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giovedì 15 aprile 2010

Facebook sta per vendere i dati degli iscritti al miglior offerente

La scorsa settimana Ilsa Aigner, il bel ministro tedesco dell'agricoltura e della protezione dei consumatori, ha scritto al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, per protestare vivamente contro le nuove norme sulla privacy che il sito di social networking sta per introdurre.

"Sono sconcertata" ha detto Aigner nella lettera aperta pubblicata nell'edizione online dello Spiegel "Uso di frequente internet e sono su Facebook ma non posso accettare che nel futuro i dati da voi custoditi finiscano nelle mani di terzi"."Se non cambierete strada - conclude la Aigner - mi vedrò costretta a chiudere il mio account".

Con mille dipendenti e il quartiere generale a Palo Alto, in California, Facebook, che non è quotata in Borsa, è attualmente valutata sui 12 miliardi di dollari. Ma come altri social network stenta a produrre utili, tanto che è andata in pareggio per la prima volta solo nel 2009 malgrado l'incremento esponenziale degli iscritti.

Per aumentare gli incassi Zuckerberg e gli altri manager stanno varando una nuova strategia: rendere più personalizzati i messaggi pubblicitari che accompagnano le pagine personali. E ciò implica una maggiore conoscenza degli utenti: di qui il tentativo di cambiare le regole interne in modo da poter fornire alcuni dati anagrafici del pubblico di Facebook a società esterne.

E così crescono le proteste determinate soprattutto dal fatto che la maggioranza del pubblico non si accorgerà dei cambiamenti, non sarà cioè in grado di optare per la privacy, essendo le opzioni nascoste nei meandri del sito, e finirà così nelle mani dei pubblicitari o di società che vogliono vendere prodotti e servizi.

Come già accaduto nella vicenda di Google, condannata in Italia per non aver impedito la diffusione su YouTube di un video su un ragazzo down, emerge una diversa sensibilità riguardo ai problemi della privacy sulle due sponde dell'Atlantico.

Vedremo se gli intenti di Facebook, cioè di vendere il nostro privato alle società di marketing, andranno in porto o si scontreranno contro l'autorità giudiziaria europea e nello specifico italiana.

Voi, che siate o no iscritti, cosa ne pensate?

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24 commenti:

  1. Io penso che stiano solamente aggiungendo un altro pretesto al mio desiderio, sempre più forte, di cancellare l'account...

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  2. e si...che storie poco incoraggianti,comunque complimenti x il tuo blog di informazione impegnata e mi inserisco tra i tuoi sostenitori anche xchè abbiamo amici in comune.Ciao,piacere Marzia

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  3. Mi ci avevano iscritta, ho chiesto la cancellazione e l'ho ottenuta solo dopo aver scaricato una marea di insulti.
    Ma il problema è quello relativo ai dati personali, quelli li conservano per tre mesi ancora e ne fanno commercio.
    Quello che è successo nel mio blog con i commenti cancellati è una testimonianza che, 1984 è una realtà, i nostri dati per i Network sono denaro sonante, come gli scontrini degli ipermercati, i produttori li pagano profumatamente.
    La privacy?
    Somiglia sempre più alla tutela dei minori, esiste, ma si guardano bene dall'applicarla.
    Non per fare la pessimista, ma siamo considerati come gli agrumi da spremere e con i rimasugli ci fanno la fanta.
    Ciao Alberto.

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  4. Penso che non è una novità, e che analizzando con un minimo di attenzione e di competenza il regolamento e i termini di accesso al servizio che si sottoscrivono al momento dell'iscrizione si capisce abbastanza chiaramente che la policy di Facebook prevede che:
    a) non è garantita la sicurezza delle applicazioni, nè quella dei dati nè tantomeno la completezza della privacy. Questo comporta che oltre alle informazioni immesse dall'utente l'indirizzo IP e le informazioni relative al browser vengano registrate ad ogni accesso; che il nome, i nomi delle reti di cui si fa parte e l'indirizzo e-mail siano utilizzabili per comunicazioni di servizi offerti da Facebook; e soprattutto che i dati possano essere messi a disposizione di motori di ricerca e per conto di terzi;
    b) la policy stessa può essere cambiata in qualsiasi momento, senza avvertire di nulla nessuno.

    Mi chiedo quanti fra gli iscritti abbiano davvero compreso queste condizioni (e ancora prima quanti abbiano fatto lo sforzo di leggerle). Il problema a mio parere è antecedente alle norme sulla privacy, e molto più generale: riguarda la scarsa consapevolezza della maggior parte degli utenti, che fa le cose con leggerezza senza mai capirne le possibili sgradite implicazioni.

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  5. Il problema di Facebook è proprio quello che dice Ross: non è tanto Facebook in sé, ma l'uso che ne fa l'utenza, senza rendersi conto che scrivere qualcosa sulla bacheca di Facebook, è come urlarla in mezzo ad una piazza affollata. Sarebbe un portentoso strumento di divulgazione e condivisione, ma il problema è che ad essere condivisa è una marea di stronzate (scusate il termine), in cui le poche cose interessanti affogano inesorabilmente.

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  6. Questi di facebook stanno davvero esagerando, pensa che ora controllo almeno una volta al mese se i miei dati sulla privacy sono stati modificati (negli ultimi mesi è successo ben due volte). Se dovessero cedere i dati degli utenti a terzi cancellerò il mio account

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  7. Mi sembra una cosa che ci si doveva aspettare: d'altronde Facebook è gratuito, non ha nessun obbligo nei confronti degli utenti nel momento che li informa e che gli permette di cancellarsi se lo vogliono...
    Io resto iscritto tanto non me ne frega nulla anche se usano i miei dati per ricerche di mercato o per pubblicità.
    Sono molto più seccato da tutte le telefonate di mobilifici, banche, compagnie telefoniche, ecc... che mi chiamano nonostante io a suo tempo abbia chiesto di non ricevere pubblicità

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  8. Sono sull'onda di Giulio GMBD: non me ne frega nulla se usano i miei dati per le ricerche di mercato e, in quanto alle telefonate, ho adottato la tecnica del "no, non sono io, sono mia sorella, mia figlia, mia madre e dico di richiamare ad orari in cui non sono in casa: il tutto molto gentilmente!"
    Siamo controllati in mille modi, per cui uno più, uno meno...

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  9. Mah, ormai di che ci meravigliamo!
    Io cerdo che se lo faranno, allora andremo via da fecebook.
    Punto e basta, per uno che abbandoniamo, ce ne sarà un'altro che farà un altro social network!

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  10. Qualcosa puzzava fin dal principio, ora non mi pare il caso di scandalizzarsi, sia chiaro che non sono un fruitore di Fb e no per questo sia meno sensibile ai temi della privacy, ma una volta che si scrive su un social network, cosa stai a cercare il pelo?

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  11. Sono d'accordo con Giulio GMDB© .
    Chi non desidera che i suoi dati vengano ceduti può cancellare l'account, ma se non li prendono da li stai tranquillo che in qualche modo sanno già tutto di tutti noi.

    Per quanto riguarda le telefonate a casa non li lascio neanche più parlare e taglio con un cortese ma deciso: "no grazie, non mi interessa" e metto giù il telefono senza dare possibilità di replica.

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  12. ah ecco. allora la pubblicità a fianco non era casuale.
    laurea horis causa in psicologia a chi si occupa dei social network.

    "sei sicuro di voler togliere l'accesso alle persone. e come faranno a trovarti adesso? se ad esempio il tuo compagno di asilo nido volesse cercarti, come potrebbe fare se tu ora cihudi al mondo l'accesso al tuo profilo?? ti prego pensaci, non farlo, potresti pentirtene per sempre"
    ecco

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  13. Facebook è gratuito. E non dà un servizio da poco. Ma non è una ONLUS. Quindi penso che loro abbiano il diritto a fare quello che vogliono, rispetto alla pubblicità e quindi anche a cambiare politica.

    L'importante è che il trattamento dei dati sia fatto con trasparenza e correttezza nei confronti degli utenti e nel rispetto delle leggi. Ok, chiedo troppo.

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  14. Sinceramente non mi piace molto l'idea che i miei dati possano essere passati a qualche altra società..

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  15. io ho pochissimi dati su facebook: lo uso solo per pubblicizzare i post del blog. con me ci farebbero poco... ma penso spesso a cancellarmi, magari sarebbe l'occasione buona.

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  16. Dico anch'io che non stupisce. Registrandosi si sa che in qualche modo si va incontro all'utilizzo dei propri dati.
    Béh, questa sarebbe una "rottura" aggiuntiva! :-(
    Comunque io... su Facebook ma poco frequentante! :-)
    g

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  17. @Marzia
    Benvenuta, e grazie per il sostegno.

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  18. è una cosa che era nell'aria da parecchio e il mercato arriva dappertutto... coincidenza con l'arrivo del Berlusca su facebool, si vendono anche lui?!?!?!
    un saluto

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  19. Non mi stupisco neppure.
    Non amo FB ma ci sono per utilità e necessità...di privato non inserisco molto.Fino ad ora neppure la mia immagine...

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  20. Non sono inscritto a FB e di conseguenza non so come funzioni le cose "li dentro".
    Chiaramente non mi piace l'idea che il miei vengano usati a scopi da me non autorizzati. L'unica cosa che, in un certo senso, posso "apprezzare" è il fatto che la cosa sia uscita. Altri usano sfacciatamente i nostri dati in loro possesso...e fanno finta di nulla.

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  21. La privacy è un altro discorso nel senso che inutile "indignarsi" se vende queste dati FB mentra ci sono centinaia di altri data center che lo fanno periodicamente quindi...
    Ero iscritto a FB quand'era ancora in inglese, gli italiani si contavano sulle dita di mani e piedi e la sua funzione era quella di "anagrafica digitale" e nulla più.
    Poi ho assistito in disparte allo "scempio", all'introduzione di lustrini e pajettes, indispensabili per catturare l'attenzione delle mandrie digitali e visto che laddove va la massa difficilmente vado io mi sono cancellato tanto, chi mi vuole trovare, lo può fare tranquillamente e semplicemente con una ricerca su google con il vantaggio che per contattarmi... non si deve "per forza" iscrivere a FB :-D

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  22. ma da quali fonti hai tratto quest'informazione? stò facendo una tesina di comunicazione sui social network ed ero incuriosita grazie in anticipo!
    Lolita '89

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  23. @Lolita '89
    Le informazioni le avevo prese da Affari&Finanza, l'inserto economico di Repubblica che esce il lunedì. Questo l'articolo. Però, viste le numerose proteste, sembra che abbiano fatto marcia indietro, per adesso. Ritorneranno senz'altro alla carica. Ciao.

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