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venerdì 14 gennaio 2011

È il momento di sognare

di Fares Mabrouk

Siamo soli, nella rabbia e nell´inquietudine, contro un regime che si sbaglia di secolo e di Paese. Nessun partito politico, né organizzazione o associazione, né alcuna figura dell´opposizione o di partito può rivendicare questa rivolta dei tunisini, né dirsene iniziatore. La rivolta viene dal popolo e gli appartiene. Questo popolo che certi ritenevano al guinzaglio dà una lezione alla sua classe politica e al mondo.

È compito dell'élite del nostro Paese rispondere all´appello e immaginare il futuro. Dobbiamo costruire i nostri modelli politici, economici, sociali e culturali. Dobbiamo dimostrare al mondo cos´è una democrazia araba. Sognare una Tunisia, portatrice di speranza per tutti.

Ma per far questo, due condizioni sono indispensabili. Dobbiamo riappropriarci del diritto di parola cui non avremmo mai dovuto rinunciare. L´altra condizione è stipulare come in un contratto il rapporto fra i tunisini e la loro élite politica. Quest'ultima deve essere al nostro servizio, e non viceversa. Per non vanificare i sacrifici, è urgente sognare la Tunisia di domani. Sogniamo!

da facebook



Con le centomila differenze e i centomila distinguo anche noi dovremmo "stipulare come in un contratto il rapporto fra noi e la nostra élite politica. Quest´ultima deve essere al nostro servizio, e non viceversa."

I Tunisini cominciano a sognare, forse noi abbiamo finito.


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10 commenti:

  1. Forse non basterà una generazione per ricreare, in Italia, una coscienza civile e riparare i danni fatti in questo ventennio dall'uso smodato della televisione che ha rappresentato il successo come un futuro di consumismo, di egoismo e di prevaricazione dei furbi.

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  2. vero ! c'è da dire che è anche una popolazione più giovane della nostra.

    certo fra ben ali e berlusc oni ...

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  3. "Quest´ultima deve essere al nostro servizio, e non viceversa".
    Quando una cosa normale, scontata e sacrosanta diventa un sogno...

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  4. i nostri sembrano incubi infiniti...

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  5. Splendido post!
    Lo condivido pienamente.

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  6. Un'altra pagina di speranza da immortalare che arriva dal Sud del mondo...e noi continuiamo a dover sopportare le notizie della camera da letto del califfo...un incubo anche da svegli.

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  7. Mi pare, e la scelta fatta da Alberto di questo autore lo conferma, che i tunisini non potevano parlare ma non avevano affatto rinunciato a pensare. In Italia a forza di fasulli dibatttiti televisivi, dominati dal battibecco ingiurioso ci illudiamo tutti di avere libertà di parlare, ma stiamo solo ascoltando qualcosa che ci mangia il cervello.

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  8. Grazie, Alberto, come sempre.
    Non ogni volta posto ma stavolta si.
    Grazie: il web è testimonianza.
    Anche.

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  9. egill-larosabianca15/1/11 12:52

    Noi ci isoliamo,noi rimaniamo alla
    catena,noi stiamo sbagliando secolo
    noi permettiamo questo.Noi abbiamo
    il potere di cambiare. Perche siamo
    noi l'Italia.

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