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sabato 10 settembre 2011

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Le foto sono © Alberto Cane

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso


"L’ultima cena globalizzata | Global Last Supper" è il titolo della mostra che Milano ospita a partire da oggi nella corte interna di Palazzo Reale. L’installazione, visibile fino al 2 ottobre 2011, è stata realizzata dallo scultore Antonio Paradiso (Santeramo, 1936) con i resti delle Twin Towers crollate nel tremendo attentato dell’11 settembre 2001.

Venti tonnellate di lamiere contorte, sbarre e putrelle d’acciaio, deformate dal calore e dall’impatto dei due voli contro il World Trade Center, sono state rimodellate secondo il progetto artistico dello scultore pugliese dopo essere giunte in Italia nel dicembre 2010.

Ma sentiamo dallo stesso artista la genesi dell'opera

Antonio Paradiso
Tutto è nato da un articolo di Federico Rampini su Repubblica nel 2009. Diceva che la Port Authority di New York autorizzava la cessione delle macerie delle Torri Gemelle, raccolte nell'hangar 17 dell'aeroporto JFK, a città, artisti e fondazioni che ne facevano richiesta. Non ne sapevo nulla di più. Decisi di partire per New York per informarmi.

Appena arrivato sono andato direttamente all'hangar dove due custodi gentilissimi mi hanno spiegato quale era l'iter. La commissione internazionale che selezionava le richieste da tutto il mondo era molto severa. Io non ci speravo, e invece dopo sei mesi mi hanno chiamato. Unico italiano. Le domande in concorso erano novemila, le richieste accolte quaranta.

Entrare in quell'hangar è stata un'emozione fortissima. Ci sono rimasto due ore. C'era anche lo scheletro ricomposto del jet che si era schiantato sulle torri, andrà nel museo di Ground Zero. e la centralina ancora intatta dell'ascensore di una torre. Volevano darmi solo un pezzo ma io ho detto che c'erano anche le fondazioni e alla fine ho avuto 200 quintali di acciaio, 24 pezzi tra sbarre, putrelle lamiere.

Avevano la funzione di sorreggere la struttura, ma nell’hangar riposavano orizzontali, imitando le anime di chi con loro ha lasciato la vita.

L’ultima cena globalizzata o contemporanea è lo tsunami economico mondiale tra economie emergenti in cerca di assestamento. Il Cristo della nuova ultima cena non è uno, ma sono tremila morti, che lanciano un monito, un avvertimento per l’intera umanità

Toccare questi acciai è toccare polvere di morte, è un'esperienza molto forte, un messaggio potente. Avvicina emotivamente le persone a comprendere questa tragedia. Alcuni tremano nello stesso modo in cui ho tremato io nell'hangar 17.


Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso


Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso

Ultima cena globalizzata - Antonio Paradiso


Esposte nella saletta a piano terra della corte interna di Palazzo reale, settanta fotografie documentano la storia di questa esposizione, i viaggi dell’artista e del materiale e i progetti della scultura.

Una sezione speciale della mostra è dedicata alle “Ascensioni 2011”, serie di opere realizzata con parte del materiale recuperato dall’hangar 17, meno monumentale perché per esse l’artista ha utilizzato i pezzi più piccoli che ha portato da New York; ugualmente potente, tuttavia, per significato e valenza evocativa.

Queste sculture, che sintetizzano in astratto il volo di una colomba, esprimono un’aspirazione spirituale che si eleva in senso verticale per portare a tutti un forte messaggio di spiritualità . “Esprimono, al di là della morte, il rinnovamento degli esseri e la continuità della vita”.


14 commenti:

  1. vale la pena di fare un salto a Milano

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  2. condiviso anche su FB, Al
    grazie!

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  3. grazie per la segnalazione, l'intervista poi è estramamente toccante

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  4. gian paolo10/9/11 12:49

    Arte, religione, follia.
    Morti.

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  5. Antonio Paradiso è straordinario. Da ricordare tra l'altro il toro Pinco, toro in carne e ossa, che monta una mucca meccanica alla Biennale di Venezia del 1978.

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  6. molto toccante davvero...

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  7. Bravo Paradiso. Con tutti i dubbi che restano sul modo in cui quelle torri sono crollate.

    Ciao Al, domani Casterino con Gian Paolo, coda di una feria d'agosto mancata.

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  8. Che strano, Alberto: sono atea, ma vien voglia di pregare. Forse non "qualcuno", ma "per qualcuno". Per loro. Grazie di cuore.

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  9. Un artista veramente ispirato in senso umanitario.

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  10. Toccanti, le parole di Paradiso. E l'opera è un "memento" alle presuntuose creazioni dell'uomo, che ben poco basta a distruggere (vedi quanto scrive in proposito Leopardi nella Ginestra).

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  11. E' un po' che manco da Milano, e mi era sfuggito l'arrivo di questa esposizione. Andrò a visitarla uno di questi giorni.

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  12. In quelle contorsioni un inno alla memoria.
    Anche a Modena abbiamo un monumento elaborato con travi provenienti da Gronud Zero.

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  13. GRAZIE Paradiso per avercele portate in deposito a Matera, in quell'atmosfera archeologica della tua cava !

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