Pagine

giovedì 22 aprile 2010

Crisi? Non per l'industria del sesso

Sex shop

Sex shopCorso Buenos Aires a Milano è la via commerciale per antonomasia. Da Piazzale Loreto a Porta Venezia, sulla destra e sulla sinistra, è un susseguirsi ininterrotto di negozi, alcuni anche della durata di una mezza stagione, per dire la frenesia del ricambio.Quando gli affari andavano bene si potevano vedere appesi non so quanti striscioni a reclamizzare i prodotti più disparati. Ne avevo progettati alcuni anch'io. Adesso ne è rimasto uno, uno solo, e potete vedere cosa propaganda. Le altre due foto le ho scattate nella stessa via e chissà quante immagini di quel tenore si potrebbero riprendere andando a zonzo per la città.



Era stata anche caposquadra delle Spie e, prima di iscriversi alla Lega Antisesso, segretaria di sezione della Lega Giovanile. Aveva sempre avuto un ottimo carattere. Era stata selezionata (e si trattava di un chiarissimo riconoscimento della buona reputazione di cui godeva) perché lavorasse alla Pornosez, la sottosezione del Reparto Finzione che produceva e distribuiva fra i prolet materiale pornografico di infimo livello. Quelli che ci lavoravano, lo informò Julia, la chiamavano "il letamaio". Ci era rimasta per un anno, prestando la sua opera nella produzione di libretti - che venivano poi distribuiti in pacchi sigillati - con titoli come Racconti licenziosi o Una notte in un collegio femminile, che poi i giovani prolet avrebbero comprato di nascosto, con l'illusione di compiere un'azione illegale.
George Orwell
1984

Annuncio escort


Technorati Tags: , , ,

11 commenti:

  1. gian paolo22/4/10 13:38

    No comment.

    RispondiElimina
  2. Alberto, si per quel tipo di industria niente crisi e la pubblicità non è la sua anima...credo che il passa parola e la rete siano i mezzi migliori. Comunque la manovalanza è sfruttata anche li, forse di più che in altri settori... ma a nessun consumatore importa!!!
    Roberta.

    RispondiElimina
  3. un'industria che non vede mai la crisi, proprio ieri sera le iene hanno fatto un servisio su pornografia e spogliarelli vari, un industria dal guadagno facile purtroppo
    un saluto

    RispondiElimina
  4. Quanto tempo da quando lessi 1984... Grazie per avermi ricordato che forse è ora di rileggerlo.
    Ora sto leggendo "Peccatori" di Caporale, ottima analisi lucida del tempo (non meteorologico)...
    Un saluto!

    RispondiElimina
  5. Gli istinti animali non si possono domare ;-)

    RispondiElimina
  6. Cito quasi testualmente GB Vico,ne i Principi di scienza nuova

    La natura dei popoli prima è cruda,dipoi severa,quindi benigna,appresso delicata,finalmente dissoluta.
    Il finalmente è da intendere in ultimo,non c'è nessuna soddisfazione in Vico della dissolutezza.
    Nemmeno io ne sono contenta,in Italia siamo su questo versante già da un pezzo,o no?

    RispondiElimina
  7. E' sempre stato così. Quel settore "tira"moltissimo anche oggi ed é l'unico che non sia davvero in crisi. Ora poi sta uscendo più allo scoperto come dimostrano le foto che hai fatto tu e non accetta solo il "passaparola" come ha scritto "gturs" come forma di pubblcità.

    RispondiElimina
  8. Dopo lo sdoganamento delle escort da parte del presidente del consiglio non c'era da farsi illusioni.
    Sto pensando ad Antonio Albanese, mai più si sarebbe aspettato che il suo siprarietto diventasse realtà

    RispondiElimina
  9. Quando ero stato 20 anni fa la prima volta a Copenhagen ero rimasto sbalordito dal fatto che ci fosse un'intera strada solo di sexi shop... Da noi erano ancora quasi tabù...

    RispondiElimina
  10. Noooooo!!!! Ma come "Sex Shop Bushido"?!?
    Il Bushido è il codice di condotta giapponese, è paragonabile - anche se con i doverosi distinguo originati dalle diverse culture e tradizioni - alla Cavalleria occidentale!
    E mi fanno un negozio di vibratori con 'sto nome?!? Ma è da denuncia!!!

    RispondiElimina
  11. Nessuna crisi.. Al contrario degli altri settori.

    RispondiElimina