomeriggio alla stazione di Ventimiglia per prendere il treno per Milano e avevo dentro di me un che di rivalsa verso le ferrovie a cui non voglio per niente bene.

Avrebbero dovuto scalarmi dal prezzo del biglietto il rimborso per un altro viaggio, sempre lo stesso, effettuato il 15 dicembre e conclusosi a Milano con un ritardo di tre quarti d'ora.

E così ho porto allo sportello il vecchio biglietto. Dopo un rapido controllo sul monitor "Niente, questo treno non risulta tra quelli rimborsabili. Ma scusi quanti ritardo aveva?" "Tre quarti d'ora". "Ah, adesso capisco. Vedo la data, 15 dicembre. Dal 12 di quel mese per essere rimborsabile la corsa deve avere almeno un'ora di ritardo. Non più di mezz'ora come prima"

Maledetti, maledetti, e poi ancora maledetti. Così cornuti e anche mazziati. E sarà stata anche l'incazzatura, ma ho avuto l'impressione che l'impiegato avesse usato un'aria di leggero scherno nel darmi l'informazione.

Intanto a che punto è ridotto questo intercity potete vederlo dalla foto.

In certe situazioni, se ti capitasse sotto tiro l'amministratore delegato Mauro Moretti, che spesso vediamo spavaldo e borioso in televisione, cosa gli faresti? Me ne vengono in mente di tutti i colori.

[Sono sul treno e naturalmente è in ritardo]

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25 commenti:

  1. ...in sintonia col resto del paese........delle banane.

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  2. Perchè non utilizzi Helimonaco. Sono sempre puntuali e cordialissimi:

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  3. e poi venitemi a parlare di corridoio 5 se ne avete il coraggio...!!!
    Io dovrei assentire di vedere la mia valle completamente dissestata per un opera ad alta velocità mentre i miei concittadini arrivano ogni giorno puntualmente in ritardo^ In carrozze sporche, troppo gelate o troppo riscaldate, al punto di andare a fuoco? e non è un modo dire purtroppo

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  4. Il progetto è quello di affondare definitivamente trenitalia per poi favorire la società di Montezemolo, of course.

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  5. Si capisce la rabbia per i disservizi,i ritardi, però ridurre i treni nello stato in cui sono è segno di inciviltà e disprezzo per gli altri.
    Buon rientro Alberto, spero che a quest'ora tu sia arrivato a Milano!

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  6. Dovresti partire di mattina molto presto se non sbaglio verso le cinque c'è un intercity spettacolare.
    Dimenticavo, per essere alle cinque a Ventimiglia non si sono mezzi di Trasporto da isola.
    Fuin riesce sempre a stupirmi;))
    Ciao Alberto.

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  7. Guarda, io in casi come questo auguro un attacco di colite perdurante.

    Nulla di così serio da turbare la coscienza o il karma di chi lo augura, e purtuttavia terribilmente doloroso, imbarazzante e invalidante per chi lo subisce.

    Con la colite perdurante vai sul sicuro.

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  8. Odio Trenitalia!!!
    è il peggio del peggio che esiste in Italia.
    Domani dovrò prendere un treno. . .
    Il problema non è se farà ritardo, ma quanto ritardo farà!

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  9. a me le ferrovie italiane mi hanno fatto re-innamorare del buco dell'ozono

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  10. Basta utilizzare i treni (anche non troppo spesso), così come i trasporti pubblici, per avere in un tempo rapidissimo l'esatta misura di cosa significhi "disservizio".
    L'italia è un paese di "disservizi".

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  11. Non mi piace il revisionismo nostalgico, ma comincio a pensare che lo Stato non dovrebbe mai lasciare ai privati i servizi primari.
    Continuando a farlo, a cosa serve un parlamento? A difendere i privati dalla rivolta prossima ventura?
    Buona giornata Alberto.

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  12. scusate ma devo dore la mia..
    il nostro premier dovrebbe fare meno il figo in giro con gli altri stati... e vedere di sistemare un po' certe cosette tipo i treni che cadono a püezzi (lo so, lo so che i treni dipendono dalle ferrovie sono mezze privatizzate ma credo lo stato potrebbe o dovrebbe fare qualcosa)
    metti se Obama dovesse prendere il trno in Italia? heheheh che figura di m...da

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  13. Minu hai ragione da vendere. Questo stato che non è in grado di garantire treni decenti e pretende di saper fare "grandi opere". Non si riesce a far funzionare dei normalissimi treni e pretendiamo di saper gestire delle centrali nucleari?

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  14. Il treno - se funzionasse - sarebbe il mezzo più bello, perché ti consente di guardare il paesaggio e non inquina. Purtroppo ci siamo accodati alle privatizzazioni ferroviarie thatcheriane. In Inghilterra hanno fatto una privatizzazione verticale: ogni tratto a una compagnia diversa; poiché spesso non si coordinano fra loro, può capitare di arrivare a una stazione dove finisce il tratto di pertinenza di una società e di non trovare nessuna coincidenza prevista in tempi ragionevoli. Da noi hanno fatto una privatizzazione orizzontale: i binari a RFI, il materiale rotabile a Trenitalia, le linee di alimentazione a un'altra società ancora (non so le stazioni a chi siano toccate in sorte)... per cui i convogli di Trenitalia devono prenotare il passaggio sulle linee di RFI; se, per una qualche ragione, il treno parte con un ritardo superiore a cinque minuti, "scade" la prenotazione del passaggio sul binario, e bisogna riprenotarlo, perdendo almeno un'altra mezz'ora.
    Poiché anche qui la gestione, nell'ambito di RFI, è a tratti, spesso i ritardi sulle lunghe percorrenze, che interessano vari tratti, si accumulano. Questo per la tempistica.
    Per la manutenzione delle carrozze, il problema è diverso. Va bene che, negli anni '70 e '80, le Ferrovie dello Stato erano diventate un ricettacolo di assunzioni di comodo di personale che non serviva; va bene che ci sono state pensioni scandalosamente facili (ricordo un amico ferroviere che, meno di 20 anni fa, andò in pensione, prima di compiere i 40 anni di età, con 35 anni di servizio - ossia gli hanno contato come servizio in ferrovia gli anni in cui da bambino giocava con i trenini...).
    Ma, come dicevano i latini, abusus non tollit usum, per cui anche gli abusi del passato non bastano a giustificare il disuso attuale. Disuso che, come per la sanità o per le scuole, mi pare scientemente voluto - aldilà delle vuote parole - per affossare il servizio pubblico (o semipubblico) a vantaggio di quello privato, con la trombetta di Brunetta che dice: per forza non funzionano 'sti servizi, il lavoratori pubblici sono fannulloni: è colpa loro. Peccato però che il pesce puzzi sempre dalla testa, e che se politici e dirigenti garantissero davvero regole certe e uguali per tutti - assicurando davvero onore al merito (di lavoro, non di tessera o di braghetta) - e la disponibilità delle risorse necessarie (senza sprechi, ma anche senza tagli assurdi, senza abusi e senza "malusi") i servizi funzionerebbero. Allo stesso modo, per garantire processi brevi non serve la legge berlusconiana della prescrizione breve, basta dare ai tribunali i mezzi (che ora non hanno) e il personale (idem) per sveltire le procedure. Ma una giustizia efficiente non piace a chi, "eletto dal popolo, deve essere giudicato solo dal popolo" (così ha detto ieri quel fenomeno paranormale del leghista Roberto Cota: con buona pace della Roma ladrona di cui parlava la Lega qualche anno fa).

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  15. Sapessi la mia incazzatura! Ieri ho comprato un Udine Mestre che costava fino a qualche giorno fa 8 euro, gli do la banconota da 10 e mi aspetto 2 euro di resto... me ne torna meno e io dico mi scusi ma i conti non tornano. e il cassiere: tornano si! costa 8 e 65! Ma vi assicuro che qualche mese fa costava poco piu di sette euro. boh...

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  16. Eliahu Gal-Or4/2/10 10:49

    Una volta sono arrivato a Basilea con tre minuti TRE di ritardo, e la capotreno quasi piangeva mentre si scusava coi passeggeri dall'altoparlante, e assicurava che in Svizzera questo non succede mai, e infatti a me in centinaia di volte che ci sono stato non era mai successo!

    Va bene che nel frattempo l'ultimo treno (prima dello sciopero, quello famoso, delle ferrovie Francesi) per Parigi era partito in tempo quindi lo avevo perso, e l che avevano capitoa mattina dopo trovai un passaggio via Internet sul sito www.covoiturage.fr ma il mio ricordo più grande è quello degli altri Italiani sul treno svizzero che si sganasciavano dalle risate ricordando la vessazione che tanto spesso accompagna un viaggio su Trenitalia dove per esempio Lunedi scorso il regionale 2023 Torino-Milano che avrebbe dovuto partire alle 17:50 era ancora fermo per guasto a Porta Nuova alle 20:55 quando finalmente fu permesso ai passeggeri di prendere un'altro treno,(anch'esso arrivato in ritardo risultando nell'arrivo alle 22 35 di un mio collaboratore che veniva ad una conferenza cominciata alle 20:30, dove se il treno in questione fosse arrivato come il povero Svizzero si aspettava alle 19:45 avrebbe potuto essere presente.

    Ho accumulato all'età di 65 anni due o tre mesi della mia vita in ritardi di treni Italiani, viaggio piu della media lo ammetto, ma il viaggiatore medio un mese lo avrà sprecato così; quanto costa al paese intero in produttività un tale record?

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  17. purtroppo caro Alberto per non npagare penali le FS aumentano i tempi dei ritardi.
    Un abbraccio, vale

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  18. Per carità, non mi far parlare di Trenitalia. Se apro il libro, come si usa dire dalle mie parti per minaccia, rischio di non richiuderlo più.

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  19. Io sarei anche d'accordo sulla TAV e su altri grandi opere, ma... PRIMA DI TUTTO dovrebbero mettere a posto quello che già c'è! Che mi frega che facciano un treno che (teoricamente) va a 300 km/h quando la rete fa schifo e si viaggia in costante ritardo? Perchè parlano tanto di inquinamento e poi, invece di far viaggiare i tir sui treni come in Austria, Francia, Germania, pensano solo ad allargare le autostrade (aumentando i pedaggi e costringendo comunque la gente a sorbirsi code immani per eterni cantieri)... Si, in Italia le cose fanno sempre più schifo :-(

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  20. Sottoscrivo ogni tua parola, titolo incluso.
    (Posto la solidarietà da anonimo solo perchè non mi prende l'account google: alberto sa chi sono giacché mi segue sul blog)
    emmevu

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  21. che dire Alberto? io non ho più parole per tutto questo schifo, l'assenza di una politica dei trasporti, da oltre 25 anni non si indice una conferenza nazionale dei trasporti, delle mancate commesse di nuovo materiale rotabile, degli oltre 50 miliardi di euro spesi per il sistema AV /AC (Alta Capacità). Si sono coinvolti gli Enti Locali nel trasporto regionale, delegando alle Regioni una materia così delicata ed in assenza di una precisa volontà politica in materia di trasporti e mobilità. il risultato è la frantumazione decisionale, spesso accompagnata da una totale mancanza di finanziamenti Regionali, acquisto materiali, interventi sulle infrastrutture..
    I Decreti Bersani del 2000 hanno smembrato i tre divisioni Trenitalia; il trasporto Regionale, Passeggeri e Cargo, oggi abbiamo una ulteriore divisione con la rete AV.. divisionalizzavano con un parco rotabili vetusto ed impartivano direttive che portavano ad una gestione dei mezzi e del personale blindato nella propria divisione,cosa che ha prodotto costi e disservizi: uno sfascio. E bada bene che il bello dovrà ancora arrivare, dal 2011 sarà attiva la completa liberalizzazione del trasporto passeggeri, le tracce che rendono saranno oggetto di asta, ed il resto?
    dopo 33 anni di servizio mi sento come una barca in Toraggio..
    Baruffa

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  22. ormai i treni ce li siamo giocati...

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  23. Peccato sarebbero così comodi ed invece sono in un degrado pauroso!
    Mia figlia viaggia spesso sulla linea Parma Torino, le è capitato di ogni. Tra le altre cose anche la rottura di un finestrino dovuta ad un cedimento strutturale di un pezzo di un treno di passaggio. Immaginatevi la paura.

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  24. Peccato sarebbero così comodi ed invece sono in un degrado pauroso!
    Mia figlia viaggia spesso sulla linea Parma Torino, le è capitato di ogni. Tra le altre cose anche la rottura di un finestrino dovuta ad un cedimento strutturale di un pezzo di un treno di passaggio. Immaginatevi la paura.

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  25. Non è colpa di Trenitalia. E' una DIRETTIVA EUROPEA che ha imposto ciò.

    A quanto pare le ferrovie italiane erano molto più virtuose (nell'elargire rimborsi per ritardi) delle colleghe europee. Così è arrivato il diktat da Bruxelles e l'Italia si è, come giusto che sia, adeguata.

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