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giovedì 2 ottobre 2014

Quel gran pateracchio delle province

Nell'attesa che spariscano dalla Costituzione le Province dovevano avere nuovi consiglieri. D'accordo, senza stipendio e senza dare alcun disturbo agli elettori. Solo gli eletti nei Comuni hanno dunque il compito di votare. Democraticamente, perdio.

E così succede uno spettacolo grottesco (se avete altre espressioni per definirlo tiratele fuori).

A Taranto quelli del centrosinistra eleggono un presidente di centrodestra. Listoni vari che comprendono destra sinistra centro, il mucchio insomma, come «l'ombrello» a Torino, «l'accorduni» a Vibo Valentia, il «Patto dei Cappellacci» a Ferrara, dove, oplà, son entrati anche i Grillini.

Non oso pensare a cosa succederà nel nuovo Senato che verrà messo in piedi con lo stesso metodo. Sarà un tripudio di inciuci. A meno che Renzi, davanti a questa situazione indecente delle Province, abbia un rigurgito di buon senso e decida di buttare alle ortiche anche il Senato. Ma ci credo poco.

3 commenti:

  1. Io speriamo che me la cavo... ma so già che affonderemo ancora di più

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  2. Le province sono la prova che non siamo in grado di tagliare spese inutili.

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  3. In una frase che parla del Bomba l'espressione "buon senso" è del tutto fuori luogo. Quanto alle province, se lo stato NON avesse dato retta alla provinciomania galoppante che ha colto le popolazioni dal 1992 in poi (lì nacquero le prime 8 province inutili, poi imitate da un mucchio di altre che non hanno nessun senso) adesso non sarebbero lì a cercare di raggiungere l'estremo opposto.

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