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martedì 21 gennaio 2014

Per seduzione non per comando

Quando Abbado, minuto, pallidissimo, già minato dalla malattia, arrivò negli studi della Rai, l’orchestra della Scala lo accolse con un caldo applauso. Era un applauso di amicizia e di ricongiunzione: non lavoravano insieme da molti anni. Non c’era pubblico. Era la prova generale. Placato l’applauso dei professori calò un grande silenzio, anomalo in uno studio televisivo, più simile a una fabbrica che a un teatro. Ero a pochi metri dal maestro, emozionato e muto come l’intero personale dello studio di Che tempo che fa. Impressionava la sproporzione fisica tra l’imponenza della grande orchestra e la figura quasi incorporea del direttore.

Quando dalla chiostra degli strumenti cominciò a sprigionare la musica di Beethoven (terzo movimento del Concerto numero 3 per pianoforte e orchestra, Daniel Barenboim al pianoforte), fissai Abbado per avere conferma, da così breve distanza, dell’idea titanica del direttore demiurgo che doma e ammaestra il caos. Vidi un uomo di indicibile compostezza, dai gesti brevi e delicati, che in pochi secondi aveva stabilito con l’orchestra un rapporto intellettuale prima che fisico. L’esatto opposto — pensai — dell’animoso direttore di Prova d’orchestra di Fellini. Abbado dirigeva per seduzione, non per comando.

Michele Serra
L'amaca di oggi

E il pensiero m'è andato in maniera sacrilega a chi dirige la politica. Ma del sacrilegio mi sono pentito subito.

7 commenti:

  1. quando poesia arte e uomo si fondono

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  2. Non sono stata educata alla musica e fra tutte le forme d'arte resta per me la più misteriosa. Sono ancora più ammirata di fronte a gente come Abbado, che diventa alla fine della vita, incorporea come una musica , una scintilla di luce, e riesce ad essere tutt'uno con un'intera orchestra, a guidarla per seduzione come dice Serra, e ad essere ancora un uomo buono, un ambientalista, uno studioso e un essere umile fino alla fine.

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  3. Un artista immenso , Alberto...Serra lo descrive con grande partecipazione..e le sue parole commuovono...La politica? Ce ne fossero di "direttori" così...Quel podio è vuoto di tutto...quello di Abbado è sempre stato ricco di emozione e talento...

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  4. purtroppo nessuno è eterno e anche i grandi geni sono soggetti alle leggi della natura.

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  5. Non credo si possa dirigere se non per seduzione... Un'orchestra non è un reggimento, ma è un insieme di strumenti musicali "vivi", che prendono vita sfiorati con passione. Un direttore d'orchestra - un autentico direttore d'orchestra - è un uomo che ha fatto anni ed anni di fatica sovrumana per arrivare a toccare il cielo con un dito con un privilegio riservato a pochissimi: quello di suonare - lui! - insieme, in armonia, col tocco della sua bacchetta danzante, cento strumenti, che simboleggiano l'intero universo sonoro :)

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  6. Scioccante il passaggio dalla poesia della musica al frastuono della politica.

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  7. Quando un'anima sensibile, un genio, un profondo conoscitore della musica abbandona la vita terrestre è sempre una perdita immane per l'umainità. Grazie Maestro per averci regalato emozioni, cultura, passione.

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