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Si può sottrarre alle amorevoli cure dei genitori (?) un bimbo così tanto desiderato? E' successo a Dolceacqua (IM), nel presepe della chiesa di San Sebastiano. Che lo riportino nella culla già un po' cresciutello i Re Magi?
da LA STAMPA del 30 dicembre
Il cretino che rovina il Natale
La statuina del Bambin Gesù è stata rubata dal presepe della chiesa di San Sebastiano a Dolceacqua. La foto che immortala la scena del crimine, apparsa ieri sera su un sito internet [questo blog], riporta anche il pietoso cartello sistemato in parrocchia che, oltre a fare riferimento al settimo comandamento, ipotizza un pietoso «preso in prestito» e azzarda la speranza di una restituzione. Se già è oltraggioso e blasfemo rubare in una chiesa, è paradossale pensare che il pentimento possa portare alla ricomparsa di quella statuina che è il simbolo del Natale cattolico. La divina provvidenza proverà a metterci una pezza anche questa volta. E’ indubbio che la logica del cretino abbia prevalso. Ed è bene che quel cretino che ha rovinato il Natale di quel presepe di montagna lo sappia.Ma è importante anche che una mano gentile rimetta subito in quella culla il Bambin Gesù senza stare a filosofare se debba essere proprio «quel» Bambin Gesù. Quel simbolo deve essere rispettato. E’ il Natale di tutti. Dei cattolici. Dei bambini che hanno atteso l’arrivo la comparsa di quella statuina. Quella culla non deve rimanere vuota a lungo. Sarebbe come legittimare l’avvenuto «rapimento». Come ammettere a quel cretino che ci ha fatto male, a tutti. Invece no, ha fatto male solo a se stesso e neppure se ne rende conto. Il Natale non ce lo ha rovinato. E adesso aspettiamo i tre Re Magi.
Giulio Gavino
Il cretino che rovina il Natale
La statuina del Bambin Gesù è stata rubata dal presepe della chiesa di San Sebastiano a Dolceacqua. La foto che immortala la scena del crimine, apparsa ieri sera su un sito internet [questo blog], riporta anche il pietoso cartello sistemato in parrocchia che, oltre a fare riferimento al settimo comandamento, ipotizza un pietoso «preso in prestito» e azzarda la speranza di una restituzione. Se già è oltraggioso e blasfemo rubare in una chiesa, è paradossale pensare che il pentimento possa portare alla ricomparsa di quella statuina che è il simbolo del Natale cattolico. La divina provvidenza proverà a metterci una pezza anche questa volta. E’ indubbio che la logica del cretino abbia prevalso. Ed è bene che quel cretino che ha rovinato il Natale di quel presepe di montagna lo sappia.Ma è importante anche che una mano gentile rimetta subito in quella culla il Bambin Gesù senza stare a filosofare se debba essere proprio «quel» Bambin Gesù. Quel simbolo deve essere rispettato. E’ il Natale di tutti. Dei cattolici. Dei bambini che hanno atteso l’arrivo la comparsa di quella statuina. Quella culla non deve rimanere vuota a lungo. Sarebbe come legittimare l’avvenuto «rapimento». Come ammettere a quel cretino che ci ha fatto male, a tutti. Invece no, ha fatto male solo a se stesso e neppure se ne rende conto. Il Natale non ce lo ha rovinato. E adesso aspettiamo i tre Re Magi.
Giulio Gavino
AGGIUNTA, 3 gennaio
Rispetto alla notizia del post succede di peggio nel paese dove sono nato e cresciuto e dove adesso mi trovo. A Isolabona (IM) nel pomeriggio di capodanno qualcuno ha sfasciato il presepe. Nel riquadro qui sotto il volantino che ho appeso nel paese
VANDALISMO
Quando me l'hanno detto sono rimasto male. Qualcuno aveva rovinato il presepe. Ora lo sapete tutti che non frequento la chiesa, ma alle tradizioni ci tengo, e quella del presepe fa parte di quelle cose che ci portiamo dietro da bambini. Non mi ha sfiorato il pensiero che fossero adulti, e ho pensato subito che a fare questa azione fossero dei ragazzini. Anch'io lo sono stato, e ne ho combinate come tutti, ma c'era un limite. E un rispetto. Il limite mi sembra ampiamente superato, e il rispetto chissà dove è andato a finire. I genitori dei figli che hanno combinato la “cosa” spero sapranno regolarsi.
Questo presepe che nasce ogni anno sempre diverso, con un lungo e appassionato lavoro di Marietto, ammirato da tutti quelli che vengono da fuori, molto probabilmente non si farà più.
A meno che i colpevoli non chiedano scusa.
Alberto
Quando me l'hanno detto sono rimasto male. Qualcuno aveva rovinato il presepe. Ora lo sapete tutti che non frequento la chiesa, ma alle tradizioni ci tengo, e quella del presepe fa parte di quelle cose che ci portiamo dietro da bambini. Non mi ha sfiorato il pensiero che fossero adulti, e ho pensato subito che a fare questa azione fossero dei ragazzini. Anch'io lo sono stato, e ne ho combinate come tutti, ma c'era un limite. E un rispetto. Il limite mi sembra ampiamente superato, e il rispetto chissà dove è andato a finire. I genitori dei figli che hanno combinato la “cosa” spero sapranno regolarsi.
Questo presepe che nasce ogni anno sempre diverso, con un lungo e appassionato lavoro di Marietto, ammirato da tutti quelli che vengono da fuori, molto probabilmente non si farà più.
A meno che i colpevoli non chiedano scusa.
Alberto