La palazzina che vedete in alto, che è vicino a casa mia, era l'antico municipio di Crescenzago, quando questo quartiere di Milano era comune a sé stante. È attualmente sede di Legambiente, della locale sezione dell' ANPI e della banda musicale del quartiere. Non più per molto, perché questo immobile, come altri in città, è stato venduto da Letizia Moratti a qualche immobiliarista dai denti aguzzi.
Ieri mattina la signora sarebbe dovuta venire in visita ma, forse fiutando aria di contestazione, s'è defilata e ha mandato un suo luogotenente, Maurizio Cadeo (nella foto), assessore all’Arredo e Decoro urbano, che è arrivato come reduce dall'aver sfilato su qualche passerella di moda maschile, con il vestito, quello della sfilata voglio dire, ancora addosso. Se qualcuno aveva in testa di contestare la Moratti s'è ammosciato perché l'impatto, soprattutto mediatico, avrebbe perso tutta la sua forza. Però quello che ha fatto Legambiente proprio non l'ho capito. Ma come? Ti arriva uno della giunta Moratti che ti ha venduto la sede e ti sfratta, e tu lo accogli con la fanfara e tutto il resto come un graditissimo ospite d'onore? Anche il cappellino volevate che si mettesse, ma lui educatamente ha opposto un fermo rifiuto, perché ci tiene che la sua bella chioma sia sempre bene in vista.
Ecco, vorrei chiedere a voi, che dell'ecologia avete fatto la vostra missione, se è forse "ecologico" vendere a speculatori senza scrupoli dei pezzi storici e simbolici di questa città. E poi ci si lamenta che non abbiamo più memoria? Ma forse sono io, cara Legambiente, che non capisco le finezze della politica.
C'è un ATR72 dell'Alitalia, 66 posti, affittato da un imprenditore privato, Ciro May, a un prezzo stracciato, 12.000 euro a viaggio a/r contro i 34.000 di mercato, che fa la tratta Roma-Albenga. Viaggia sempre quasi vuoto, alcune volte vuoto proprio del tutto, e rimane poi fermo sulla pista della cittadina ligure dal venerdì al martedì (100.000 euro). Uno dei pochissimi passeggeri è il ministro Claudio Scajola che risiede nella vicina Imperia. I maligni, ma sapete come sono i maligni, mormorano che questo aereo in pratica vola solo per lui. Se continuasse a volare dopo i recenti accordi, continuano a dire questi maldicenti, vuol dire che Alitalia è rimasta quella che era diventata, un incrocio malsano di maneggi ambigui tra politici e affaristi. Ma come si permettono. Io intanto aspetto gli eventi.
Un ATR72 dell'Alitalia Aggiunta, ore 16:27 "Con la nuova compagnia c'é una grande discontinuità col passato, con un accordo sindacale che va verso l'en plein, una nuova forma contrattuale, e un piano industriale nuovo. Si è trattato di un grande successo per l'Italia e per il governo Berlusconi. Buon volo a questa nuova società che aiuterà l'Italia a decollare". Claudio Scajola via e via
Metto in evidenza questo commento dell'amico c.e.g. che non riguarda nello specifico l'argomento del post ma più in generale la questione Alitalia e mi sembra spunto per parecchie riflessioni. La questione è a dir poco curiosa. Che Berlusconi si sia affannato per sostenere la cordata di Colaninno, che non è amico suo ma di Veltroni (il figlio ed erede d'azienda era capolista del PD in Lombardia, scelto personalmente da Valter, è deputato del PD e ministro ombra), mentre ha dimostrato di non gradire l'offerta Air France (benedetta dal "suo amico" Sarkozy), prendendosi poi tutti i meriti, lascia perplessi. Che il PD abbia criticato l'operazione, per poi risolvere il tutto con una chiacchierata nel salotto veltroniano tra Colaninno ed Epifani, è già un po' più comprensibile, se si combina il "gioco di ruolo" (come lo chiamano gli americani) con l'amicizia. Ma se si pensa che i due, in fondo, erano d'accordo, per scambiarsi un favore fingendo di bisticciare, allora di assurdo non rimane nulla. Vedremo solo chi si accollerà i debiti dell'attuale Alitalia. Se saranno i cittadini tramite un intervento pubblico, come avviene anche in America con le banche ora in pratica "nazionalizzate", vuol dire che questa destra ipocrita italo-americana predica il libero mercato e tutti i "bei" principi che ne conseguono, ma poi alla fine, quando si tratta di fare i propri interessi o quelli di qualche amico (e non quelli del cittadino!), ricorre ai metodi più tradizionali dello statalismo, che così tanto critica. Bel mondo, davvero, fatto di coerenza!
Non pubblico per rispetto delle ragazze le foto rubate nei vari backstage delle sfilate dove appaiono i loro scheletri celati solo da una tenue e trasparente pelle.
Le promesse degli stilisti sono peggio di quelle dei marinai. «Mai più taglia 36» avevano solennemente promesso, e a più riprese, dopo fatti di cronaca legati a quelle brutta bestia che è l'anoressia. E in seguito a quei fatti giù a non finire dibattiti in tivù e pagine e pagine sui giornali. Parole che hanno girato a vuoto, si sono avvitate su stesse e hanno poi riscodellato il problema tra noi uguale a prima se non ancora più aggravato.
Oliviero Toscani, checché ne dica e ne pensi, si può mettere il cuore in pace ché le sue provocazioni tali sono e tali rimangono, e non fanno venire fame tanto così alle poverette.
Calderoli Berlusconi e Lombardo mentre fanno la torre umana (vedere video in basso)
Si può non tendere una mano a un amico in difficoltà? E del resto i veri amici non si vedono nel momento del bisogno? E' proprio quello che sta facendo Calderoli nei confronti di Lombardo, plenipotenziario di Berlusconi per la Sicilia sull'orlo della bancarotta.
Lo avrete letto in questi giorni, ormai gli uffici di questa regione traboccano di dipendenti, la maggior parte sono famelici clan familiari e politici intruppati là dentro con stipendi fuori da qualunque regola. Questi dipendenti, quasi tutti nullafacenti (Brunetta dove sei?), sono arrivati alla bella cifra di 21 mila, tanti quanti ne hanno la Lombardia, il Piemonte, il Lazio, l'Emilia, il Veneto, la Liguria e il Friuli messi assieme. Roba da satrapia, insomma.
Al grido di Roma ladrona e federalismo fiscale la Lega Nord si era conquistata una bella fetta di elettori. Ma un conto sono gli slogan un conto i fatti. E adesso che i fatti bisogna farli e che bisogna mantenere qualche incauta promessa occorre tirare fuori la faccia di bronzo.
All'articolo 20 del testo scritto da Calderoli per il federalismo fiscale si può leggere che gli introiti delle tasse su benzina e gasolio dovranno essere ripartiti fra le Regioni a statuto Speciale "in proporzione ai volumi raffinati sul territorio". E siccome ben cinque dei sei impianti di raffinazione presenti in queste Regioni sono in Sicilia, la maggior parte degli incassi, anche quelli che arrivano da consumatori di altre Regioni andranno al governatore Lombardo. Euro più, euro meno, dieci miliardi.
Poteva il ministro della Lega esimersi dal fare un simile favore a un compagno con cui aveva fatto la torre umana (vedere foto e video) e che aveva come vetta della torre il Cavaliere invincibile?
Sono in attesa di vedere le reazioni dei leghisti. Se questo articolo 20 verrà accettato passivamente o tuttalpiù con mugugni di circostanza vuol proprio dire che quel coso che sbandieravano di avercelo duro si è miseramente ammosciato, del tutto.
Quale sia il mio cognome lo potete vedere nella testata. L'ho ereditato da mio padre che l'aveva ereditato da mio nonno che l'aveva ereditato...
In Italia è così, il cognome ci viene attribuito per via paterna, ma questa legge ormai ha il fiato corto. La Cassazione in questi giorni ha motivato una sentenza in favore dell'attribuzione del cognome materno ai figli legittimi nel caso entrambi i genitori siano concordi, citando l'approvazione, il 13 dicembre 2007, del Trattato di Lisbona, per sottolineare che anche l'Italia, come tutti i 27 stati membri, ha il dovere di uniformarsi ai principi fondamentali della Carta dei diritti Ue.
E quindi, se questa regola fosse stata in vigore nel passato, io di cognome avrei potuto fare Peitavino, come mia madre, ma se essa avesse preso il cognome da sua madre, la mio nonna materna, avrebbe potuto essere Boero, e quindi anch'io. Se mio padre invece avesse preso il cognome da sua madre, la mia nonna paterna, che era Moro io potrei essere stato Alberto Moro. Non vi dico la varietà di cognomi possibili che mi sarebbero potuti capitare se andassi fino ai bisavoli.
Per adesso è solo una sentenza, ma diventerà senz'altro legge. Cosa ne pensate?
Venerdì 26 e sabato 27 a Vallecrosia (IM) manifestazione per ricordare le famigerate leggi promulgate da Mussolini nel 1938 a "difesa della razza". Il primo giorno interventi degli amici Alberto Cavaglion, Nanni Perotto, Gian Paolo Lanteri, Paolo Veziano. Il secondo apertura della mostra curata da Mac Fiorucci, altro amico, con le riproduzioni delle pagine dei giornali nazionali e stranieri di quel periodo. La sera proiezione del film "Il falsario - Operazione Bernhard” di Stefan Ruzowitzky. Il programma dettagliato cliccando sulla locandina a sinistra che ho impaginato (Pdf per lo schermo, 146 KB)
Qui sotto il video (grazie Paola per averlo segnalato) con la dichiarazione del duce.
Porta Pia poco prima di essere conquistata dai bersaglieri. La breccia, qualche decina di metri sulla sua destra, fu aperta dopo cinque ore di cannoneggiamenti (20 settembre 1870).
La via principale di Genova si chiama "via XX settembre", e per quelli della città è "via XX". Tempo fa feci una prova e chiesi in giro cosa ricordasse mai quella data. Pochi lo sapevano, ormai sepolta nella polvere della storia o forse affossata deliberatamente nell'oblio.
L'altro ieri a Roma quella data è stata rispolverata e poteva essere una bella occasione per commemorare l'atto finale della riunificazione del territorio italiano. Solo che quella breccia aperta dai cannoni dei bersaglieri nelle mura di Roma, con a capo un papa re e che ne decretava di fatto la fine del potere temporale deve bruciare ancora oltretevere.
Così il vicesindaco della città Mauro Cutrufo (vice segretario nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie) senz'altro frequentatore di curie e di palazzi cardinalizi cosa ti fa? Durante la cerimonia, davanti alle autorità forse distratte per convenienza e ad ufficiali allibiti e basiti, nomina uno per uno, nome e cognome, i diciannove armati papalini che in quella battaglia ci avevano rimesso la pelle. Come fossero eroi della parte giusta.
Non c'è solo il revisionismo della Resistenza, adesso comincia quello del Risorgimento. Revisiona che ti revisiona sarei proprio curioso di sapere alla fine da dove è nata questa nostra nazione, se nazione esiste.
Dei sensi il tatto è quello più bisognoso di avvicinamento. In cambio, rispetto agli altri sensi non ha una sede sola. È sparso sull'intera superficie. Il tatto sa gustare l'impalpabile di una brezza, l'avviso della fiamma, l'assedio del gelo, l'accostamento lento di due amanti fino allo sfioramento. È il più elettrico dei sensi, il primo che si sveglia nel grembo della madre, fratello maggiore degli altri. [...] Le narici della divinità sono accertate. Nelle istruzioni per gli arredi sacri e le cerimonie sono previsti odori. Resina, galbano, incenso, un mastro profumiere ne fabbricherà per uso sacro e guai se userà la stessa formula per uso profano, personale. Quella miscela è destinata alla divinità, al suo odorato.
Ne abbiamo almeno cinque di queste entità, permettetemi di chiamarle così, incastonate nei nostri corpi, sorgenti di tutte le emozioni che vi alloggiano e mezzi di mutuo scambio tra noi e gli altri esseri viventi. Almeno cinque, ma anche sei e oltre, queste ultime non ben definibili per non avere, allo stato delle nostre conoscenze, un punto fisiologico preciso e determinato.
Questo libro, scritto a quattro mani da Erri De Luca e Gennaro Matino, ne sviscera dai brani delle sacre scritture i simbolismi più o meno celati attribuendo anche al Dio unico queste sensibilità umane. Tutte meno una, il gusto. E lassù non sanno cosa si perdono.
Qualcuno ha forse avvertito in una certa situazione un fremito non riconducibile ai cinque sensi? E comunque per voi qual è il senso più sensuale?
Quando imparavo a scrivere mi proibirono di impugnare la penna con la mano sinistra come l'istinto mi portava a fare. Chissà come sarebbe stata la mia grafia se tale impedimento non ci fosse stato. In età adulta poi mi sono applicato e adesso scrivo con tutte e due le mani, con due grafie diverse. Se voglio anche contemporaneamente, con la sinistra speculare e con la destra normale. Ma a disegnare mai e poi mai sarei capace con la destra, e a tirare un calcio al pallone col piede destro ce la devo mettere tutta. Nella vita ho adoperato strumenti solo concepiti per i destrorsi, buoni anche per noi, ma con qualche difficoltà.
Faccio un solo esempio: la macchina fotografica. Adesso non più, ma quando si adoperava la pellicola, per farla scorrere al fotogramma successivo e riarmare l'otturatore si adoperava una leva, la leva di ricarica appunto, posta sulla destra. Soltanto che il mirino, come del resto anche adesso, non era al centro dell'apparecchio ma spostato sulla sinistra in maniera che chi inquadrava con l'occhio destro aveva più spazio per eseguire l'operazione. Per noi mancini era tutto il contrario e avevamo più impedimento. Mio nonno che faceva il contadino e che era mancino pure lui aveva una falce, sì, proprio quella della falce e martello, costruita apposta per chi era capace solo ad adoperare la mano sinistra e chissà quali altri strumenti.
Dicono che noi mancini dato che adoperiamo la parte destra del cervello siamo più creativi e intuitivi. Mah, sarà. Adesso però leggo che sono portati al potere. E questo mi dà un po' di prurito, perché ho sempre sognato un'organizzazione umana senza potere e tuttora mi piace sognarla, e lasciatemi le mie illusioni.
Obama e McCain sono mancini, e mancini erano quattro degli ultimi sei presidenti americani. Mancini erano Giulio Cesare, Alessandro Magno, Carlo Magno, Napoleone e Winston Churchill.
Se c'è qualche mancino fra di voi mi farebbe piacere sentirlo e tutti possono dire la loro come sempre, se poi è un blogger mancino lo linko al volo qui sotto e facciamo una lista. Potrebbe anche lui far girare la voce.
Piange il monsignore ragioniere generale del Vaticano. Piange perché cominciano a piangere le casse che amministra dove arrivano i fiumi di euro dell'otto per mille. Come è congegnato questo perverso meccanismo che fa ricevere alla chiesa più del doppio di quello che gli spetterebbe lo spiegai QUI. Ma allora non sapevo che tutto l'inghippo era stato elaborato con la consulenza del "laico" Giulio Tremonti al tempo della revisione del concordato nell'84. Finanza creativa al servizio della Divina Provvidenza.
Quest'anno sarà un po' meno questa Provvidenza, meno 35 miliardi di euro, perché è aumentata la percentuale dei contribuenti, ottocentomila in più, che hanno scelto lo Stato anziché la chiesa. E scegliere lo Stato, questo nostro Stato, anziché i vescovi, è già tutto dire.
Secondo Adista, un'agenzia di notizie sul mondo cattolico, la Cei è corsa subito ai ripari, con una lettera destinata ai cattolici italiani, dove si inviterebbero sacerdoti, religiosi e catechisti a non aver timore nel chiedere i soldi ai fedeli "garantendo comunque la massima trasparenza nel far conoscere la situazione economica e i conti delle nostre parrocchie e di tutte le realtà ecclesiali". E questa mi sembra una gran bella barzelletta, dal momento che non c'è niente di più nascosto dei portafogli dei vescovi, doppio e triplo fondo che manco i finanzieri più agguerriti.
Ma non è finita lì, perché la Conferenza Episcopale sta valutando l'ipotesi di incrementare la campagna pubblicitaria (agenzia Saatchi&Saatchi) che già ci ha martellato qualche mese fa contando fandonie, dato che la maggior parte di questi soldi non va per opere benefiche, come si vedeva in quelle scene, ma per il sostentamento del clero. La pubblicità aiuta a vendere, anche spacciando lucciole per lanterne, ma se poi non si rimane soddisfatti di quello che si compra il cliente si disaffeziona. E anche se non lo danno a vedere, quando mai?, nelle curie sono molto preoccupati, e in questo caso non basteranno le preghiere.
Aggiunta 19/09/08 Ringrazio moltissimo l'amica Pignasca che mi ha mandato questo articolo che inserisco senza indugio. Un caso esemplare di come l'otto per mille destinato allo Stato alla fine della fiera finisca nelle tasche dei vescovi. In un commento ne aveva già parlato l'amico Sandro.
Sono pomeriggi di quelli che ti rasserenano e che , finiti, ti accorgi di avere qualcosa di bello in più dentro.
Ieri al Castello del Roccolo, Busca (CN), primo incontro di quest'anno della manifestazione “Il Roccolo della poesia - Flatus voci - letture di poeti”, organizzata dall'associazione culturale Marcovaldo e a cura di Giovanni Tesio.
Erano due scrittori, Nico Orengo e Giuseppe Conte, entrambi legati alla Liguria in maniera viscerale e romantica nello stesso tempo.
Inizio con la visione del video di Ugo Giletta “La Liguria da una finestra, i luoghi di Nico Orengo”. Applauso interminabile alla fine. Filmato, se non esaustivo, certo un occhio variegato e profondo a trecentosessanta gradi sulla terra che lo scrittore più di ogni altra ama.
Subito dopo Giuseppe Conte ha letto tre sue poesie, come non tutti i poeti sanno fare ma lui sì, e le mosche si son fermate di volare. Nel silenzio totale le parole, vere parole, hanno avvinto ed emozionato tutti. E il battimani scrosciante lo ha costretto suo non malgrado a finire con la lettura di un bellissimo componimento d'amore.
Cena tutti assieme alla trattoria “Fermata Ceretto”, poi, per me e due amici, viaggio notturno su verso il Col di Tenda, e poi giù in un tranquillo capofitto nella selvaggia val Roja che porta al mare e così ho rivisto dal vivo i fotogrammi d'inizio del lungometraggio.
Ho preso di peso questo post, titolo compreso, scritto da Maria e l'ho trasportato qui. Viviamo tempi malati.
E sono 25, già 25. Mi sembra impossibile. Santo cielo, 25! Continua a ripetermelo nella speranza di convincermene, ma fino ad ora non sta funzionando. Fossi un uomo ci riderei su, ma sono una donna, sfortunatamente, e quel che è peggio leggo le riviste di moda. Quindi so che da oggi il mio derma produrrà meno collagene. Che le mie guance si svuoteranno poco a poco. Che la pelle inizierà a cedere lentamente e a diventare flaccida. Se avessi saputo che i 25 anni arrivano così in fretta avrei passato l'adolescenza seminuda per mostrare il mio corpicino che non era poi così tanto da buttare (e per riavere il quale tra dieci-quindici anni sarò disposta a commettere un omicidio) quando poteva ancora essere esibito, invece di seppellirmi sotto strati su strati di roba. Non sono andata in giro in minigonna quando avrei potuto e adesso non potrò più, a meno di non voler sembrare ridicola, ovviamente. Sono in crisi di mezza età. Se penso al futuro le uniche immagini che vedo sono rotolini di ciccia attorno al punto vita e cellulite sulle ginocchia. Del resto, dopo i 25 il metabolismo rallenta e la circolazione peggiora. Conviene che mi rassegni. Posto una foto, potrebbe essere una delle ultime in cui sono ancora presentabile. E' cosi che vorrei essere ricordata.
Quello che è successo allora penso lo sappiate tutti. E nemmeno a me piacque quel linguaggio, ma ognuno ha la sua sensibilità. Quindi non mi addentro nelle sabbie mobili del "È satira, non è satira" in cui si sprofonda nei mille distinguo che non portano a niente.
Adesso la procura di Roma indaga per quelle parole pronunciate nei confronti del papa e chiede al ministro della Giustizia di procedere contro l'attrice. Presumibilmente il ministro Alfano, quello che ha alzato gli scudi a difesa del suo Cavaliere, darà il via libera.
Dall'altro lato sempre la procura di Roma ha archiviato i pesanti insulti rivolti le pesanti critiche rivolte nella stessa occasione da Beppe Grillo al presidente Napolitano.
Evidentemente chi siede sul trono di Pietro oltretevere, regnante di uno Stato estero, ha ben altra importanza e attenzione del presidente di questa nostra Repubblica. Lo dimostrano i privilegi di cui gode e che gli derivano dal trattato firmato da Mussolini e poi riverniciato da Craxi.
Il gesuita padre Bartolomeo Sorge: «E bene non fare confusione. In questa vicenda bisogna distinguere l'aspetto giudiziario da quello cristiano. Sono certo che il Santo Padre ha già perdonato per le offese di piazza Navona». Cesare separato da Dio quando conviene e non separato quando fa comodo.
Un'insinuazione. E se tutto dipendesse dal fatto che Sabina Guzzanti è una donna? E non sta bene che le signore si esprimano in questa maniera blasfema, e quindi una bella bacchettata se la merita proprio.
Mia madre era appena uscita dalla sala operatoria dove aveva subito un semplice intervento di cataratta. Tutto era andato per il verso giusto, così telefonai a mia zia per rassicurarla. Mi ascoltò appena e subito dopo, tutta agitata «Stanno attaccando l'America da tutte le parti» «Zia, saranno i marziani...» «No, no, stanno trasmettendo alla televisione, si vedono aerei contro i grattacieli» «Zia ti richiamo dopo». Ero in ospedale, più o meno verso le tre del pomeriggio, mia madre era stata accompagnata in camera. Le infermiere continuavano a fare il loro lavoro nel più normale dei modi. Così mi avvicinai alla loro stanzetta e sbirciai dentro. Vidi una radio. «Non potreste accenderla, forse è successo qualcosa» e qualche minuto dopo eravamo lì e non sapevamo come raccapezzarci.
Sarei veramente curioso di sapere a quale agenzia internazionale di marketing il CERN abbia affidato l'immagine dell'esperimento che è ancora in corso. La mission era attirare l'attenzione di tutto il mondo su un evento che diversamente sarebbe rimasto relegato ai soli scienziati o tuttalpiù agli appassionati di fisica.
Ci sono riusciti in pieno questi manipolatori delle menti rubando il mestiere ai Testimoni di Geova et similia, per i quali la fine del mondo è sempre dietro l'angolo. Ma questa volta la paventata apocalisse si è estesa a strati di popolazione che non avresti mai sospettato. Non c'è proprio più religione dato che le si ruba il grande deterrente, quello del Giudizio Universale.
Visto l'enorme successo della campagna la parcella sarà salata ma il CERN, soddisfatto, pagherà senza batter ciglio.
Metto in evidenza questo commento dell'amico c.e.g. Ieri sera stavo leggendo, e con la coda dell'orecchio ascoltavo il concerto per commemorare Battisti a dieci anni dalla scomparsa. Ad un certo punto, sento la presentatrice che ringrazia il Sindaco di Roma Francesco Rutelli. Alzo gli occhi e vedo sul palco Bruno Lauzi. Poichè nessuno aveva detto che si trattava della riproposizione di un vecchio concerto, ho avuto il sospetto che l'esperimento di ieri ci avesse fatti transitare in una dimensione parallela nella quale Rutelli ha vinto contro Alemanno e Lauzi è ancora vivo. Ho quindi sperato che anche Berlusconi non fosse capo del governo, nel nuovo spazio-tempo alternativo all'altro. Purtroppo, i giornali di stamattina hanno smentito i miei auspici. Peccato!
A Micromega: lo scorso luglio ho mandato una lettera aperta a Napolitano a Corriere, Stampa, Repubblica, Unità e Piccolo di Trieste. Che io sappia nessuno l’ha pubblicata.
Lettera aperta al Presidente Napolitano
Caro Presidente, ho sempre avuto grande stima per Lei e per la sua lunga militanza democratica. Perciò non capisco come abbia potuto firmare a tambur battente una legge indegna di un paese democratico come il lodo Alfano. Lei dice che la sua firma è stata meditata, e forse intendeva dire che lo considerava il male minore. Ma io, e come me molti italiani che hanno ancora la capacità di indignarsi di fronte alle violazioni della Costituzione da parte di una destra arrogante, non capiscono come sia possibile varare una legge apertamente incostituzionale. La Costituzione afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, e quindi anche senza essere giuristi, non si capisce come quattro cittadini siano più eguali degli altri (e migliaia meno eguali, come i clandestini, che, se delinquono subiscono un aggravio di condanna). Scandalizza l’impudenza di Berlusconi, che appena varata la legge esclama: finalmente libero dalla persecuzione della magistratura. Non si configura in questa frase un oltraggio alla magistratura? Per quanto ne so, Lei aveva trenta giorni di tempo per firmare, poi avrebbe potuto rimandare alle camere la legge per sospetta incostituzionalità, e solo dopo il secondo riesame avrebbe dovuto comunque firmarla. Io credo che per amor di pace non si debba essere troppo acquiescenti con una destra antidemocratica. E’ già successo una volta, ottantasei anni fa.
All'apparenza queste foto non hanno niente di speciale o di spettacolare ma come le vedete non avrebbero potuto essere prodotte nemmeno con la macchina più sofisticata del mondo attualmente in commercio.
Quando si deve fotografare una scena con un altissimo contrasto, parti molto scure e parti molto chiare, non c'è niente da fare. Si può dare allo scatto un'esposizione media oppure si può privilegiare la parte che interessa di più, ne uscirà comunque sempre un risultato più che mediocre. Sì, lo so che c'è Photoshop che qualche magagna, agendo sui livelli e le curve, può correggere ma il programma non si può inventare informazioni che non sono state captate dai sensori.
C'è adesso un sistema, l'HDR (High Dynamic Range), che ci permette di ottenere risultati prima impensabili. Si tratta di scattare col cavalletto tre o più fotogrammi dello stesso soggetto con diversi tempi di esposizione, il diaframma deve rimanere sempre quello perché altrimenti cambierebbe la profondità di campo. Poi si esportano i file in un programma, io ho adoperato Photomatix, che li elabora e ci spiattella una foto unica con tutte le tonalità delle ombre e delle luci.
Dicevo all'inizio che queste foto non hanno niente di spettacolare, spero di farne, di spettacolari, con scene notturne metropolitane, così tanto per capire a che punto arrivano le potenzialità di questa tecnica. Ma da quello che vedo in giro vengono fuori risultati pittorici fini a se stessi, e alla lunga un po' ripetitivi. Pronto, se riuscirò a combinare qualcosa di diverso, a ricredermi.
Un professore universitario (ma perché l'ANSA non fa nome e cognome?) della provincia di Trento e' stato condannato a 7 mesi per truffa e al risarcimento di 3000 euro per aver copiato e pubblicato in un libro la tesi di due suoi studenti che lo avevano poi denunciato. Il libro sarebbe servito anche per il concorso a professore ordinario. Pena confermata in cassazione.
La notizia non è che ha copiato, ma che è stato condannato. Quanti sono i baroni che occupano cattedre, e arrivati lì non per meriti ma per calci in culo, che vanno avanti nelle loro miserande carriere solo sfruttando a man bassa i sudati studi dei loro allievi ché di proprio non avrebbero niente da scrivere?
Due giorni fa si sono svolte le prove per accedere al numero chiuso della facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica di Roma. Ma ci si accorge subito di un'anomalia. Fra gli iscritti all'esame c'è un numero spropositato (140) di uomini attempati. Alcuni nati addirittura nel 1949. E guarda caso molti dei loro indirizzi coincidono con quelli degli studenti. Questi signori sono medici, padri e zii premurosi che si sono iscritti per dare una mano ai loro ragazzi indifesi passando loro le risposte dei test. Ma è andata male. Tutti i nati prima del 1984 hanno dovuto svolgere la prova in un'apposita aula del policlinico Gemelli. L'Ordine dei Medici di Roma sta indagando "perché si tratterebbe di un comportamento deontologicamente scorretto". Ipocriti.