Cara Cristiana, io sono con te e ti do tutto il mio appoggio morale. Ma spero apprezzerai la mia correttezza e sincerità, nonché il fatto che per spiegarti la mia posizione ti dedicherò molto più tempo di quello che ci vorrebbe per una firmetta elettronica (perché anche questo è il punto: firmare ‘ste petizioni non costa niente, ma proprio niente, al punto che c’è chi ne firma cento al giorno, e naturalmente è liberissimo di farlo, non sono certo qui a criticare gli altri, solo a spiegare la mia posizione).
Ogni giorno il web è inondato di petizioni, tutte giuste e condivisibili, per cause sacrosante: contro la censura, per le dimissioni del premier italico, per la pace, contro la fame nel mondo. Personalmente non ne ho mai firmata una, perché le trovo di una inutilità deprimente. Potresti dirmi che il loro valore è altamente e puramente simbolico, e io ti risponderei che simbolico per simbolico allora è meglio che ognuno si inventi i propri simboli, le proprie azioni, che ognuno esprima con forza su ognuno di questi argomenti il suo pensiero, ci scriva dei pezzi, invece di aderire a questa inflazione di petizioni che stanno diventando una moda molto simile a quella del “passa da me, hai vinto un premio”.
Il fatto che esistano addirittura siti specializzati nel raccogliere firme su questo e su quello è per me addirittura sconcertante. Ripeto, parere personalissimo, ma, credo e spero, degno di rispetto.
Non pensi che, se credessi nella cosa, ne proporrei pure io a decine? Sono con te e ti abbraccio forte (volevo quasi fare uno strappo alla mia regola per il modo in cui me l’hai chiesto, ma non sarebbe stato giusto, per tutte le altre volte che a malincuore non ho "firmato"). Se metto una firma la metto su carta, per poi difenderla, con coerenza, a costo della vita.
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