venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Potrà piacere o non piacere...
Potrà piacere o non piacere la sostanza; potrà piacere o non piacere il metodo; potrà non piacere, solo non piacere, che mister B sia ritornato sulla ribalta per ricevere di nuovo applausi, ma un fatto resta indiscusso e indiscutibile: che, se questa legge elettorale va in porto, Renzi è riuscito a fare quello che – per infingardaggine, ignavia, veti incrociati, sia tra "amici" che tra "nemici" in una ignobile continua manfrina – i politici tutti non hanno voluto fare in un lustro e più.
martedì 28 gennaio 2014
Continuerà a mordere Claudio Scajola?
Continuerà a mordere Claudio Scajola o non ha mai smesso?
E comunque questo boccone di pizza chissà quante volte gli è andato per traverso in maniera retroattiva quando ha visto questa foto ripetutamente pubblicata su vari media che gli scattai a sorpresa una mattina nel suo feudo.
lunedì 27 gennaio 2014
Giorno della memoria
Memoriale della shoah a Milano
Dai sotterranei della Stazione Centrale, tra il '43 e il '45, centinaia di ebrei e oppositori politici furono caricati sui vagoni verso Auschwitz, Bergen Belsen, Mauthausen. Unico luogo della deportazione rimasto intatto in Europa.
Il sito del memoriale
QUI tutti i post che ho dedicato al giorno della memoria.
sabato 25 gennaio 2014
Non ci facciamo mancare niente
Qui a Milano non ci facciamo mancare niente, in special modo dove abito. Fotografato qualche minuto fa sul fico di fronte al posto dove teniamo le bici. Chissà cosa succederà questa primavera.
Buon fine settimana. Oggi è una bella giornata.
QUI tutte le foto del sabato
Buon fine settimana. Oggi è una bella giornata.
QUI tutte le foto del sabato
venerdì 24 gennaio 2014
Questa è la democrazia diretta, bellezza
Con un preavviso di mezz'ora, e poi nove ore di tempo per votare, Grillo ha lanciato il referendum sulla legge elettorale. Cosa sono tutte queste lungaggini? La domanda era secca, tipo bianco o nero, proporzionale o maggioritario. E l'informazione che si dava del tutto rivoluzionaria e imparziale. Infatti, appunto perché rivoluzionaria, si concedeva la parola solo al sostenitore del proporzionale che spiegava per filo e per segno le sue ragioni. E così, ma guarda che sorpresa, hanno vinto i sostenitori del proporzionale.
Questa è la democrazia diretta, bellezza. O così o pomì.
Questa è la democrazia diretta, bellezza. O così o pomì.
giovedì 23 gennaio 2014
Anche l'oro in saldo
Ero stato tra i primi a rimarcare il diffondersi in maniera preoccupante dei negozi compro oro, con tutte le considerazioni che se ne potevano trarre, tanto che poi uscirono numerosi articoli e la foto che avevo pubblicato fu usata da molti siti, Corriere della sera compreso.
Adesso assisto al fenomeno inverso e questo manifesto ne è l'esempio lampante. Se ne contavano 20mila nel 2011 ma erano saliti a 38mila circa nell'inverno scorso. Alla fine del 2013 però, il numero di esercizi in funzione è già sceso a 26mila con un crollo de140% del giro d`affari.
Cause. Una il prezzo dell'oro che è crollato. All'inizio dell'anno scorso l'oro puro passava di mano a 44 euro al grammo, oggi viaggia a fatica attorno ai 29.
E un'altra. Tremenda. La gente non ha più niente da vendere. Stretti dalle necessità le famiglie si sono già venduto tutto. E i ricordi, quelli dalle nonne in giù, sono stati fusi nei crogioli di questo metallo tanto prezioso (quando lo è) quanto inutile.
Adesso assisto al fenomeno inverso e questo manifesto ne è l'esempio lampante. Se ne contavano 20mila nel 2011 ma erano saliti a 38mila circa nell'inverno scorso. Alla fine del 2013 però, il numero di esercizi in funzione è già sceso a 26mila con un crollo de140% del giro d`affari.
Cause. Una il prezzo dell'oro che è crollato. All'inizio dell'anno scorso l'oro puro passava di mano a 44 euro al grammo, oggi viaggia a fatica attorno ai 29.
E un'altra. Tremenda. La gente non ha più niente da vendere. Stretti dalle necessità le famiglie si sono già venduto tutto. E i ricordi, quelli dalle nonne in giù, sono stati fusi nei crogioli di questo metallo tanto prezioso (quando lo è) quanto inutile.
martedì 21 gennaio 2014
Per seduzione non per comando
Quando Abbado, minuto, pallidissimo, già minato dalla malattia, arrivò
negli studi della Rai, l’orchestra della Scala lo accolse con un caldo
applauso. Era un applauso di amicizia e di ricongiunzione: non
lavoravano insieme da molti anni. Non c’era pubblico. Era la prova
generale. Placato l’applauso dei professori calò un grande silenzio,
anomalo in uno studio televisivo, più simile a una fabbrica che a un
teatro. Ero a pochi metri dal maestro, emozionato e muto come l’intero
personale dello studio di Che tempo che fa. Impressionava la sproporzione fisica tra l’imponenza della grande orchestra e la figura quasi incorporea del direttore.
Quando dalla chiostra degli strumenti cominciò a sprigionare la musica di Beethoven (terzo movimento del Concerto numero 3 per pianoforte e orchestra, Daniel Barenboim al pianoforte), fissai Abbado per avere conferma, da così breve distanza, dell’idea titanica del direttore demiurgo che doma e ammaestra il caos. Vidi un uomo di indicibile compostezza, dai gesti brevi e delicati, che in pochi secondi aveva stabilito con l’orchestra un rapporto intellettuale prima che fisico. L’esatto opposto — pensai — dell’animoso direttore di Prova d’orchestra di Fellini. Abbado dirigeva per seduzione, non per comando.
Michele Serra
L'amaca di oggi
Quando dalla chiostra degli strumenti cominciò a sprigionare la musica di Beethoven (terzo movimento del Concerto numero 3 per pianoforte e orchestra, Daniel Barenboim al pianoforte), fissai Abbado per avere conferma, da così breve distanza, dell’idea titanica del direttore demiurgo che doma e ammaestra il caos. Vidi un uomo di indicibile compostezza, dai gesti brevi e delicati, che in pochi secondi aveva stabilito con l’orchestra un rapporto intellettuale prima che fisico. L’esatto opposto — pensai — dell’animoso direttore di Prova d’orchestra di Fellini. Abbado dirigeva per seduzione, non per comando.
Michele Serra
L'amaca di oggi
E il pensiero m'è andato in maniera sacrilega a chi dirige la politica. Ma del sacrilegio mi sono pentito subito.
sabato 18 gennaio 2014
Bisogno di affetto
Si ha sempre bisogno di affetto, ma d'inverno forse di più.
La foto sopra scattata in corso Vittorio Emanuele, quella sotto al parco Lambro.
QUI tutte le foto del sabato.
venerdì 17 gennaio 2014
Pubblicità misteriosa
Scattata poco fa. E mister Google non mi è stato d'aiuto. Forse voi ne sapete di più o comunque potete fare un'ipotesi.
Aggiunta, lunedì 3 febbraio
Scattata poco fa. Speriamo che vengano al dunque, perché un bel gioco dura poco. E speriamo anche che il prossimo scatto non sia sotto lo pioggia come questi due.
giovedì 16 gennaio 2014
Anche Diabolik fra i rimborsi ai politici
M'è venuto un sorriso, ma forse era un ghigno sulfureo, quando stamani ho letto che fra i rimborsi che Livio Marrocco, ex capogruppo di Futuro e Libertà (futuro? libertà?) in Sicilia, aveva chiesto e ottenuto c'erano anche 179 euro per una collezione di Diabolik. Oltre naturalmente a somme molto più alte di denari pubblici dilapidate.
E il diabolik che è in me si è rivoltato. Non so il diabolik che è in voi.
E il diabolik che è in me si è rivoltato. Non so il diabolik che è in voi.
mercoledì 15 gennaio 2014
Lega ignobile
Non si nascondano dietro il diritto di cronaca i leghisti. Il fatto di aver pubblicato, e di continuare ogni giorno a pubblicare sul loro foglio, le uscite pubbliche del ministro Kyenge è una chiara istigazione al razzismo, viste anche tutte le belle espressioni che le sono state rivolte da "eminenti" rappresentanti del Carroccio. Non le si contesta tanto la linea politica ma il fatto di essere "negra", come dal titolo sopra, pubblicato oggi dalla Padania.
Il nuovo segretario del movimento, Matteo Salvini, lo vedrei bene col cappuccio del ku klux klan. La mutria ce l'ha. Oh se ce l'ha, e sempre di più.
martedì 14 gennaio 2014
Nunzia De Girolamo & Francesco Boccia
Non vado nel merito delle vicende che stanno interessando la ministra in questi giorni. Innocente o colpevole si vedrà. Entro invece nel merito del menage tra la De Girolamo e il Boccia. Scusatemi per l'intrusione, è la prima volta che metto il dito tra moglie e marito. Lei eletta nelle liste del Pdl e adesso passata al Nuovo Cetrodestra, lui deputato del Pd, il partito che sta pestando i piedi per le dimissioni della De Gerolamo. Il Boccia innamorato difende a spada tratta l'amata innescando un cortocircuito d'amore.
E allora se l'amore è più importante della politica perché non se ne vanno tutti e due a casa? Sarebbe un bellissimo gesto e passerebbero alla storia.
sabato 11 gennaio 2014
I marò in India e l'Italia a pezzi
Passavo in via Montenapoleone quando da una vietta laterale, per precisione via Baguttino, m'è apparso lo striscione con i due marò che ieri sono ritornati alle cronache perché sembra che rischino la pena di morte per vicende della politica interna indiana. Così mi sono avvicinato per vedere cosa mai ci fosse in quel palazzo. E cosa c'è lo potete vedere dalla targa sotto, rimasta nella sua solitudine opaca. In tempi migliori c'erano anche altri, adesso estinti o fuggiti chissà dove senza lasciare uno straccio di recapito. Lo stato fatiscente, e siamo nel centro di Milano, m'ha proiettato nella disgraziata vicenda dei due militari, con l'inazione colpevole dei nostri politici e diplomatici, e quindi nella situazione generale di questo nostro disastrato Paese.
venerdì 10 gennaio 2014
Il rompicapo Iuc Tasi e Tari senza soluzione apparente
La questione, tolto ogni fronzolo, è questa. Il governo Letta per sei mesi si è impegnato anima a corpo a togliere l'Imu sulla prima casa. I tre mesi successivi sono stati impiegati a trovare il nome giusto (giusto?) a una nuova imposta in sostituzione di quella tolta: scartati Taser, Tiser e Truc hanno vinto in finale Iuc, Tasi e Tari.
Adesso comincia il rompicapo. Come far arrivare più soldi ai comuni facendo pagare meno tasse.
Continuano a prenderci per il culo.
Adesso comincia il rompicapo. Come far arrivare più soldi ai comuni facendo pagare meno tasse.
Continuano a prenderci per il culo.
giovedì 9 gennaio 2014
I 5 stelle diventano 5 asterischi
In Sardegna, come forse saprete, c'è stata una ressa tale di aspiranti candidati 5 stelle alle elezioni regionali che Grillo ha deciso di soprassedere e non presentarsi. Ma alcuni dissidenti (bisognerebbe trovare un termine meno generico) non si sono dati per vinti e hanno presentato la lista che vedete. I pentastellati sono diventati pentasterischizzati.
Solo che la Corte d'appello di Cagliari dopo la verifica del logo ha sentenziato che non può essere accettato perché potrebbe confondersi con i 5 astri splendenti del Beppe. E così in fretta e furia, hanno 48 ore di tempo per cambiarlo, i grafici sono indefessi al lavoro.
Che venga loro in mente di sostituire gli * con dei #? Oppure... oppure suggerite voi.
Aggiunta sabato 11
Ecco il nuovo simbolo
martedì 7 gennaio 2014
La bulimia dei social network
Sono collegato a internet dal 1994, quando per navigare c'era Mosaic e per cercare Altavista. Un'era, proprio un'era fa. Da allora, ogni tanto, mi prendo una pausa. Che non è di riflessione, ma di estraniamento felice dalla rete. Niente bit, solo atomi. Estraniamento dalla rete perché può facilmente trasformarsi in ragnatela appiccicosa e bulimica che ti accalappia e vuole in continuazione del cibo. Non importa quale.
In questa pausa, come in quelle precedenti, non ho avuto quindi crisi di astinenza. Come quella che prende i tipi e le tipe a cui si è scaricata la batteria dello smartphone o che si trovano in un cono d'ombra e non riuscendo assolutamente a collegarsi si disperano perché non possono dar da mangiare al loro social network. Forse noi blogger siamo un po' diversi, perché per quanto riguarda il cibo che mettiamo in tavola dobbiamo trovare la materia prima, poi cucinarlo, poi presentarlo in maniera che faccia bella figura. Non basta il facile e veloce clic di una condivisione.
Un po' in ritardo, buon anno.
Si ricomincia.
In questa pausa, come in quelle precedenti, non ho avuto quindi crisi di astinenza. Come quella che prende i tipi e le tipe a cui si è scaricata la batteria dello smartphone o che si trovano in un cono d'ombra e non riuscendo assolutamente a collegarsi si disperano perché non possono dar da mangiare al loro social network. Forse noi blogger siamo un po' diversi, perché per quanto riguarda il cibo che mettiamo in tavola dobbiamo trovare la materia prima, poi cucinarlo, poi presentarlo in maniera che faccia bella figura. Non basta il facile e veloce clic di una condivisione.
Un po' in ritardo, buon anno.
Si ricomincia.
Iscriviti a:
Post (Atom)