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martedì 3 aprile 2012

Le fonti rinnovabili e i dati di Legambiente che non capisco

Mercoledì scorso Lagambiente ha presentato il rapporto annuale sui Comuni rinnovabili, snocciolando cifre su cifre che danno l'idea di una grande avanzata nel nostro Paese delle fonti alternative agli idrocarburi.

Eccone alcune. Nel 2011, l'energia pulita ha inciso per il 26,6% sul totale dei consumi elettrici. Dal 2000 ad oggi, negli ultimi 11 anni, gli impianti rinnovabili elettrici e termici sono aumentati di oltre 400.000 unità. Secondo lo studio, sono 23 i Comuni che coprono completamente i consumi energetici e termici con un mix di rinnovabili; considerando solo il fabbisogno elettrico, però, i Comuni 100% rinnovabili (energia mini-idroelettrica, eolica, fotovoltaica, da biomassa, geotermica) salgono addirittura a 2.068.

E allora sono andato a controllare sul sito, dove, inserendo un qualsivoglia Comune, si hanno in un istante i dati relativi delle fonti rinnovabili. Potete provare anche voi col vostro paese o città e poi riferire se il dato vi sembra realistico o no. Sotto alcuni risultati. Qualcuno mi dovrebbe spiegare da dove arriva l'energia per quel cento per cento che riguarda Genova e Ventimiglia, più Varazze Bajardo Mendatica e chissà quanti altri, tanto per restare nella mia regione.

E di Comuni così, come ho già riportato sopra, ce ne sono in Italia ben 2.068, duemilasessantotto che brillano di elettricità propria, anzi, a essere precisi come è scritto nel rapporto, di elettricità ne producono più di quella che consumano.

Tutto ciò è molto bello ma mi sorge qualche dubbio. Oppure ho preso un granchio e non ho capito una mazza di tutto il meccanismo.



20 commenti:

  1. Mah... Anche il mio comune Osimo da il 100% mi sembra alquanto irrealistico.

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  2. Il nostro paesello è al 1,8% direi realistico!

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  3. forse quelli di legambiente vogliono farsi belli dicendo che i comuni seguono ciò che dicono loro.
    in genere gli ambientalisti sono poco realistici, purtroppo. nel senso che magari fosse tutto vero, è che giocano anche loro nel circo della politica.

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  4. Al mio viene assegnato il 13,23%, che potrebbe essere veritiero. Dopo il mio fotovoltaico, il primo in assoluto in zona circa tre anni fa, gli impianti sono nati come funghi, più che altro sui tetti di villette singole e anche sul tetto della palestra della scuola media. A parte quest'ultimo che è comunale, gli altri sono frutto dell'impegno privato.
    Tra l'altro dai tempi del mio, che ho pagato abbastanza salato in soldi e in tempi di realizzazione, adesso i costi sono accessibili e i tempi rapidi. Può essere che ci sia un maggiore sviluppo, anche se l'incentivo si sta riducendo sensibilmente di anno in anno.
    Va da sé che quei 100% sono chiaramente fasulli.
    Ciao e buona giornata.

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  5. I romagnoli che attualmente mi "ospitano" hanno raggiunto un 20.69% che credo sia fattibile di veridicità - nella speranza di arrivare tutti "primi" in classifica...ciao

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  6. Al mio il 27% e considerando che è piccolo e che un signore con i suoi pannelli fotovoltaici dà energia a diverse famiglie, ci può stare.

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  7. il mio badalucco 0,24.
    ahimè assolutamente reale

    ciao

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  8. Maistretu3/4/12 15:39

    le fonti rinnovabili sono un percorso ad ostacoli, l'eolico verticale od orrizontale, le biomasse, il solare e lo spazio, ecc. è un modello culturale che si può affermare in più tempi, tempi che oggi sono scanditi dall'energia facile ed invasiva, gli idrocarburi e il nucleare. il resto fatica perchè mette in discussione modelli industriali affermatisi e strutturatisi in tempi non sospetti. serviranno leggi e modifiche profonde ai nostri stili di vita, ma questo è un processo a divenire, una dicotomia tipica del nostro tempo presente, dove il terzo escluso è il buon senso..
    Maistretu

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  9. eh eh logicamente Genova 100%
    Certo come no!

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  10. Credo dipenda dal numero di impianti rinnovabili presenti nei vari Comuni. Ad esempio le centrali idroelettriche di Bevera, di Tenarda e Mendatica. Non tutte sono comunali ed è improprio fare il conto per Comune, in quanto la produzione viene messa in rete nazionale, da cui bisogna detrarre le dispersioni. Ma è comunque un inizio.

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    1. Nel rapporto, come ho scritto, vengono solo considerate le centrali mini-idroelettriche, quindi queste che citi dovrebbero essere escluse. A parte che non so dell'esistenza della centrale di Tenarda, se così fosse Pigna dovrebbe essere al 100% mentre è solo al 3,23%.

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    2. C'è un impianto miniidroelettrico nel tubo dell'acquedotto. Forse il motore, trovandosi a valle, non è censito come facente parte del territorio di Pigna. Nel rapporto vengono comunque considerate anche le "grandi", ho sfogliato il rapporto.

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    3. Grazie per le informazioni.

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  11. Ah, e inoltre il consumo per famiglia esclude il grosso del consumo, ovvero quello di aziende, agricoltura, pubblico, etc...

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  12. Salve, vorrei proporle uno scambio link...
    Questo è l'indirizzo del mio blog:
    http://katangaround.blogspot.it/

    Attendo risposte

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    1. Mi dispiace ma non faccio scambio link. Linko chi mi piace e non ho assolutamente la pretesa di essere linkato a mia volta.

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  13. P.S.: non so quanto i classici venditori di energia abbiano interesse a incoraggiare le fonti alternative, nonostante ne reclamizzino lo sviluppo. Tenendo presente che in ogni bolletta (in tutte) è prevista una specie di accisa che, in teoria, serve a remunerare la produzione alternativa; e questo aggravio è un'entrata costante che, comunque, con o senza sviluppi consistenti, entra nelle loro casse, quasi all'insaputa dei consumatori.
    Quando si dice che da aprile le bollette elettriche aumenteranno, in quell'aumento è compreso anche questo stillicidio.
    Ciao.

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  14. Maistretu3/4/12 20:26

    la diga della Tenarda è nata nel 1958 come risorsa idrica ad integrazione dei crescenti consumi idrici del comune di Sanremo, incanalata ad altra acqua derivante dalle sorgenti del Ceppo, attualmente è inutilizzata, o almeno una parte minima, (in questi giorni viste le ridotte precipitazioni nevose,siamo sotto oltre due metri dal livello massimo), dopo la costruzione dell'acquedotto bis del Roja.
    Maistretu

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  15. Deve per forza trattarsi di una "piccola furbata" di Legambiente che prende in considerazine anche la produzione idroelettrica e non lo dice.
    Infatti ci sono un sacco di comuni dove esistono centrali idroelettriche costruite negli anni 50 e 60 che sono rinnovabili al 100%.
    Legambiente dovrebbe anche ricordare che la produzione di elettricità rinnovabile è ancora in gran parte dovuta a impianti idroelettrici relizzati più di 40 anni fa.

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  16. Ciao Alberto, se contatti il COMITATO CONTRO IL FOTOVOLTAICO E L'EOLICO NELLE AREE VERDI su fb (a cui io mi sono iscritta...e a cui mi piacerebbe iscriverti, se tu fossi d'accordo), probabilmente qualcuno di molto informato ti risponderà.

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