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giovedì 24 marzo 2016

Pasqua frammentata

Cristiani, ebrei, musulmani.. Datele il significato che volete. E poi ci siamo anche noi che non abbiamo religione alcuna ma che malgrado tutto crediamo ancora nell'umanità in questa Europa senza bussola.

lunedì 21 marzo 2016

Sono nata il 21 a primavera

di Alda Merini

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.



«Ho avuto quattro figlie. Allevate poi da altre famiglie. Non so neppure come ho trovato il tempo per farle. Si chiamano Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. A loro raccomando sempre di non dire che sono figlie della poetessa Alda Merini. Quella pazza. Rispondono che io sono la loro mamma e basta, che non si vergognano di me. Mi commuovono».
Dalla mail che mi mandarono sei anni fa le quattro figlie, Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta.

Oggi la poetessa avrebbe compiuto 85 anni.


sabato 19 marzo 2016

Amici d'infanzia

rocco miceli

Le nostre vite si sono incrociate ogni giorno durante la giovinezza. Adesso si incrociano solo ogni tanto al paesello. E quando si incrociano sono spesso risate fino alle lacrime. Ci siamo rivisti una settimana fa. Poi io me ne sono ripartito per Milano e Rocco se ne è ripartito per la Francia dove abita.

Buon fine settimana.



QUI tutte le foto del sabato.

venerdì 18 marzo 2016

Benvenuta primavera


Scattata adesso adesso dalla cucina. Quel vaso vuoto che vedete nella finestra ad arco acuto tra il pozzo e la palma cycas si colorerà di un bel geranio rosso, come era qualche anno fa. E allora vi farò vedere la lussuria di quel colore.

mercoledì 16 marzo 2016

Nostalgia delle primizie



In questo mondo globale il cibo ha sempre meno relazione con le stagioni. Vedere sui banchi a Natale le fragole e le zucchine ormai è la norma. Ci sono però verdure buonissime che resistono al ciclo naturale del Sole e appaiono solo nella loro giusta stagione. Come questa, che senz'altro conoscete, e che finita la primavera non ci sarà più. Comprata questa mattina al mercato.

sabato 12 marzo 2016

Senza parole


Milano, via Mercanti

Se volete date voi un titolo alla foto.


Buon fine settimana.




QUI tutte le foto del sabato.

giovedì 10 marzo 2016

Sono incinta, posso sedermi?


A dir la verità è bastato poco. Un mio gesto tranquillo rivolto ai ragazzotti e alle ragazzotte sulla 56, seduti, incuranti della donna incinta che stava loro davanti aggrappata ai sostegni del bus. Si sono alzati senza indugio. Purtroppo altre volte ho visto discussioni per il posto da dare a una donna in attesa per niente degne di un popolo civile.

E così Milano ecco cosa si inventa: le spille con la scritta 'Posso sedermi?' per sensibilizzare i viaggiatori a cedere il posto alle future mamme sui mezzi pubblici. L'iniziativa è del Comune in collaborazione con l'azienda di trasporti Atm. Le spille possono essere appuntate sul petto dalle future mamme, che così potranno segnalare in qualsiasi momento, anche quando la pancia non è ancora evidente, il loro stato di gravidanza.

Evviva la gentilezza che è merce sempre più rara di questi tempi.

mercoledì 9 marzo 2016

Al bando il punto esclamativo

punto esclamativo, pac milano
Il governo inglese ha dichiarato guerra al punto esclamativo. Il suo abuso da parte delle nuove generazioni, dedite a condire qualsiasi osservazione con una scarica di !!!, è considerato «arrogante» e «oltraggioso», oltre che di cattivo gusto. I bambini britannici crescono nella confusione più totale, mettendo gli esclamativi dove ci vorrebbero gli interrogativi («Ciao, come stai!!!») e vengono indotti a concepire la vita come una sequela di eventi straordinari anche quando si tratta di gesti quotidiani («Ho portato il cane a fare pipì!!!!!»). Un mondo di punti esclamativi è un mondo ipereccitato e fuori controllo. Perciò gli esclamativi verranno estirpati dai libri di testo e sopravviveranno solo in situazioni sporadiche e usati uno per volta. (!) Il ministro britannico dell’Istruzione ha tutta la nostra solidarietà per l’ardua sfida che si è scelto. Il punto esclamativo è il papà degli emoticon, le faccine che servono a dare una personalità alle tante parole che i ragazzi, e non solo loro, si scrivono incessantemente al telefono. Immaginare una conversazione ridotta al punto e punto virgola cari a Totò è impresa nobile, ma improba. In Italia si era tentata in passato una battaglia contro i puntini di sospensione, specie quelli piazzati in mezzo alla frase per annunciare una battuta di spirito che… non fa mai ridere. Non si venne a capo di nulla. Gli inglesi saranno sicuramente più bravi di noi, anche se mi consola la scoperta che il ministro Gibb, quello che vuole sterminare il punto esclamativo, ha un profilo Twitter dove comunica quasi soltanto con gli esclamativi.
        Massimo Gramellini oggi su la Stampa

Non so voi ma io dubito fortemente che si possa mettere argine alle mitragliate di punti esclamativi con una legge.

Su questo particolare punto avevo già scritto un post.



sabato 5 marzo 2016

Le Alpi del mare

le alpi del mare
I tre baluardi che chiudono la val Nervia (dove sono nato e cresciuto) nell'estremo Ponente Ligure: Toraggio, Pietravecchia, cima Gray

Ho capito perché, dopo un lungo peregrinare tra le lande celtiche, i druidi, appena visto questo spettacolo della Natura, abbiano esclamato nella lingua che non era questa «Hic manebimus optime» e senza indugio messo opera alla costruzione del loro tempio lassù da dove ho scattato la foto che sembra di essere in cima al mondo. E voi non vi potete immaginare, a meno che non ci siate stati, lo spettacolo che si ha dietro le spalle: il meraviglioso scintillio del Mediterraneo sotto la luce abbagliante del Sole che solo qui crea riflessi di magia ipnotica.

Note tecniche: fotocamera Nikon FM2 e pellicola Kodachrome.

Buon fine settimana.



QUI tutte le foto del sabato.

venerdì 4 marzo 2016

La Coop dà i numeri alla grande


Al di là del fatto che questo cartello è un guazzabuglio in cui non si capisce una mazza, e un addetto della Coop da me interpellato ha allargato le braccia sconsolato, mi soffermo solo sullo sconto: 316%. Ora se lo sconto è del 50 per cento pago la metà; se è del 100 per cento (?) non pago niente; se è del 316 per cento oltre al prodotto mi dovrebbero dare dei soldi indietro. Se fossi stato dell'umore giusto avrei preteso alla cassa che onorassero quello che era scritto. Ma ero anche di fretta e non ho dunque inscenato una performance surreale. Mi sarei divertito.

Ora qualcuno l'ha scritto e impaginato, qualcuno l'ha stampato, qualcuno l'ha attaccato: e nessuno si è accorto che era tutto sballato. Io però mi sono accorto che da un po' di tempo in questa azienda la disorganizzazione sta prendendo piede.

mercoledì 2 marzo 2016