sabato 27 febbraio 2016
Parole e musica
Milano, via San Calimero
Era un valzer, non saprei dire quale ma il ritmo era quello. E così mi son letto la scritta danzando dentro di me.
Buona domenica.
QUI tutte le foto del sabato.
giovedì 25 febbraio 2016
Quella volta che mi rubarono il fucile
In quel tardo pomeriggio d'agosto eravamo sulla riva del torrente Merdanzo a far le prove della performance sul Barone Rampante. Era proprio lì che la fantasia di Italo Calvino si era soffermata, sul luogo dove il Barone faceva i suoi bisogni da un grande ontano. E proprio davanti a quel grande ontano eravamo.
Io ero nella parte del bandito Gian dei Brughi, e avevo come arma uno schioppetto che Viviana (lei era una delle cinque passere) mi aveva comprato nel negozio di giocattoli dei fratelli Bellachioma a Ventimiglia.
Ora, com'è come non è, quello schioppetto che avevo posato un attimo su una roccia in una pausa delle prove sparì. Misteriosamente sparì. E non se ne ebbe più traccia. Mai più.
Non vi dico quindi la bella sorpresa che mi ha fatto il caro amico Marco Cassini quando in una recente allegra cena dal Lula mi ha consegnato un pacco con dentro quello che vedete sotto. Come una specie di surrogato tardivo di quell'altro.
Ah, Marco mi faceva da aiutante e non si è mai chiarito se fosse Ugasso o il Bel-Loré. È lui quello con la parrucca bionda che vedete nella foto sopra.
«Ma a Gian dei Brughi era presa una tal furia di letture, che divorava romanzi su romanzi e, stando tutto il giorno nascosto a leggere, in una giornata mandava giù certi tomi che mio fratello ci aveva messo una settimana, e allora non c'era verso, ne voleva un' altro, e se non era il giorno stabilito si buttava per le campagne alla ricerca di Cosimo, spaventando le famiglie nei casolari e facendo muovere sulle sue tracce tutta la forza pubblica d'Ombrosa.»
Italo Calvino, Il Barone Rampante
QUI i post sulla performance.
La galleria di foto
sabato 20 febbraio 2016
venerdì 19 febbraio 2016
Salvini, giù le mani dal 25 aprile
Avevo scritto che Salvini scherzava col fuoco quella volta, la prima volta, che aveva sfilato a Milano assieme a quelli di Casa Pound. Poi l'abbraccio mefitico con i fascisti è continuato tant'è che al posto della camicia verde potrebbe ormai mettersi la camicia nera.
Ma adesso la strafottenza di questo signore sta debordando,
«Il 25 aprile, Festa della Liberazione» ha detto «terremo una grande manifestazione di liberazione da Renzi.»
Salvini, attento, che scherzare col fuoco prima o poi ci si brucia.
E sia ben chiaro non difendo Renzi difendo il 25 aprile.
giovedì 18 febbraio 2016
La Apple la privacy le Brigate Rosse
Penso abbiate sentito della diatriba sulla privacy tra la Apple e l'Fbi. Non entro nel merito perché la questione è davvero complicata ma mi sento di dire che queste grandi aziende dal fatturato stratosferico non vanno tanto per il sottile quando adoperano la privacy dei nostri dati a loro uso e consumo, per marketing e chissà per quali altri scopi.
È il 2 marzo del 2003. In un conflitto a fuoco sul treno Roma-Firenze rimangono uccisi il poliziotto Emanuele Petri e il br Marco Gallesi. La Polizia riesce ad arrestare la brigatista Nadia Lioce che era anche lei sul treno e le sequestra due palmari (il primo iPhone sarebbe uscito solo nel 2007). La Polizia postale è subito all'opera per cercare di forzare i file criptati dove potrebbero esserci i dati utili per smantellare tutta la colonna della Brigate Rosse. Niente da fare di fronte al codice di criptazione Pgp (Pretty good privacy) che protegge la memoria. I due palmari dunque, per rogatoria della magistratura, vengono inviati ai laboratori Fbi di Quantico, in Virginia, perché possano essere violati i codici. Ma la Psion, società anglo-canadese che unica potrebbe fornire le chiavi, in nome della privacy risponde con un "no" assoluto.
In soccorso degli inquirenti ci sarà poi qualcuno che non avrà bisogno di particolari chiavi informatiche per accedere al contenuto di quei file, sarà la pentita Nadia Banelli.
È il 2 marzo del 2003. In un conflitto a fuoco sul treno Roma-Firenze rimangono uccisi il poliziotto Emanuele Petri e il br Marco Gallesi. La Polizia riesce ad arrestare la brigatista Nadia Lioce che era anche lei sul treno e le sequestra due palmari (il primo iPhone sarebbe uscito solo nel 2007). La Polizia postale è subito all'opera per cercare di forzare i file criptati dove potrebbero esserci i dati utili per smantellare tutta la colonna della Brigate Rosse. Niente da fare di fronte al codice di criptazione Pgp (Pretty good privacy) che protegge la memoria. I due palmari dunque, per rogatoria della magistratura, vengono inviati ai laboratori Fbi di Quantico, in Virginia, perché possano essere violati i codici. Ma la Psion, società anglo-canadese che unica potrebbe fornire le chiavi, in nome della privacy risponde con un "no" assoluto.
In soccorso degli inquirenti ci sarà poi qualcuno che non avrà bisogno di particolari chiavi informatiche per accedere al contenuto di quei file, sarà la pentita Nadia Banelli.
martedì 16 febbraio 2016
Il lato B ai tempi di Orazio
Il poeta Alvaro Rissa, che compare in una scena memorabile di Ecce Bombo, ha messo insieme una Antologia della Letteratura greca e latina
Tra i vari testi ha scelto anche questo di Orazio: Ode a Noemi.
Fulgidas mirare nates Noemis
et nega, si vis, opus esse divom:
non modo ad faeces datur exituras
scilicet anus.
Guarda le fulgide chiappe di Noemi,
e nega pure, se credi, che siano opera divina:
è evidente che il culo non esiste
solo per andare di corpo.
Alvaro Rissa è il nom de plume di Walter Lapini, professore ordinario di Letteratura Greca all’Università di Genova. Sono sicuro che le sue lezioni sono uno spasso, per lui e i suoi allievi.
Istigato da Vera aggiungo la foto della Venere Callipigia
sabato 13 febbraio 2016
Trenitalia, perché non parli come mangi?
Milano, stazione Centrale
Dire biglietti no eh?
Buon fine settimana.
Aggiunta, domenica 14 febbraio
Pubblico anche la versione in inglese
QUI tutte le foto del sabato.
venerdì 12 febbraio 2016
Zainetti
Non so perché ma oggi su vari quotidiani cartacei si potevano vedere le pubblicità di zainetti griffati. Automaticamente ho pensato al mio di zainetto, comprato sei mesi fa da Decathlon, pagato 3 euro e mezzo, e che da allora assolve egregiamente al suo compito. Lo vedete sotto. Costa venti trenta quaranta volte meno di quelli che vedete sopra. Viviamo in un bel mondo, eh.
Voi ce l'avete lo zainetto?
mercoledì 10 febbraio 2016
Squilli fantasma
Non sono un maniaco del cellulare o smartphone che dir si voglia. Posseggo un Samsung Galaxy S2 che molti definirebbero obsoleto e che invece per me fa bene, almeno fino ad adesso, il suo mestiere. Telefono, mando e ricevo sms, mi collego a internet, faccio foto, guardo l'ora, lo adopero come taccuino per appunti. Tutto con moderazione. Tanto per dire, oggi che siamo al 10 febbraio dall'inizio del mese ho adoperato 72 minuti per telefonate e ho ancora a disposizione 1855 MB su 2 Giga.
Però. Però in questi ultimi mesi ho ricevuto tre o quattro, tra notifiche di sms e cinguettii di WhatsApp a cui non corrispondeva il ricevimento di alcunché. E ho dato la colpa al sistema, senza indagare oltre.
Adesso vengo a scoprire che quei suoni me li sono sognati, e trasecolo. Insomma come se avessi sentito le voci. E scopro quindi che sono affetto da "ringxiety". Daniel Kruger, ricercatore della Univeristy of Michigan ha studiato il fenomeno sulle pagine della rivista Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, ed è arrivato alla conclusione che a restare più spesso vittima di queste chiamate fantasma sarebbe chi soffre di una speciale forma di ansia da attaccamento (o attachement anxiety), che rende particolarmente insicuri nelle relazioni interpersonali.
Per adesso questi squilli sono molto rari ma se si dovessero intensificare dovrò andare dallo psichiatra?
Però. Però in questi ultimi mesi ho ricevuto tre o quattro, tra notifiche di sms e cinguettii di WhatsApp a cui non corrispondeva il ricevimento di alcunché. E ho dato la colpa al sistema, senza indagare oltre.
Adesso vengo a scoprire che quei suoni me li sono sognati, e trasecolo. Insomma come se avessi sentito le voci. E scopro quindi che sono affetto da "ringxiety". Daniel Kruger, ricercatore della Univeristy of Michigan ha studiato il fenomeno sulle pagine della rivista Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, ed è arrivato alla conclusione che a restare più spesso vittima di queste chiamate fantasma sarebbe chi soffre di una speciale forma di ansia da attaccamento (o attachement anxiety), che rende particolarmente insicuri nelle relazioni interpersonali.
Per adesso questi squilli sono molto rari ma se si dovessero intensificare dovrò andare dallo psichiatra?
sabato 6 febbraio 2016
Ortensia arborea (Hydrangea arborescens L.)
Ortensia arborea, catturata all'orto botanico di Brera a Milano
Buon fine settimana.
QUI tutte le foto le sabato.
Buon fine settimana.
QUI tutte le foto le sabato.
giovedì 4 febbraio 2016
Prof licenziato perché fece pipì in un cespuglio
Stefano Rho
Sono di quelle notizie che lasciano basiti. In sintesi.
Il protagonista di questa brutta storia si chiama Stefano Rho, di anni 43. Laureato in filosofia alla Cattolica ha fatto la trafila classica di tutti i precari, supplenza su supplenza nelle scuole superiori della bergamasca.
La sera di Ferragosto del 2005 il fatto maledetto. Dopo la fine di una sagra paesana alle due di notte a lui e al suo amico Daniele scappa la pipì. Tutto chiuso. Così la fanno senza tanti problemi in un cespuglio. Passano i carabinieri che chiedono loro i documenti. Un anno dopo i due si ritrovano imputati, davanti al giudice di pace di Zogno, «perché in un piazzale illuminato adiacente alla pubblica via compivano atti contrari alla pubblica decenza orinando nei pressi di un cespuglio». Duecento euro di multa: «Non abbiamo neanche fatto ricorso e neppure preso un avvocato di fiducia. Ci sembrava una cosa morta lì». Da allora la giustizia (ma che cazzo di giustizia?) ha fatto il suo corso.
Fino a che la Corte dei conti, del tutto indifferente al tipo di condanna, che non prevede neppure l’iscrizione nella fedina penale (rimasta infatti candida) né un «motivo ostativo» all’assunzione nei ranghi statali, ricorda alle autorità scolastiche che Rho va licenziato. Il dirigente scolastico di Bergamo, Patrizia Graziani, prende atto della intimazione dei giudici contabili e dichiara la decadenza «senza preavviso» dell’insegnante, la perdita delle anzianità accumulate negli ultimi anni insegnando con continuità negli istituti bergamaschi «Natta» e «Giovanni Falcone», la cancellazione del «reo» da tutte le graduatorie provinciali.
E così il professor Rho, che ha una moglie e tre figli da mantenere, l'11 gennaio è stato buttato in mezzo a una strada.
Più particolari QUI.
mercoledì 3 febbraio 2016
Il tatuaggio messo nel paniere dell'Istat per l'inflazione
Penso che non ci sia migliore indicatore della trasformazione della società italiana di quello del paniere Istat che sceglie i prodotti e i servizi per stabilire l'indice di inflazione.
Non elenco tutte le curiosità di chi entra e di esce. Solo questa: il prezzo dei tatuaggi entra a far parte del paniere. Con buona pace di tutti quelli che la loro pelle manco a morire se la fanno incidere.
Non sto a chiedervi se voi ne avete uno, magari in quel punto nascosto... Le intimità tali devono rimanere.
Non elenco tutte le curiosità di chi entra e di esce. Solo questa: il prezzo dei tatuaggi entra a far parte del paniere. Con buona pace di tutti quelli che la loro pelle manco a morire se la fanno incidere.
Non sto a chiedervi se voi ne avete uno, magari in quel punto nascosto... Le intimità tali devono rimanere.
Iscriviti a:
Post (Atom)