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giovedì 30 giugno 2011

A proposito delle petizioni online

Era da un po' che volevo scrivere sull'argomento e adesso vedo questo commento dello Zio, in risposta a Cristiana che chiedeva di firmare la petizione contro la censura, che calza a pennello e che condivido quasi in toto (una delle differenze è che io ogni tanto firmo). Voi come le vedete queste petizioni? Come vi comportate? Che importanza date loro?

Cara Cristiana, io sono con te e ti do tutto il mio appoggio morale. Ma spero apprezzerai la mia correttezza e sincerità, nonché il fatto che per spiegarti la mia posizione ti dedicherò molto più tempo di quello che ci vorrebbe per una firmetta elettronica (perché anche questo è il punto: firmare ‘ste petizioni non costa niente, ma proprio niente, al punto che c’è chi ne firma cento al giorno, e naturalmente è liberissimo di farlo, non sono certo qui a criticare gli altri, solo a spiegare la mia posizione).

Ogni giorno il web è inondato di petizioni, tutte giuste e condivisibili, per cause sacrosante: contro la censura, per le dimissioni del premier italico, per la pace, contro la fame nel mondo. Personalmente non ne ho mai firmata una, perché le trovo di una inutilità deprimente. Potresti dirmi che il loro valore è altamente e puramente simbolico, e io ti risponderei che simbolico per simbolico allora è meglio che ognuno si inventi i propri simboli, le proprie azioni, che ognuno esprima con forza su ognuno di questi argomenti il suo pensiero, ci scriva dei pezzi, invece di aderire a questa inflazione di petizioni che stanno diventando una moda molto simile a quella del “passa da me, hai vinto un premio”.

Il fatto che esistano addirittura siti specializzati nel raccogliere firme su questo e su quello è per me addirittura sconcertante. Ripeto, parere personalissimo, ma, credo e spero, degno di rispetto.

Non pensi che, se credessi nella cosa, ne proporrei pure io a decine? Sono con te e ti abbraccio forte (volevo quasi fare uno strappo alla mia regola per il modo in cui me l’hai chiesto, ma non sarebbe stato giusto, per tutte le altre volte che a malincuore non ho "firmato"). Se metto una firma la metto su carta, per poi difenderla, con coerenza, a costo della vita.

mercoledì 29 giugno 2011

La cospirazione delle colombe

Donka non lo sapeva, ma i falchi che fingono di essere colombe erano l’argomento centrale di un capitolo di quella che un tempo sarebbe stata la mia tesi di dottorato. In quel capitolo tentavo di analizzare il comportamento degli animali sociali dividendoli in due categorie, in base a come si rapportavano agli altri: i "falchi", che in un incontro tendono a massimizzare il proprio profitto a discapito dell’altro, e le "colombe", che preferiscono cooperare anche a costo di rimetterci qualcosa.

È un falco, si potrebbe dire, chi è pronto a tradire; è una colomba chi, a costo di essere tradito, si fida. Il modello dell'"incontro" era un modello astratto, valido per analizzare le situazioni più disparate: poteva concretizzarsi nel rapporto predatore/preda (in cui il profitto del primo, il nutrimento, va a scapito della vita del secondo) o nell’interazione fra maschi dominanti della stessa specie (che in caso di una disputa territoriale possono, per esempio, combattere – risultandone un vincitore con territorio doppio e uno sconfitto morto – o accordarsi su un confine, rinunciando a un po’ di terreno per avere entrambi salva la vita). Il modello, valido per ogni tipo di comportamento sociale, si poteva applicare anche ai rapporti professionali o commerciali fra esseri umani.

Un risultato noto nella teoria dei giochi è che la selezione naturale tende a privilegiare i gruppi di colombe. Benché nel singolo incontro il falco abbia la meglio, infatti, alla lunga le colombe riterranno più efficace interagire solo con altre colombe, tenderanno a formare un gruppo a sé; e questo gruppo, collettivamente, prospererà molto più di quello dei falchi, rimasti senza prede da tradire. Il risultato ha qualcosa di paradossale: le colombe, che non possono mai "vincere" un incontro (ma al massimo pareggiare, se l’altro coopera), sul lungo termine hanno la meglio; i falchi, emarginati, non troveranno più nessuno disposto ad accordarsi con loro, e finiranno per estinguersi.

Vincenzo Latronico


La cospirazione delle colombe

Bompiani




Vincenzo Latronico, nato a Roma nel 1984, ha pubblicato Ginnastica e rivoluzione (2008, Premio Giuseppe Berto) e il testo teatrale Linee guida sulla ferocia (in Working for Paradise, 2009), entrambi per Bompiani. Sempre per Bompiani è uscito da poco il suo nuovo romanzo La cospirazione delle colombe, di cui pubblico un brano. QUI potete scaricare il primo capitolo.


martedì 28 giugno 2011

Uno spot fuori del comune



Cosa ve ne sembra?

Piena solidarietà ai coraggiosi che ieri hanno combattuto una battaglia impari in Val di Susa. NO TAV.


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sabato 25 giugno 2011

Leonardo da Vinci testimonial



Quello che vedete è il particolare di una illustrazione che pubblicizza qualcosa. La foto l'ho scattata a Milano dove il vulcanico Leonardo visse per diciotto anni lasciando un'impronta indelebile nella città.

Sapreste dire su che supporto è l'immagine e soprattutto cosa pubblicizza?

Come al solito non si vince niente, solo un link al/ai vincitore/i.

Buon week end.

Soluzione
Ha vinto Elio. Bravissimo!





giovedì 23 giugno 2011

Vandalismo e gentilezza

Milano, portone alle colonne di San Lorenzo

Vi ricordate cosa avevo detto dopo la vittoria di Pisapia? Che la città avrebbe dovuto recuperare la gentilezza che aveva perso negli anni dissennati dell'intolleranza seminata come gramigna demagogica da politici usi solo all'arrogante cinismo.

Ecco, la gentilezza si manifesta in tante maniere. Per esempio sarebbe bello che uno come quello che ha deturpato il portone (e grande è stata la mia spiacevole sorpresa quando l'ho visto e fotografato qualche settimana fa) non potesse vantarsi con nessuno della sua bravata ma anzi venisse sbeffeggiato, gentilmente, e deriso anche per quel "Vandals" con cui firma la sua imbecillità.

Sono mille i rivoli attraverso cui può cambiare l'atmosfera di questa città.

lunedì 20 giugno 2011

Artisti bambini





È la seconda volta in quindici giorni che vado al paesello e che ho delle piacevoli sorprese. La prima fu quel bel saggio di fine anno al castello, e adesso questo laboratorio di pittura per bambini dai 6 ai 10 anni. Lo tiene, nella loggia di piazza Martiri della Libertà, Joann Mc Daniel, che partendo dall'osservazione di quadri di artisti famosi riesce a tirare poi fuori dai giovani allievi la loro spontanea creatività. Quelli che vedete sono lavori eseguiti da artisti di 6 anni. Giudicate voi.

Domani ritorno a Milano.







venerdì 17 giugno 2011

Sfiduciamo Brunetta



Non sono (e non lo siete nemmeno voi) così ingenuo da pensare che, allo stato delle cose presenti, raccogliere migliaia di firme per chiedere le dimissioni di un ministro che si è comportato in maniera infame nei confronti di cittadini che civilmente gli chiedevano informazioni sortisca un qualche effetto. Ma tiene alta l'attenzione e la tensione che dopo le recenti vittorie elettorali rischiano quasi fisiologicamente di calare.

Riporto da ciwati
Il popolo della Rete, per quanto ampio, è una élite. Giovane, colta, cosmopolita. Non avrebbe sfondato se non avesse coinvolto genitori, nonni, zii. Un elettorato largo e politicamente trasversale.
Perché chi sa convincere e mobilitare i giovani, sa che il messaggio arriva anche al resto della famiglia. Perché capita che Enea e Anchise, a volte, si parlino. E che la nuora riferisca alla suocera (e il genero al suocero). E solo da questo confronto può scaturire il cambiamento di cui abbiamo bisogno.

E quindi teniamola viva la Rete e non diamo tregua a questi zombi usurpatori.

La petizione per sfiduciare Brunetta

giovedì 16 giugno 2011

Rabdomanzia

Ho ereditato da mio nonno e da mio padre la sensibilità dei rabdomanti. Loro per l'acqua, col pendolo, e mi ricordo di quella volta che gli scettici misero alla prova il mio genitore e furono smerdati. Lui nemmeno esultò e con la sua pacifica flemma disse: «Visto?». Avrò avuto sei o sette anni.

Io non cerco acqua, ma altre cose, certe volte libri per esempio. E spesso questa rabdomanzia si rivela facendomi dirigere verso quel tale scaffale e indirizzare la mia mano a estrarre quel tal volume, neanche troppo visibile, e scoprire poi che era proprio il libro che faceva per me in quel momento. Sia del tutto sconosciuto, oppure un classico di cui avevo sentito parlare molte volte ma che non avevo mai letto.

È successo l'altro giorno, e adesso lo sto leggendo: un capolavoro del Novecento. Ne riporto un brano, e potete tentare di indovinare il titolo e quindi anche l'autore. In subordine potreste dire anche solo la nazionalità.

Secondo alcuni, possiede undicimila cravatte e 813 bastoni da passeggio, ed è abbonato a tutti i giornali di lingua inglese stampati nel mondo, non per leggerli, cosa di cui si occupano i suoi otto documentalisti, ma per fare le parole incrociate di cui è a tal punto ghiotto che, ogni otto giorni, la sua camera da letto viene completamente ritappezzata, con schemi creati apposta per lui dal cruciverbista che apprezza di più, Barton O'Brien, della Auckland's Gazette and Hemisphere. È anche un grande appassionato di rugby e ha creato una squadra privata che allena in segreto da mesi nella speranza di vederla sfidare vittoriosamente la prossima vincitrice del torneo delle Cinque Nazioni.

Aggiornamento 23.02
Sì, come ha detto per prima dalle8alle5 (poi ci dirà con quali parole chiave ci è arrivata), è proprio La vita istruzioni per l'uso di Georges Perec, uscito in Francia nel 1978.


Ne approfitto per pubblicare questa breve recensione

"Il catalogo, le descrizioni, il racconto delle cose inanimate: questo aspetto è una caratteristica del libro e una ragione del suo fascino (uno dei capitoli più suggestivi, il 74, è l'evocazione di un mondo sotterraneo che s'estende sotto le cantine, nelle viscere della terra), ma certo la sua presa di lettura sta nell'altro aspetto del libro brulicante di storie, d'avventure, di delitti, d'indagini poliziesche. Non per nulla nel frontespizio dell'edizione francese sotto il titolo La Vie mode d'emploi figura la dicitura Romans: «romanzi» al plurale. Ogni appartenente dello stabile cela un mistero, un dramma, una peripezia che si dirama nelle più esotiche contrade del mondo o trae origine in epoche remote. Le cento stanze diventano le Mille e una notte.
Italo Calvino"

mercoledì 15 giugno 2011

Come "vedono" la bellezza i ciechi



Quando sento dirmi: «Peccato che tu non lo puoi vedere... ma non sai che bello ecc. ecc.», vorrei rispondere sempre: «Guarda che chi non vede sei proprio tu, illuso di "vedere" ancora qualcosa di "bello". Le cose belle non si vedono realmente, puoi vederle solo se vedi come me, che sono cieca...

[continua su ladri di bellezza]

lunedì 13 giugno 2011

Se il vento fischiava

Se il vento fischiava
ora fischia più forte,
godiamocelo ordunque,
abbracciamoci
nella gioia
da condividere
danzando,
è una fantastica primavera
di una nuova Italia
che risorge

sabato 11 giugno 2011

Referendum, fare il possibile per votare prima di mezzogiorno


Non so con quante persone ho parlato in questi ultimi due giorni. Fra queste ce ne sono alcune che fanno spallucce e dicono che non andranno a votare perché tanto non si raggiungerà il quorum. Forse questi disfattisti potranno essere smossi dai dati dell'alta affluenza. La prima rilevazione viene fatta alle dodici. E quindi, a meno di qualche legittimo (ma proprio legittimo) impedimento andate a mettere queste croci dopo colazione. Buon voto e buona domenica.

giovedì 9 giugno 2011

4 Sì (per quelli che passeranno)




Dicono che il tempo cambi le cose,
ma in realtà le puoi cambiare solamente tu.

(Andy Warhol)


Oggi parecchi blogger pubblicano questo post collettivo.


Si può, si deve fare molto di più, cercando di convincere di andare a votare quelli che manco sanno cosa siano i blog.


*****
Aggiornamento, giovedì 21.05




Segnalo questa interessante e meritevole iniziativa nata su facebook, QUI.



Vuoi chiedere od offrire un passaggio in auto per andare a votare il referendum?

Scrivi a
battiquorum2011@gmail.com
o telefona allo
377 3197008.


Pian piano la rete comincia a rendersi utile.

via skip (che saluto)


*****
Aggiornamento, venerdì 9.18
Blitz di Greenpeace al Colosseo


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Aggiornamento, venerdì 12.02Per i milanesi. Vista l'eventualità di pioggia la manifestazione di fine campagna è stata spostata dall'Arco della Pace al teatro Ciak (via Procaccini 4). Oggi stessa ora, 18.30.

mercoledì 8 giugno 2011

Itinerari di letteratura - settima edizione 2011



Posso dire di aver avuto una lunga esperienza come lettore di Mario Novaro. Leggendolo ventenne, e forse prima, ho provato un'impressione stranissima, un senso di meditazione profonda e di rarefazione, inconsueta nella letteratura italiana, quasi una musica bianca propria di certi raffinatissimi poeti francesi. Ho capito che l'anima della Liguria era, nella sua severità giansenistica, anche un'anima fatta di leggerezza musicale. Una poesia nella quale la levigatezza delle pietre del mare si sposava con gli scabri e nudi ciottoli della montagna. In più c'era una tentazione di dissolvimento della luce.

Francesco Biamonti
Quasi una musica bianca, in "La Riviera Ligure"
VI, 17-18 dicembre 1995, p. 27.



CENTRO POLIVALENTE "LE ROSE"
San Biagio della Cima (IM)

Venerdì 10 giugno – ore 21,00
Presentazione di “Murmuri ed Echi” di Mario Novaro
edizione critica a cura di Veronica Pesce
Edizioni San Marco dei Giustiniani
Intervengono: Simona Morando, Maria Novaro, Veronica Pesce

Sabato 18 giugno – ore 17,00
Presentazione di “Nuovi Poeti Francesi”
A cura di Fabio Scotto
Giulio Einaudi Editore
Interviene: Fabio Scotto

Domenica 19 giugno – ore 8, 45
Passeggiata nel verde lungo i sentieri reali e letterari di Francesco Biamonti.
Punto di ritrovo presso il centro polivalente “Le Rose”.

Venerdì 24 giugno – ore 21,00
Documentari di Paolo Saglietto: La Letteratura
Interviene: Simona Morando

Venerdì 1 luglio – ore 21,00
Documentari di Paolo Saglietto: L'Arte e La Città
Interviene: Simona Morando

www.francescobiamonti.it

martedì 7 giugno 2011

Se non ci fossero loro






Sono al paesello. Ieri sera saggio di fine anno dei bimbi dell'asilo e delle elementari nel castello. Ripeto il titolo: "Se non ci fossero loro".







sabato 4 giugno 2011

Da "Elio"


Potete ben immaginare che se questo "Da Elio" fosse stato un ristorante o un bar non ve l'avrei chiesto. Quindi ve lo chiedo. Ma questo Elio cosa gestisce? E se però qualcuno dà la soluzione esatta mi dovrebbe poi dire come ci è arrivato. Pubblicherò alla fine del giochino la foto intera.


Pubblico la foto intera, domenica 23.15
Genova, via Gramsci

E quindi ha indovinato Ambra e poi dopo anche Giulio. Complimenti. Mi piacerebbe però sapere come ci siete arrivati.

Errata corrige
Per un mio imperdonabile e vergognoso errore ho visto male. La prima vincitrice è Ornella.

venerdì 3 giugno 2011

Bondi, la filosofia, i valori

sandro bondi

A Sandro Bondi, uno dei triumviri, è toccato il grande onore e il grande onere come si suol dire in frangenti simili di essere scelto come coordinatore della "Filosofia dei valori" del Pdl.

Sghignazzate pure brutti comunisti che non siete altro. Ma secondo me stavolta questa carica nuova di zecca avrà ingenerato risate mal trattenute anche tra qualche elettore di quel partito. Non credete?

Filosofia? Valori? De che?

giovedì 2 giugno 2011

Il vento nuovo e la nomenklatura vecchia

Il centrosinistra non è la somma (variabile) dei partiti che lo compongono. È molto di più. È la somma dei cittadini italiani disposti a votarlo, ai quali importa nulla se il candidato è del Pd, di Sel, dell'Idv o altro: basta che sia un candidato credibile, e che sia scelto con le primarie, e sarà il candidato di tutti.

Questa, in sintesi, è la lezione di questo fantastico voto. Ora si tratta di capire se i leader hanno fatto lo stesso salto di qualità dei loro elettori. O se qualcuno ha ancora intenzione di mestare nel fondo disseccato della vecchia politica, pasticciando con accordi di vertice, patti opachi, spartizione di potere, furbate tattiche, sgambetti reciproci tra i dinosauri della nomenklatura.

Costoro, se come Berlusconi non hanno avuto il tempo per stabilire la data del loro funerale, facciano almeno lo sforzo di stabilire la data della loro resa incondizionata alla volontà del loro stesso popolo.

Mettano i loro incarichi, le loro fondazioni, le loro logore reputazioni di ex strateghi a disposizione del movimento, evitando di disturbare chi ha vinto e scoprendo - meglio tardi che mai - il piacere dell'umiltà. Lavorino per gli altri e non per se stessi. La smettano di spiegarci cosa dobbiamo fare. E ci chiedano: «Che cosa vi serve?»

Michele Serra
L'amaca di ieri


Buon 2 giugno a tutti. Viva la Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Liberazione.

mercoledì 1 giugno 2011

Game over mister B?



E quindi uscimmo a riveder le stelle
(Inferno XXXIV, 139)


Passata l'euforia ma non la contentezza è ora di fare mente locale.

Dopo il primo round quando, come avevo scritto, mister B si era beccato una sonora sleppa che lo aveva rintronato, c'era bisogno, avevo continuato, di un pugno micidiale per metterlo a ko. Quello ricevuto nei ballottaggi forse non basta, e comunque si vedrà nei prossimi giorni da che parte si dirigeranno gli eventi.

La Lega del resto fin qui legata a Berlusconi come Berlusconi lo è stato alla Lega in un parassitismo di mutuo soccorso sembra aver dato fondo all'ultima mefitica linfa. È solo questione di tempo perché volino i coltelli. Non parliamo poi di quelli che voleranno all'interno del Pdl, tra pescecani famelici e cannibali che da tempo si stanno guatando tesi all'azzanno proditorio.

Per dare dunque più potenza al vento nuovo e sferrare un'ulteriore mazzata al nano dobbiamo da subito convincere più gente possibile di andare a votare ai referendum del 12 e 13 giugno. Per quanto mi riguarda vale la minaccia che feci, più una variante. Che questa volta possiamo indurre al voto anche elettori della Lega e del Pdl, quelli, e ce ne sono, sensibili come noi alla minaccia del nucleare e disgustati come noi dalla svendita dell'acqua pubblica. Diamoci da fare ché il tempo che rimane a disposizione è poco.

Quello che verrà dopo non lo sappiamo. Ma sappiamo, finalmente, che un dopo esiste. E non sarà una fiction.

Aggiornamento ore 12.34
Il referendum sul nucleare si farà. Lo ha deciso la corte di Cassazione.






Quasi inutile dire che le foto le ho scattate la sera di lunedì.