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mercoledì 21 dicembre 2005

Premio Grinzane-Biamonti, ripartire da capo

Sabato 17 dicembre si è svolta a villa Nobel a Sanremo la cerimonia di premiazione della seconda edizione del premio Grinzane-Francesco Biamonti. I premiati erano, come avevo detto in un precedente post, Nico Orengo e Albert Sánchez Piñol.

La manifestazione è stata preceduta da due articoli sul Secolo XIX di Genova che hanno innescato pubblicamente una contrapposizione tra l’Associazione Amici di Francesco Biamonti e l’organizzazione Grinzane di Giuliano Soria. In sintesi, venerdì un articolo a firma Corrado Ramella, presidente dell’Associazione, stigmatizzava la mancanza di collegialità nella scelta dei premiati. Sabato un articolo a firma Laura Guglielmi riportava la risposta stizzita di alcuni degli interessati e quella pilatesca di altri. Questi i fatti. E adesso cerchiamo di capire qualcosa di più.

Da una parte c’è l’Associazione Amici di Francesco Biamonti costituitasi nell’agosto del 2002. Per la cronaca bisogna dire che importanti soggetti che ne facevano parte, chi in punta di piedi, chi sbattendo la porta, se ne sono andati per la totale disparità di vedute sulla sua gestione complessiva. Io stesso non potendo intervenire all’ultima assemblea mandai una lettera molto critica che potete vedere qui. Fra altri argomenti affrontavo la questione del premio che nella sua prima edizione era andato a Björn Larsson la cui affinità con Francesco proprio non si riusciva a capire (vedi intervista dello scrittore). Mi fu risposto: «Ti ricordo che, essendo partiti in ritardo, si era deciso che questa edizione fosse un'edizione zero e che la scelta dello scrittore fosse lasciata al Grinzane, rimandando all'anno prossimo l'individuazione di una giuria più strutturata». L’anno prossimo è venuto e ti succede questo casino. Nel depliant del programma si legge “in accordo con l’Associazione Amici di Francesco Biamonti”. Se è “in accordo” io non riesco proprio a capire come mai il giorno prima del premio Corrado Ramella se ne viene fuori con questo articolo. Forse accordo non mantenuto? forse accordo confuso? accordo comunque scordato.

Dall’altra c’è l’organizzazione Grinzane che è un'invenzione di Giuliano Soria. Un lettore di questo blog l’ha definita nel commento di un post precedente "Premiata ditta premifici". E difatti ormai spazia anche in campi al di fuori della letteratura e dilaga oltre frontiera. Nel nostro caso ha montato un premio senza giuria. Proprio così, senza giuria. C’è un comitato culturale formato dallo stesso Soria, e poi da Paolo Mauri e da Giorgio Bertone. Non c’è un rosa di candidati, non ci sono votazioni, niente di tutto questo. Non c’è nemmeno un regolamento, che io sappia. Chi decide i vincitori? Mah! Ora potrei capire se l’operazione fosse finanziata da un produttore di grappa o di elisir vari, son soldi suoi e ne può fare quel che vuole, ma si dà il caso invece che i 40.000 (o 45.000?) euro sborsati per l’evento vengano scuciti da enti pubblici, Provincia in testa, e cioè soldi arraffati dalle nostre tasche.

È chiaro a tutti a questo punto che un premio così concepito non può avere futuro. Potete dire la vostra scrivendo nei commenti.

Alberto Cane
(webmaster di www.francescobiamonti.it)

Aggiunta - Giovedì 22, sempre sul Secolo XIX è uscito un articolo molto onesto e, se si vuole, anche coraggioso di Giorgio Bertone. Riportiamo il finale:
"... Altre volte qualcuno trasforma Premiòpoli in Monòpoli. In più rari casi vi si tratta di letteratura, come dovrebbe essere. E anche questa volta, nonostante le belle speranze degli uomini di buona volontà, si è avuto uno spaccato meno della letteratura corrente in questo pianeta che non dei costumi di una "provincia" che può allignare ovunque, o di un localismo che coincide con la topografia del proprio ego. E' successo dunque che sul Secolo XIX di venerdì scorso, Corrado Ramella a nome dell'Associazione di San Biagio della Cima abbia espresso, ognuno può rileggere, fin troppo tempestivamente ma molto civilmente, il disagio nei confronti di un premio sfuggito all' Associazione e "non corrispondente appieno, nelle modalità e nei contenuti, ai principi ispiratori". Apriti cielo. Un fuoco di fila di bordate, sempre sul Decimonono. Gli obici di Metròpoli e Megalòpoli hanno puntato sul paesino. E tutto ciò alla vigilia della festa. Se non mi pareva di buon gusto, da qualsiasi parte, tentare di guastare un evento culturale in corso d'opera, per quanto circoscritto pur sempre significativo, all'indomani, a festa chiusa, mi pare più giusto rileggere ciò che è stato dichiarato e scritto da una parte (una protesta discutibile ma civile e motivata) e dall'altra (risposte che potevano essere articolate e improntate alla mediazione e alla disponibilità più che a risentimenti e a tentativi di offese che, in genere, definiscono solo chi li esprime) alla luce del rammarico (tutto mio) che gli sforzi di tutti per innalzare l'iniziativa, siano finiti non in alto, sui bei crinali di confine del Ponente ma al "confino" della cultura e della civiltà. (Ma, chissà, restano forse tempo e modo della comprensione e del rimedio)."

Aggiunta - Ho ricevuto molti commenti al mio indirizzo di posta. Non si fa così, se siete convinti di quello che scrivete dovete pubblicarlo. Viceversa ho dovuto eliminare alcuni commenti pieni di ingiurie (per non dire di peggio) all'indirizzo di Giuliano Soria. Questo mio blog non è moderato, nel senso che i vostri commenti vengono automaticamente messi online, ma se continua così dovrò cambiare metodo, e me ne dispiace.

martedì 13 dicembre 2005

Val Nervia, ingegneri incapaci e assessori ciechi

Si sta costruendo lungo la val Nervia, che sfocia nel mar Ligure tra Bordighera e Ventimlglia, un condotto che convoglierà i liquami delle fogne dei vari paesi nel depuratore di Vallecrosia (a proposito a che punto sono i lavori?). Il serpentone corre un po' a vista un po' interrato. Tra Isolabona e Dolceacqua c'è una stretta curva detta il "giro degli archi". Il torrente sottostante quando è in piena, non una piena eccezionale, una piena normale, sbatte con violenza contro il muro della strada. Lo sanno anche i bambini. Ebbene, e ti pareva!, la conduttura è stata posizionata proprio contro questo muro. Ottusità, dabbenaggine, negligenza? date voi un aggettivo a un agire così insensato. E così venerdì 2 dicembre il Nervia si è un po' arrabbiato e si è portato via un bel pezzo di tubo come potete vedere nelle foto.Tutto questo progetto fa parte di un consorzio organizzato dalla Comunità Montana Intemelia. Siamo andati a vedere sul sito di questo ente e sì che gli assessori si vedono, ma così uno dietro l'altro, senza le rispettive deleghe. Chiediamo quindi a chi ci legge di informarci chi è l'ingegnere che ha progettato il tutto e chi è l'assessore ai Lavori Pubblici della Comunità Montana che avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto, perché pensiamo, e non stiamo scherzando, che questa riparazione debbano pagarla di tasca propria. E se l'impianto fosse stato già funzionante cosa sarebbe successo? E ancora un'ultima domanda. Si rimetterà il tubo dello stesso materiale nello stesso posto?

Se per caso ci dovesse rispondere qualche sindaco o qualche ente pubblico deve usare la mail che si vede nella parte destra della schermata dove c'è scritto "la mia mail", perchè adoperando i commenti Dio si può spacciare per il Diavolo e viceversa.



 

Aggiunta importante - Il 26 dicembre ho incontrato il presidente della Comunità Montana e in presenza di ben 4 testimoni mi ha assicurato che il responsabile tecnico del progetto pagherà i danni causati dalla piena. Staremo a vedere e vi informeremo.

sabato 10 dicembre 2005

Guy de Maupassant

La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
Guy de Maupassant, Il nostro cuore


venerdì 9 dicembre 2005

I vincitori del premio Grinzane Biamonti

Ci sono notizie ufficiali, notizie ufficiose e notizie senza aggettivi. Quando una di queste ultime è confermata da tre fonti indipendenti la si pubblica. Che diamine! Bisogna aspettare forse la conferenza stampa ufficiale?

E quindi eccoli lì i vincitori, Nico Orengo e Albert Sánchez Piñol.
Del primo, mettendo per un attimo da parte i suoi deliziosi romanzi, diremo che ha il merito impagabile di aver segnalato Biamonti a Italo Calvino e da lì la pubblicazione dell'Angelo di Avrigue. Del secondo, che non conosciamo, potete vedere qualcosa qui.
La cerimonia della premiazione avverrà a San Remo sabato 17 a villa Nobel.


Il 18 a San Biagio verrà inaugurata una statua di Francesco Biamonti dello scultore Marani (nella foto). Non entriamo nel merito dei pregi o meno di quest'opera, sono considerazioni che lasciamo volentieri ad altri. Vorremmo solo che chi legge queste note andasse a questo pagina del sito di Francesco per vedere cosa pensava di queste cose. Tra l'altro come webmaster del sito ho ricevuto parecchie mail che mi chiedono quanto questa statua sia costata. Sembra un ferreo segreto di stato, ma cosa c'è mai da nascondere?.