Sanremo, Venezia, Saint Vincent, Campione (enclave italiana in Svizzera) sono le quattro case da gioco legali (quelle illegali chi lo sa?) in Italia. Tutte in mano a Regioni Province Comuni. In dieci anni hanno accumulato debiti per
300 milioni. Inutile dire perché lo avrete già capito che i colpevoli di questa cattiva gestione sono gli amministratori locali che hanno fatto di questi luoghi non proprio cristallini le loro piazze per il voto di scambio con la creazione di posti fasulli ma con stipendi veri.
Ora mi chiedo, siccome esiste da oltre un anno una legge che impone a Regioni Province e Comuni di razionalizzare le proprie partecipazioni societarie, cedendo le attività che niente hanno a che vedere col servizio pubblico, perché nessuno di quei casinò è stato messo sul mercato?
Ripeto, perché?
Una curiosità. Tempo fa pubblicai un post, con alcune foto, su un casinò particolare con una storia particolare che sorgeva, nei primi anni del Novecento, dove adesso si sta dipanando tra alti e bassi la vicenda del
presidio sugli scogli dei migranti e dei No Borders sul confine francese a Ventimiglia. È
QUI.