Avevo seguito una polemica relativa al termine "gate". Mi sembra che il professor Francesco Sabatini, che stimo profondamente, aveva pensato alla parola "varco". Condivido la sua proposta.
eheh... qui c'è veramente tutto: prima il leccaculismo gregario/provincialotto dell'angloide di quel "GATE", e poi l'ottuso burocratismo di quanto segue. Ma che ci aspettiamo da un paese in cui sulle confezioni dei formaggi puoi leggere "crosta non EDIBILE?" Quanti italioti saranno in grado di capire che significa che non bisogna mangiare la crosta? (E va già di lusso che la crosta la chiamino semplicemente crosta...) :D
p.s. Mi permetto poi di far notare che fra persone intelligenti vi sono parole che ne includono intuitivamente e automaticamente altre: quando viaggiavo in treno ho sempre trovato controllori che dicevano "biglietti, prego". Al che chi aveva l'abbonamento tirava ovviamente fuori l'abbonamento. Non c'era bisogno di dire "Biglietti e abbonamenti, prego". :)
Il problema con trenimerda (scusa, ma il francesismo ci sta tutto) non è l'uso piuttosto creativo della lingua italiana: è il fatto che non funzioni più nulla. Treni perennemente in ritardo, perennemente sottodimensionati, malfunzionamenti al ritmo di uno al minuto, stazioni abbandonate, linee artatamente dismesse, le tariffe che aumentano di anno in anno - questa è la loro idea di "pubblico servizio"? Alla fin fine gli svarioni linguistici si perdono nel mucchio.
A parte questa dei "titoli di viaggio", noto come il linguaggio comune perda continuamente ottimi termini considerati desueti (fra cui appunto "desueti") per infarcirsi di orrendi anglicismi o neologismi senza senso.
Perché non vogliono discriminare quelli con l'abbonamento, credo.
RispondiEliminaSono d'accordo con Angelo. Titoli di viaggio include sia biglietti che abbonamenti.
RispondiElimina@Angelo @Ambra
RispondiEliminaIn inglese come si direbbe?
Azzardo: travel bond! :)
EliminaHo visto la versione inglese :)
EliminaAvevo seguito una polemica relativa al termine "gate". Mi sembra che il professor Francesco Sabatini, che stimo profondamente, aveva pensato alla parola "varco". Condivido la sua proposta.
RispondiElimina@Mia Euridice
EliminaCe ne sarebbero di parole italiane da adoperare al posto di quelle inglesi.
eheh... qui c'è veramente tutto: prima il leccaculismo gregario/provincialotto dell'angloide di quel "GATE", e poi l'ottuso burocratismo di quanto segue. Ma che ci aspettiamo da un paese in cui sulle confezioni dei formaggi puoi leggere "crosta non EDIBILE?" Quanti italioti saranno in grado di capire che significa che non bisogna mangiare la crosta? (E va già di lusso che la crosta la chiamino semplicemente crosta...) :D
RispondiEliminap.s. Mi permetto poi di far notare che fra persone intelligenti vi sono parole che ne includono intuitivamente e automaticamente altre: quando viaggiavo in treno ho sempre trovato controllori che dicevano "biglietti, prego". Al che chi aveva l'abbonamento tirava ovviamente fuori l'abbonamento. Non c'era bisogno di dire "Biglietti e abbonamenti, prego". :)
RispondiElimina@Zio
EliminaBravissimo. Condivido in pieno quello che hai scritto.
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RispondiEliminaTitoli soltanto, mica vorremo che leggano tutto il testo? :)
RispondiElimina@Marco
EliminaAh ah, già, ci bastano i titoli.
Troppo semplice...:)
RispondiElimina@ReAnto
EliminaInfatti, devono renderci complicata la vita.
Perché altrimenti bastava un pannello con solo due righe :D
RispondiElimina@Baol
EliminaSarebbe vero se non avessi visto la versione in inglese. Tra poco la pubblico.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina@Vera
EliminaRido, rido.
Ho aggiunto una foto. È la versione inglese del cartello.
RispondiEliminammagino un viaggiatore trentin-veneto guardare supito il pannello e chiedersi:
RispondiElimina"Gate? Ma mi no gai gate, gai demò en cagn!"
Scusa, nel commento prima non mi aveva accettato le virgolette, e in quello dopo mi sono persa una I
RispondiElimina@Vera
Elimina:D
Più o meno avevo capito prima.
EliminaIl problema con trenimerda (scusa, ma il francesismo ci sta tutto) non è l'uso piuttosto creativo della lingua italiana: è il fatto che non funzioni più nulla. Treni perennemente in ritardo, perennemente sottodimensionati, malfunzionamenti al ritmo di uno al minuto, stazioni abbandonate, linee artatamente dismesse, le tariffe che aumentano di anno in anno - questa è la loro idea di "pubblico servizio"? Alla fin fine gli svarioni linguistici si perdono nel mucchio.
RispondiEliminaA parte questa dei "titoli di viaggio", noto come il linguaggio comune perda continuamente ottimi termini considerati desueti (fra cui appunto "desueti") per infarcirsi di orrendi anglicismi o neologismi senza senso.
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