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giovedì 29 marzo 2012

Traduzione della traduzione della traduzione...



Il colophon che vedete non l'ho riprodotto da un libro ma da un allegato a un quotidiano che quel libro pubblicizzava. La scrittrice, di cui si decantano le qualità, è greca e scrive in greco. Quando ho visto "Traduzione dall'inglese" sono rimasto interdetto. Ma come, dall'inglese? E perché non direttamente dalla lingua originale? Qualcuno potrebbe spiegarmelo?

E così si potrebbe immaginare una catena di traduzioni. Adesso, dall'italiano questo romanzo si potrebbe tradurre in turco, poi dal turco in arabo, poi dall'arabo in russo, e, tanto per aggiungere l'anello che questa catena andrebbe a chiudere, di nuovo in greco. Quindi confrontare le due edizioni: quella originale e questa ultima passata da vari strati di Babele. A confrontare certe frasi sono sicuro che ci sarebbe da ridere.

10 commenti:

  1. Proprio come c'è da ridere a leggere quel che dicono certi testi cosiddetti "sacri", frutto di traduzioni di traduzioni di traduzioni di traduzioni che risalgono, se va bene, a 1.000 anni fa.

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  2. "Questi è Vincenzo Monti Cavaliero | Gran traduttor dei traduttor d'Omero"

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  3. Non c'è limite all'indecenza! Del resto, quella che impera è la Kultura del Grande Fratello, per non citare l'italiano approssimativo di tanti onorevoli milionari.
    Buona giornata.

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  4. in fondo, è già corretto il fatto che c’è scritto, che è la traduzione dall’inglese

    è questione di costi: tradurre dal greco costa molto più caro che dall’inglese

    certo non è il massimo della qualità filologica, ma, ripeto, almeno c’è scritto

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  5. in pratica non l'ha più scritto l'autore...

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  6. non mi ricordo di quale altro autore ci è arrivata una traduzione non dalla sua lingua originale bensì mi sembra dal tedesco, ne parlavamo l'altra sera con amici, accidenti alla memoria, ma te o faccio sapere

    evidentemente a volte preferiscono così,, sicuramente qualcosa andrà perso..come quando io ti dico quello che mi hanno detto gli avevano detto......

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  7. ci saranno stati dei tagli sui traduttori greci! sai, per via della crisi ellenica.

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  8. Un po' come quando da bimbi si giocava al "telefono senza fili"...

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  9. Maistretu29/3/12 20:44

    tradurre è anche lavoro, forse le traduzioni seguono il ciclo delle patate che spedite in giro per l'Europa ritornano poi patatine.. le traduzioni poi sono frutto di scontri tra le case editrici e gli autori, non sempre conformi all'originale, diciamo che chi traduce forse cerca di contestualizzare certi concetti. quando S. Gerolamo tradusse le Scritture (la Vulgata), su incarico di papa Damasio nel V secolo, forse si scontrò con una miriade di scritti Greco, Ebraico, che rimane per tutta la Diaspora la lingua dei testi Sacri, l'Aramaico gli Ebrei, dimenticando l'Ebraico parlato lo impareranno q in Mesopotamia dopo la distruzione del primo Tempio. l'Ebraico è la lingua della Torah insegnata nei Cheder, delle funzioni, ma non la lingua parlata, gli Asckenaziti inveteranno lo Yiddish (tedesco,polacco,ebraico) ed i Sefarditi parleranno la lingua dello splendore: lo Spagnolo. difatti la traduzione di autori come Singer, Appelfeld, Agnon, Buber ed anche il recente Yehoshua ecc, non è stata affatto semplice per i traduttori..
    Mazel Tov..
    Maistretu

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  10. Un esperimento del genere era stato fatto qualche anno fa con una poesia, se non ricordo male il Pinto per la morte di Ignacio Sanchez Mejias di Lorca (quello delle cinque dela sera, tanto per capirci). L'effetto era straniante.
    D'altronde, anche la prima edizione di Zorba il Greco (ora hano rimediato) era tradotta dalla tttraduzioen inglese, mentre Ultima tentazioene era tradotta dalla traduzione francvese. Anche Montale si chiedeva cosda resta dell'originale nella traduzione di una traduzione.

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