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sabato 25 aprile 2015

Settantesimo anniversario della Liberazione


1945 - Garibaldini del 2° battaglione "M. D. Rossi" entrano in Ventimiglia

Fra questi che vedete alcuni li ho conosciuti molto bene. E se non sono tutti andati.

Oggi è il settantesimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Ci saranno manifestazioni e cortei un po' ovunque. Presumibilmente dai palchi verrà cianciata molta retorica sull'epopea della Resistenza di cui il nostro Paese conserva sempre meno memoria, complice nel suo complesso la carenza della scuola.

Il mio pensiero va a tutti quelli che persero la vita e agli altri compagni che affrontarono fame freddo pidocchi coraggio paura battaglie come tante volte sentii raccontare, senza alcun vanto, direttamente da loro per inseguire il sogno di un'Italia libera dopo vent'anni di spietata dittatura.

E mi piange il cuore a vedere adesso un'Italia ridotta così da una classe dirigente che ha scialacquato  in maniera irreversibile quell'impagabile patrimonio ideale di altruismo che poi prese forma tangibile nella nostra Carta Costituzionale.

Ma oggi scacciamo i brutti pensieri e quindi buon 25 aprile a tutti.

5 commenti:

  1. "La Resistenza ci ha dato la nostra religione civile"È stata la prova che gli italiani nel peggio danno il meglio. Quando tutto è perso, quando si rischia di essere denunciati e fucilati in ogni momento, ecco che scatta la solidarietà e trovi della gente che ti aiuta".
    Aveva ragione Giorgio Bocca?
    Buon 25 Aprile anche a te, Alberto.
    Cristiana

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  2. buon 25 aprile Alberto e grazie a quei ragazzi

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  3. Si meglio scacciare i cattivi pensieri . Buona Liberazione Alberto.

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  4. Quest'anno ho voluto evitare la retorica delle celebrazioni ufficiali tenute da quelli che stanno quotidianamente erodendo quell'impagabile patrimonio ideale di altruismo che poi prese forma tangibile nella nostra Carta Costituzionale.

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  5. Visto che è passato il 25 aprile... il pensiero più bello che ho letto, dedicato alla Festa della Luberazione, è: "il 25 aprile non si festeggia, si celebra"! Secondo me è la predisposizione d'animo e mentale appropriata per commemorare degnamente questo evento.

    Infine, un po ti invidio perché hai conosciuto direttamente dei partigiani ed hai ascoltato dalla loro viva voce i racconti di quel periodo. E' capitato anche a me, però erano storie narrate da "persone che avevano conosciuto" e non dai protagonisti, direttamente.

    Protagonisti di un'epoca di questo Paese che se potessero vedere cosa oggi stiamo facendo dei loro sacrifici e delle loro lotte, sono sicuro tornerebbero per prenderci a calci.

    Ciao Alberto, buon inizio di settimana

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