Tonino Carotone fotografato ieri sera nel concerto che chiudeva il "Milano clown festival"
foto Alberto Cane ©Il carnevale si è chiuso questo martedì e mercoledì è incominciata la quaresima, anche se per parecchi la quaresima delle astinenze era già cominciata e purtroppo non finirà a Pasqua. A Milano però per motivi storici spiegati
qui è invece finito ieri e si è proprio chiuso stanotte con le note ska di
Tonino Carotone e le parole più che mai attuali "È un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto".
Bella e coinvolgente questa manifestazione, arrivata alla quarta edizione di
Milano clown festival che richiama artisti da tutto il mondo e che anima per alcuni giorni il quartiere milanese dell'Isola che si sta avviando, malgrado le resistenze degli abitanti, a una ristrutturazione selvaggia che distrugge alla radice la sua identità storica.
Leoparden-Olga della Scuola di Circo Nazionale Boema. Una forza della natura per far abbracciare tra loro gente sconosciuta e far cadere le barriere.La giustizia divina
C'è un'usanza nella mia vallata ligure di continuare il carnevale anche nel mercoledì delle Ceneri, e il mio paese è un po' il centro di raccolta di questa gente festaiola. Ormai ha perso tutta la forza trasgressiva contro la chiesa che aveva nei tempi passati quando l'inizio della quaresima rappresentava un taglio netto con quei giorni antecedenti di depravazioni e promiscuità, mal sopportati e concessi per forza di cose come valvola di sfogo annuale alla carne.
Si chiama
scürotu questa tradizione, e ho sempre sentito dire che il nome derivi da
scürää, che vorrebbe dire raschiare il fondo del barile, ovverosia far fuori tutti gli avanzi dei bagordi. Ma qualche anno fa mi trovai a Borgosesia, in Piemonte, in mezzo a uno
scûrot, sempre nel mercoledì, e lì l'origine del nome era chiara. Tutti vestiti di scuro, in lutto, perché stavano facendo il funerale al carnevale. Visti i rapporti stretti che esistevano tra Liguria e Piemonte nei secoli passati questa etimologia mi sembra più verosimile.
Correva il 1887, e quell'anno, come si sente in una intervista registrata che feci ad un uomo quasi centenario che mi raccontò cose sentite da suo padre, lo
scürotu era stato particolarmente partecipato e anche più creativo del solito. Cinquanta uomini, forse anche donne, vestiti da vescovi si erano incontrati e avevano gozzovigliato con altre persone provenienti dai paesi vicini tutti mascherati da musulmani. E nella piazza del mio paese avevano stretto una santa alleanza inneggiando all'amore e al vino.
All'alba la terra tremò. Forti scosse si succedettero con violenza. Bussana, un paesino sopra Sanremo, fu completamente distrutta. A Bajardo crollò la chiesa che seppellì tutti i fedeli che erano riuniti per la cerimonia delle Ceneri. Nei
carugi in discesa il sangue colava a fiotti. Si salvarono solo i miscredenti che erano nelle strade fregandosene della quaresima, della Pasqua e di tutto il resto.
Io non credo, ma certo che per quelli che credono capire la giustizia divina è davvero dura. Ah già, dimenticavo. E' un mistero.