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mercoledì 8 febbraio 2017

A proposito di bufale

La notizia
E questa cos'è?
E questi "giornalisti" cosa sono?

11 commenti:

  1. Stupefacente: c'è ancora chi dà retta a "libero di sparar minchiate" e a quel coso che non merita la definizione di giornale nemmeno con la minuscola. Sono due testate regolarmente registrate, d'accordo, ma sono più bufalari di "libero quotidiano" o di "il gioMale".

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    1. Umpf, quello che volevo citare nell'ultima riga era "il fatto quotidAIno" - e vabbe', anche "libero quotidiano" è un sito bufalaro al 110%.

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  2. Hyeronimus8/2/17 11:59

    Già i primi due sono dei gran spacciatori di bufale, ma gli ultimi due ormai è da mo' che hanno passato il segno!

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  3. "Libero " e "Il Giornale"
    sono degli spacciatori ignobili.
    Cristiana

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  4. Purtroppo molti italioti credono ancora alle notizie date da due pennivendoli,Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti, al servizio del miglior offerente.
    Ciao,fulvio

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  5. In una scala di bufalosità da 1 a 5:
    - repubblica: 4,5 bufale
    - il fatto quotidiano: 4,87 bufale
    - libbbbbbbbero: 15,87 buf... crash, fuori scala
    - il coso, insomma sì, il coso: dopo aver ramazzato i pezzi del bufalometro e averli rimessi insieme, si è fermato su un 18,48 prima di esplodere di nuovo.

    Marius

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  6. Va beh ma questi non sono giornali... e poi a me fanno paura più chi li legge e soprattutto che usano soldi dello stato per scrivere ste robe...

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  7. A tutti i livelli,(in particolare quello politico), è quello che urla più forte che ha ragione; e troppi giornalisti sono incapaci di raccontare i fatti con obbiettività, ma solo cercando lo scoop anche a scapito della verità e sono irrilevanti i danni che possono fare.

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  8. Non valgono la carta su cui sono pubblicati e nella versione digitale sono solo delle discariche per sventurati della rete.

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  9. Quelli citati sono privi da tempo di ogni minima credibilità.. potrebbero annunciare la terza guerra mondiale senza procurare neanche fila al supermercato... ;)

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  10. Mi chiedo se a volte non possa esserci un reato di procurato allarme sociale

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