Ingrandisci la fotoUn mese fa, il 16 dicembre, si è svolta a Sanremo (villa Nobel) la cerimonia di premiazione della
terza edizione del premio Grinzane-Francesco Biamonti. I premiati erano
Giuseppe Conte e
John Banville. A sgombrare il campo da ogni possibile equivoco dico subito che non vado nel merito dei premiati. Giuseppe Conte, che conosco di persona, lo ammiro come scrittore e lo stimo moltissimo come uomo. Di John Banville non posso dire niente, perché di lui purtroppo niente ho letto.
Quest'anno non è scoppiata la bagarre pubblica dell'anno scorso e che puoi vedere in
questo post, ma nel backstage qualche pistolettata micidiale è partita.
In questo articolo Giovanni Choukhadarian parla dei vari personaggi presenti alla premiazione, titolo: "Parterre de roi al Premio Biamonti". Giovanni sarà anche un bravo critico letterario e un brillante presentatore di libri, ma come giornalista, almeno in questo caso, ha toppato di brutto. Perché? Semplice. Non si è accorto che nel "parterre" mancava il principe, ispiratore della manifestazione e presente alle due passate edizioni,
Paolo Mauri. A quel che mi risulta non era a letto con la febbre a quaranta. Cosa è successo? Bisognerebbe chiederlo a lui stesso o al "roi"
Giuliano Soria che del premio è il monarca. Disparità di vedute? Incrinato un rapporto? Che altro? E così
Laura Guglielmi ha preso il posto del principe.
Mancava anche l'alfiere, un grande alfiere,
Giorgio Bertone, che proprio l'anno scorso aveva pubblicato un pregevole libro su Biamonti. Defenestrato. Si possono fare critiche a un monarca? Sì, a proprio rischio e pericolo. E Bertone l'anno scorso aveva corso il rischio e sfidato il pericolo, le critiche le aveva fatte sul Secolo XIX (le potete vedere sul post che ho citato prima). E allora giù dalla finestra.
Poi era sparita un'entità, l'
Associazione amici di Francesco Biamonti. Volatilizzata. Dopo che questa organizzazione alla vigilia della seconda edizione aveva stigmatizzato la mancanza di collegialità nella scelta dei premiati i contatti col Grinzane si erano interrotti. E allora, come fanno gli Stati che rompono i rapporti diplomatici e si parlano attraverso uno Stato terzo, così l'Associazione e il Grinzane si erano parlati attraverso un mediatore, la Provincia.
Associazione: proponiamo questo.
Grinzane: no.
Associazione: proponiamo quest'altro.
Grinzane: no e poi no.
Associazione: e allora noi non partecipiamo al premio.
Grinzane: chissenefrega, lo facciamo senza di voi.
E il caterpillar si è messo in moto.
Ma il caterpillar ha bisogno di benzina. Ora sul sito del Grinzane c'è scritto che MECENATI del premio sono la Provincia di Imperia, il Comune di Sanremo e quello di San Biagio. Mecenati? Mecenati saranno quelli che organizzano il premio Strega, il Nonino, il Campiello, gente che tira fuori il proprio portafogli. Mentre qui il portafogli è il nostro. Soldi pubblici. Il pieno di benzina è costato per l'esattezza:
25.000 euro alla Provincia,
15.000 euro al Comune di Sanremo,
5.000 euro al Comune di San Biagio.
E quindi l'affare è tutto politico. Da una parte c'è Giuliano Soria che fa il suo mestiere. Propone pacchetti culturali blindati, proibito modificarli perché eventuali cambiamenti potrebbero inficiare il telaio delicato che tesse rapporti, favori, privilegi. Dall'altra ci sono istituzioni pubbliche che supinamente accettano e pagano pronta cassa. Senza discutere, senza chiedersi un perché.
Come tutto questo possa servire a far conoscere e diffondere la letteratura sublime di Francesco Biamonti che dovrebbe essere il fine del premio è un arcano.
Ingrandisci la fotoQui sopra Giuseppe Conte e Nico Orengo, vincitore della seconda edizione del premio. In mezzo il busto di Sir Hanbury.
Nella foto in alto, il mar Ligure fotografato dalla località Marra in val Nervia (IM).
Sito di Francesco Biamonti