Mi ricordo la Milano degli anni Ottanta, la cosiddetta "Milano da bere", quando il "Corriere della sera" riusciva a dedicare due pagine alla canottiera di Craxi, e i punk milanesi, dal Virus all'Helter Skelter, provocavano con i loro abbigliamenti e coi loro spray sui muri.
Ritornando a casa la mia vista è sbattuta contro la facciata del grattacielo che vedete in basso. Possibile che un temerario writer si fosse arrampicato in freecrimbling fin lassù per lasciare il suo segno? Un flash di un attimo. Era la reclame di un'automobile.
Arte provocatoria che nasce nelle strade, poi finisce nelle gallerie, ed ecco rispuntare il suo scimmiottamento di nuovo nelle strade fagocitata dalla piovra onnivora della pubblicità.
In alto
Ritratto di Basquiat
Wandy Warhol, 1982
A fianco
Untitled (particolare)
Basquiat, 1983
Sotto
Milano, grattacielo in zona Garibaldi
Credo che, in questo caso, vi stiate sbagliando. L'intento evidentemente non raggiunto dal pubblicitario di WV credo fosse richiamare le scritte sul vetro appannato e non i graffiti di Basquiat, data la superficie. Ciao
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