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lunedì 30 settembre 2013

Storia di Irene - Erri De Luca

Irene è stata al servizio del pope fino all'anno scorso in cambio di tetto e cucina. Lui l'ha mandata via al suo primo sangue delle donne.
Gliel'ha visto colare, ha detto che lei non poteva più stare con lui.
Da un anno il pope ha cominciato a squilibrare. Gli è morto l'asino, glielo curava Irene, senza di lei si è ammalato.
Gli serviva a far legna tra i cespugli dell'isola. Ginepro, mirto, rosmarino bruciano allegri, mandano tepore nella stanza. La loro brace lenta cuoce le patate.
Senz'asino d'inverno il pope ha cominciato a schiodare le tavole del pavimento.
Poi ha dato alla stufa anche le assi della scala che porta alla sua stanza.
È bruciata di notte, la casa con lui dentro.
Era legno secco, ha detto Irene.
Di me penso lo stesso.

Erri De Luca
Storia di Irene
appena uscito nelle librerie


storia di irene - erri de luca




Erri De Luca


Storia di Irene



Feltrinelli
Domani martedì alle 19, nell'ambito del Festival Internazionale di Cultura ebraica, qui a Milano, Erri De Luca sarà QUI.

erri de luca

sabato 28 settembre 2013

Basterebbe un sorriso


Basterebbe un sorriso certe volte, sincero, sgorgato da quella parte del nostro animo, dove si annida un po' nascosta e resistente in questi sventurati tempi dell'arroganza, la gentilezza. Basterebbe. O no?

Buon fine settimana.

QUI tutte le foto del sabato.

venerdì 27 settembre 2013

Il turnover dei culi onorevoli

Sarà molto improbabile (ma non si può mai sapere) che i dimissionandi del Pdl mettano in pratica la sguaiata minaccia. Peccato. Mi piacerebbe vedere la scena indimenticabile: 202 deputati e 91 senatori che consegnano con gli occhi terrei per il loro futuro incerto la lettera di rinuncia al seggio mentre fuori i 293 primi dei non eletti, scalpitanti come non mai, entrano a gamba tesa per occupare gli scranni ancora caldi dei culi precedenti. Si volevano facce nuove? Ecco.

giovedì 26 settembre 2013

Gli amanuensi del terzo millennio

Quando, qualche giorno fa, ho preso una busta dalla cassetta con su scritto a mano in basso a destra "consegnata a mano", non sapevo che pensare. Poi, appena aperta e visto i santini dei testimoni di Geova la sorpresa è svanita, ma mi si è ripresentata subito dopo quando ho aperto il foglio che vedete: scritto rigorosamente a mano. E allora ho fatto una piccola indagine tra i vicini. Anche alcuni di loro avevano ricevuto una missiva di eguale contenuto, alcune con la stessa grafia, altre con scritture diverse, all'apparenza tutte femminili.

Mi sono dunque immaginato questo salone pieno di donne di ogni età unite dalla fede intente a scrivere. Non saprei dire se sotto dettatura o a copiare un testo sul leggio. O addirittura a memoria, avendo ormai già vergato infinite volte le stesse parole. Forse è un po' come dire il rosario.

sabato 21 settembre 2013

Imperatoria (Peucedanum ostruthium)


Imperatoria. Chissà da dove le deriva questo nome impegnativo. Forse dal portamento altero, e altero lo è di fronte alle altre erbe che ossequiose la circondano. O forse dal gambo, che come un impero deve sorreggere l'onere di molte province, talvolta riottose. Propendo per questa seconda ipotesi, strampalata e del tutto improbabile, perché mi intriga il rametto ribelle che vedete sulla sinistra. Non ne vuole proprio sapere di stare nel gregge. Come me.

Saluto le amiche e gli amici che erano lì quando ho fermato l'immagine: Fiorella Claudie Gipo Gian_Paolo Massimo Paolo Pia Vanni Sandro Annamaria. Erica forzatamente non c'era, ma col pensiero sì, ne sono più che sicuro.

Intanto sono di nuovo per qualche giorno fra queste terre di Liguria.

QUI tutte le foto del sabato

venerdì 20 settembre 2013

Grillo «Esigo rispetto»

Lo scrive sul suo blog, pure con l'hashtag, #esigorispetto. Ed ha ragione il Beppe. Senza rispetto l'atmosfera si fa greve e l'aria diventa mefitica. Infatti per lui il presidente della Camera Laura Boldrini è «un oggetto di arredamento del Potere»; il capo dello Stato Napolitano «una salma»; Letta «deve baciare il culo a Berlusconi»; il Parlamento puzza perché è «una tomba maleodorante»; e via andando e volando sulle piume. Florilegi e delicatezze, appunto. Qualcuno faccia vedere a Grillo sullo Zingarelli cosa significa la parola "rispetto".

mercoledì 18 settembre 2013

I leccaculo del Tg5

marina berlusconi

Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e di Mondadori

Marina Berlusconi si chiede se questa giustizia che costringe la Fininvest a pagare 500 milioni di euro alla Cir sia compatibile con la democrazia. E allora è compatibile col giornalismo questo? Ieri il Tg5 ha trasmesso la notizia della condanna ma si è guardato bene dal rivelarne il motivo. Ha invece fatto vedere un documento d'archivio dove si vede Debenedetti che si dichiara  «molto soddisfatto». E allora se era molto soddisfatto perché ha chiesto in seguito il risarcimento? Forse perché poi si è accertato che l'avvocato di Berlusconi aveva gentilmente donato 400 milioni delle vecchie lirette al giudice che aveva poi consegnato su un piatto d'argento la Mondadori al Cavaliere obbligando Debenedetti a venire a patto con lui? Ma della sentenza comprata il Tg5 non ha detto una parola che è una parola, come fosse un dettalio insignificante. Ripeto la domanda di prima. È compatibile tutto ciò col giornalismo?

martedì 17 settembre 2013

Asfaltare

Matteo Renzi: dopo rottamare, e per farlo occorre una pressa enorme che riduce in cubi le lamiere della carcasse, ecco asfaltare. Anche lì occorre una grossa macchina, il pesantissimo rullo compressore che spiana appunto l'asfalto fresco e ancora caldo. Sapete mica che patente occorre per guidare uno di questi singolari veicoli? Perché non si sa mai che arrivi il momento opportuno per adoperarli, e non vorrei trovarmi impreparato. Asfalterei allora anche a secco, senza alcun bitume.

sabato 14 settembre 2013

Ma questi qui cosa pedalano a fare?


Foto del sabato insolite. Due le pubblico subito, le altre dopo, quando avrete risolto l'indovinello del titolo. E se non lo risolvete aspetto un po' e poi le pubblico comunque perché saranno queste che daranno la risposta. Allora cosa pedalano a fare se rimangono fermi?

Scattate questo giovedì.

Aggiunta, lunedì 20.07
Ecco svelato l'arcano. Nell'ambito del MiTo musica si sono svolti concerti jazz, Bike’n’Jazz, in cui gli impianti di amplificazione venivano alimentati dalla corrente elettrica prodotta dalle dinamo delle bici. Qui siamo in piazza san Fedele. Il palazzo che si vede è palazzo Marino, sede del Comune, la cui facciata è dalla parte opposta, in piazza della Scala.








QUI tutte le foto del sabato.

venerdì 13 settembre 2013

Giuliano Amato l'inossidabile

Giuliano Amato

Già consigliere economico di Craxi, già due volte sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei due governi del leader socialista, già due volte presidente del Consiglio, già ministro dell'Interno, già... e qui mi fermo perché la lista è infinita, ieri Giuliano Amato è stato nominato giudice della Corte costituzionale.

Evviva. Nell'autunno del 2005, parlando a una platea di giovani riuniti a Firenze nell'Euroforum si chiese in pubblico: «Perché la mia generazione non sottoscrive un contratto in cui chi ha più di 65 anni si impegna a rifiutare gli incarichi pubblici?». La coerenza, Amato di anni ne ha 75 anni.

E tra emolumenti, adeguamenti, cumuli, vitalizi, e anche rimborsi Inps, percepisce una pensione annua di 382.155 euro, che fanno 1047 al dì. Quando qualcuno gliel'ha rinfacciato si è difeso «Non sono un topo nel formaggio». Adesso a questi bisogna aggiungere altri soldi: 420.000 euro, che è lo stipendio di un  giudice della Corte costituzionale. Evviva.




Grazie Fausto per la cartolina, e per l'eccezione che hai fatto. C'è (quasi) sempre un'eccezione.

mercoledì 11 settembre 2013

Quarant'anni fa il colpo di stato in Cile

Salvador Allende nel disperato tentativo di difesa della Moneda

Salvador Allende era stato eletto democraticamente, non veniva dalle canne del fucile. Aveva avviato un piano di grandi coraggiose riforme che dessero giustizia sociale ai cileni in un Paese dove spadroneggiavano i latifondisti e le multinazionali americane. Fu spazzato via l'11 settembre del 1973 da un colpo di stato materialmente organizzato dai generali ma preparato dalla Cia. Segui la dittatura sanguinaria di Pinochet, autonominatosi presidente, che fece sprofondare il Cile nel terrore.

Anche in quel caso gli Stati Uniti avevano esportato la democrazia?

martedì 10 settembre 2013

I comunisti, quelli duri e puri

Sulle ceneri del fuoco ormai spento di Sinistra critica darà i primi vagiti a Chianciano Terme, 20-22 settembre, "Sinistra Anticapitalista". I promotori, fra questi anche Turigliatto (ve lo ricordate?), lo definiscono «un appuntamento da non perdere, unico nel panorama politico italiano», e vuole essere «un nuovo inizio». Ecco: «Lavoriamo sul progetto di una nuova organizzazione politica rivoluzionaria, ricercando la maggior proiezione pubblica possibile e perseguendo la ricomposizione delle forze anticapitaliste del movimento operaio».

Le idee per concretizzarsi hanno bisogno di gambe per camminare. Se non le hanno rimangono solo idee, magari anche belle, ma solo idee. Sulle gambe di queste ho dei dubbi. Non so voi.

sabato 7 settembre 2013

Palle di cannone

palle di cannone in pietra

Palle di cannone in pietra nel fossato del Castello Sforzesco a Milano

Vi ricordate la scena iniziale di "2001: Odissea nello spazio" quando una scimmia capisce che brandendo un osso a mo' di bastone può avere la meglio sulle altre? Comincia da lì l'evoluzione degli strumenti atti a far fuori il nemico. Dalle mani nude si passò ai pugnali, prima di selce, poi di bronzo, poi di ferro. E poi spade, e già la distanza tra i contendenti cominciava ad aumentare, di poco ma aumentava. Poi archi e frecce per colpire da lontano. Con l'invenzione della polvere da sparo, della dinamite, del tritolo, fu una sequela ininterrotta di sempre nuovi aggeggi  concepiti per seminare morte. E tremo a pensare alla bomba atomica. Una gara, da una parte e dall'altra, a chi aveva l'arma che dava la supremazia. Chissà adesso cosa metteranno in campo gli americani se interverranno in Siria come sembra ormai deciso. Di certo non vedrà i corpi dilaniati e tutto lo scempio attorno il militare che, a migliaia e migliaia di miglia dal terreno di guerra, comodamente seduto davanti a un monitor in una base ultrablindata della Virginia, pigerà il bottone del missile o del drone trasformato in bombardiere. Si riuscirà mai a fermare questa follia?


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venerdì 6 settembre 2013

Le ragazze in cucina, ma solo a pulire pentole

Mi chiamo Sabrina V., ho sedici anni e voglio fare la cuoca. Lo desidero da quando sono piccola. I miei genitori lavorano nella ristorazione, ma c'entra fino a un certo punto. Ho sempre pensato che da grande avrei aperto un ristorante, e infatti quando ho finito le medie mi sono iscritta all'istituto alberghiero. È una scuola di Roma, l'Ipssar Tor Carbone. No, non posso dire di essere contenta. So che sembra assurdo, ma nei primi due anni di scuola non ho toccato né una pentola né un fornello, se non per pulirli. Le poche ore di laboratorio che sono state fatte le ho trascorse così, lavando piatti. Non ci credete? Solo ai maschi è permesso di avvicinarsi ai fornelli e di mettere mano alle pentole. Credo che gli insegnanti vedano noi ragazze come creature delicate, piccole e fragili. Io penso: "Fatemi almeno provare, no?", magari ci riesco a tirare su i pentoloni. E anche i fuochi... Ma cosa ci vorrà mai? C'è la fiamma pilota, non sarà impossibile". Maschilismo? Be, se la divisa non è a posto una femmina viene mandata a lavare i piatti per punizione. Ai maschi non succede. Loro un giorno faranno i cuochi, gli chef. È già previsto, non viene detto solo perché è ovvio. E io ora non so che fare. Il biennio è uguale per tutti. Poi si sceglie un indirizzo fra questi tre: sala, ricevimento, cucina. Come tutte le altre ragazze sono stata invitata a lasciar perdere la cucina. Cioè, nessuno me lo ha detto, ma era chiarissimo. Ho scelto ricevimento. Solo che ora non ci dormo. La scuola sta per ricominciare forse sto sbagliando tutto.
Mi sono sempre chiesto perché non esistano quasi grandi chef donne. E forse qualcuno di voi potrà darmi una spiegazione.

Le foto le ho scattate quest'estate a una splendida cena all'agriturismo la Molinella, noto per la cucina raffinata. Ma in questo caso la raffinatezza è dovuta a una donna, Gioia, cuoca eccellente e appassionata, che saluto e abbraccio.

giovedì 5 settembre 2013

Scellerate prove di guerra sulle nostre teste

missile

Dopo ore di negazioni e fandonie, Israele martedì ha ammesso di aver lanciato due missili con il supporto americano. Tutti hanno tirato un respiro di sollievo. Il fatto che con la guerra in corso un test a sorpresa possa scatenare l'inferno è parso irrilevante. Per 50 anni Grecia e Turchia sono stati sull'orlo della guerra a causa di presunte violazioni degli spazi aerei. Nel 1983 una manovra Nato fu così realistica che i sovietici la presero per un attacco e armarono centinaia di missili nucleari. Il presidente Reagan sudò freddo: «Credono davvero che li stiamo attaccando?». Sì lo credevano. Lo stesso anno si sfiorò la guerra per un errore dei satelliti sovietici. Ora, o Netanyahu fa umorismo yiddish o anche la storia del test è una balla. Cosa sarebbe successo se i russi non avessero visto i missili? Ci avrebbero detto che erano partiti due Scud siriani? Che Israele era sotto attacco? E poi se era un test difensivo perché i missili non sono stati abbattuti? Il sistema di ferro non ha funzionato? Non è un gran sollievo.
Fabio Mini
(generale)

mercoledì 4 settembre 2013

Le Femen comandate da un uomo

femen

La insospettata e scomoda verità sulle Femen è venuta fuori da un film, Ukraine is not a brothel (L'Ucraina non è un bordello), fuori concorso al Festival di Venezia. Autrice della pellicola Kitty Green, anni 28, australiana con madre ucraina, che, entrata nelle simpatie delle contestatrici un po' nudiste per così dire, ha convissuto per un anno con loro in uno degli squallidi appartamenti dell'Urss a Kiev. La giovane regista le ha seguite nelle loro proteste contro la società maschilista a cui certe volte sono seguiti arresti, e pure lei qualche volta è stata arrestata.

E quindi pian piano è entrata nell'intimità di questa singolare comune di donne e si è accorta che gli ordini per le manifestazioni arrivavano via Skipe da un certo Victor. Ed eccolo questo  Viktor Svyatski davanti alla cinepresa che ammette schiettamente «Gli uomini fanno di tutto per il sesso. Io ho creato il gruppo per avere delle donne. Spero che grazie al mio comportamento patriarcale loro rifiutino quel sistema che rappresento». Ben singolare maniera di ragionare. E anche le Femen da parte loro si lasciano andare e si denudano del tutto «Senza un uomo dietro non saremmo mai venute fuori».

Le femministe, quelle "vere", avranno un sobbalzo.

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