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sabato 2 febbraio 2019

Ci si guadagna la vita come si può


Milano, piazza Duomo

Ci si guadagna la vita come si può.
Il musicante andino e il rider europeo.


Buona domenica.



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15 commenti:

  1. Proprio così. Buona serata.
    sinforosa

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  2. Simpatico questo post. Bravo.
    Un salutone

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  3. modi diversi di portare a casa la pagnotta

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  4. Il musicante andino, almeno, non deve pedalare come un pazzo in mezzo a un traffico che potrebbe spiaccicarlo come un moscerino.

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    1. E magari il nusicante ci prende gusto a suonare.

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  5. storie "urbane" diffuse...

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  6. Bello l'accostamento tra un mondo che sa ancora di antico e che fatica a sopravvivere alla così detta modernità e quella stessa modernità espressa da un mestiere della così detta "gig economi", come quello del rider, modello economico che necessita di individui che rinuncino. E rinuncino. E rinuncino ancora.

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    1. Certa modernità non si può proprio dire che sia progresso.

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  7. Il fattorino (io uso l'italiano, altrimenti conversiamo in inglese) e lo sradicato andino.
    Sono due segni di una società di artificializzati e, appunto, sradicati. I primi non sanno più cucinare, non hanno un rapporto con la Terra Madre, con i suoi prodotti, ormai sono diventati anche degli ignoranti, degli incapaci in cucina e ordinano il cibo sfruttando il lavoro di fattorini precarizzati.
    Più o meno sono quelli passati da Lenin a Steve Jobs.
    I secondi sono il risultato, le vittime dell'aver abolito il diritto a vivere dignitosamente radicati nella propria terra con le apologie per cretini sul presunto diritto (?) a migrare in massa in modo ondivago, contribuendo alla distruzione globale e culturale ed ecologica e alle forme peggiori di conflitto tra poracci funzionali alle oligarchie ultracapitalistiche auoteferenziali e parassitarie (non è affatto un caso che i parassiti della grande finanza globalspeculativa siano tra i mentori, apologeti e finanziatiori di questa distruzione globale), alla liquefazione globale funzionale a potentati cosmopoliti e alle loro mire egemoniche globali.

    Il progresso verso il peggio.
    No grazie.

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