Pagine

sabato 10 settembre 2016

Madonne del terzo millennio


Milano - Scattata sul bus 56 che percorre via Padova e attraversa il quartiere più multietnico della città.

E tanto per rimanere in tema domani pomeriggio sarò QUI come quell'altra volta.

Buona domenica.

Aggiunta,  13 settembre
Amanda ha scritto un bellissimo testo su questa fotografia QUI.





QUI tutte le foto del sabato.

16 commenti:

  1. Bellissima foto, il titolo è essenziale.

    RispondiElimina
  2. Henri Cartier-Bresson—sconvolto dal banale—la Leica attorciglia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @tentare
      Chissà. Magari Henri Cartier-Bresson troverebbe di suo gusto i scemafoni (definizione del commentatore precedente). Chissà, lui usava le Leica che tra i molti pregi avevano quello della manegevolezza. Del resto molti strumenti possono essere usati bene o male.

      Note di cronaca. Possiedo due Leica e ogni tanto faccio scattare l'otturatore, un po' per nostalgia e un po' per tenere in allenamento la molla.

      Elimina
  3. peccato che la Madonna in questione sia così stanca, succede quasi sempre però che, al di là del velo o non velo, dell'etnie (che poi dicono siano una cosa novecentesca da non dire più..) e dalla provenienza le madonne siano sempre più stanche dei messeri... Il medioevo è sempre dietro l'angolo..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Serena
      Le madonne sono più stanche perché, lo sai bene, lavorano più dei messeri.

      Elimina
  4. Mamma mia quanto parla questa foto! Bravo davvero

    RispondiElimina
  5. Bella Foto davvero Alberto, e chissa quante splendide occasioni il giorno dopo, aspettiamo di vederle.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Vera
      Grazie. Sì ho scattato parecchie foto, forse sabato le metto.

      Elimina
  6. Ho fatto un'aggiunta al post. Ho avuto una bella sorpresa.

    RispondiElimina
  7. Sconvolge l'assenza, in alcuni individui, della capacità di provare un'emozione o un sentimento di pietà. Individui che esistono solamente perché hanno a disposizione un luogo virtuale, nel quale manifestare liberamente il vuoto della loro esistenza. Anche con arroganza!

    Ciao Alberto. Questa immagine ma ancor più le parole che alla stessa sono state dedicate, mi ricordano che il bello, il sentimento, la pietà esistono, nonostante tutto.

    Complimenti perché già la foto era particolare. La dedica di Amanda, l'ha esaltata.

    RispondiElimina
  8. @Alberto, hai fatto bene a linkare il post di @amanda: terribile e struggente come la foto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Berica
      Il minimo che potessi fare verso Amanda.

      Elimina
  9. Che bel connubio che avete creato!
    La foto parla da sola, in quella posa in quell'unica parte del corpo visibile c'è l'essenza di quella povera vita e il racconto di Amanda... ne esalta il dolore.
    Bravi entrambi.
    Francesca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Francesca
      Un bel connubio proprio e tutto il merito va ad Amanda.

      Elimina