Dopo ore di negazioni e fandonie, Israele martedì ha ammesso di aver lanciato due missili con il supporto americano. Tutti hanno tirato un respiro di sollievo. Il fatto che con la guerra in corso un test a sorpresa possa scatenare l'inferno è parso irrilevante. Per 50 anni Grecia e Turchia sono stati sull'orlo della guerra a causa di presunte violazioni degli spazi aerei. Nel 1983 una manovra Nato fu così realistica che i sovietici la presero per un attacco e armarono centinaia di missili nucleari. Il presidente Reagan sudò freddo: «Credono davvero che li stiamo attaccando?». Sì lo credevano. Lo stesso anno si sfiorò la guerra per un errore dei satelliti sovietici. Ora, o Netanyahu fa umorismo yiddish o anche la storia del test è una balla. Cosa sarebbe successo se i russi non avessero visto i missili? Ci avrebbero detto che erano partiti due Scud siriani? Che Israele era sotto attacco? E poi se era un test difensivo perché i missili non sono stati abbattuti? Il sistema di ferro non ha funzionato? Non è un gran sollievo.
Fabio Mini
(generale)
Fabio Mini
(generale)
Si, non è un gran sollievo. Su di noi, uomini e donne della strada, pesano da sempre decisioni di altri.
RispondiEliminaPurtroppo c'è un'industria bellica americana che a cicli ha bisogno di smaltire ,ed il governo degli Stati Uniti si poggia sul potere economico dell'industria. Questo ci fa riflettere......Ciao Cettina
RispondiEliminaè la storia che continua a ripetersi, potere e governi più economia uguale a popoli sottomessi ovunque in maniera chiara o strisciante.
RispondiEliminaE l'Italia per partecipare al mantenimento della pace, ha fatto partire l'Andrea Doria verso il Libano, la chiamerà ancora "missione di pace", non importa la gente che muore.
RispondiEliminaVoglio vedere come la chiameranno la volta che ci sveglieremo con un missile o due su Lampedusa o l'Isola delle Correnti...stramaledetti.
Prima o poi riusciremo ad auto-estinguerci...
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