Quando qualche anno fa sbarcarono a Milano quelli di Scientology si accontentarono di un modesto scantinato in via Torino. Conservo scatti effettuati a quel portoncino con gli inviti a entrare là dentro. Poi il loro lievito di sintesi chimica fece effetto su un'umanità senza più alcuna bussola a cui aggrapparsi e quindi crebbero gli adepti e si trasferirono in una sede più grande in via Lepontina, zona Farini. Me questa macchina da guerra ha continuato a fare
vittime proseliti, e quindi la necessità di trovare un posto adeguato.
Oggi verrà inaugurata questa "chiesa" che vedete in viale Fulvio Testi, con annessi e connessi. Quasi diecimila metri quadrati, cinque piani, 258 finestre, un ampio parcheggio sotterraneo con almeno sessanta posti auto. Un complesso di quattro immobili che sul mercato ha un valore che si aggira tra i 25 e i 30 milioni di euro. Evidentemente per Scientology, che come tutte le sette ha i suoi lati molto foschi e molto inquietanti, la crisi economica non esiste.
Buon fine settimana.
QUI tutte le foto del sabato.
Quello che fa specie @Alberto, che tanti pari a Scientology spariglino emblemi di croci e altri simboli cristiani!
RispondiEliminaLa galleria di via Torino...conoso Ti accerchiavano ogni qual volta entravo in galleria
Ci andavo spesso ,per qualche tempo (dopo la chiusura del nostro negozio /laboratorio ) la sorella fotografa lavorava ha lavorato li ,per qualche anno
Parlo del negozio di foto/ottica e stampa di fronte a quella prima sede di Scientology
A Milano c'e' proprio tutto!
RispondiEliminaDecisamente inquietante. Hanno costanza, determinazione e tecniche pubblicitarie che ne hanno determinato il successo, con il contributo dello sbando morale e materiale nel quale navighiamo.
RispondiEliminaPiù c'è crisi di ogni tipo più prosperano i venditori di sogni, che siano sogni rosei o incubi.
RispondiEliminaSembra impossibile che ci siano ancora persone che cascano in quella rete malefica.
RispondiEliminaCristiana
@Cristiana
RispondiEliminaScientology =impostori!
ma hanno come emblema la croce? non lo sapevo, pensavo che non fossero nemmeno cristiani.
RispondiEliminain ogni modo, inquietanti anche loro.
Se sei milanese non puoi non conoscere la galleria di via Torino, attaccavano discorsi con le domande più assurde tipo "qual è il tuo cantante preferito?" e poi trac. Io mi chiedo davvero come
RispondiEliminapossa l'uomo comune non sapere quali danni ha fatto, la figlia di conoscenti sparita dalla famiglia da decenni, se ne parla da tanto tempo eppure la gente ci casca ancora, e questo mega palazzo dimostra ahimè come ci caschino in tanti.
pare che per queste cose non esista mai la crisi...
RispondiEliminaanche qui da noi si sono presi e restaurati una vecchia villa veneta, gli affari non vanno davvero male per loro
RispondiEliminaColpisce che un duemila anni fa andasse in maniera abbastanza simile: i cristiani venivano considerati con sospetto anche perché riuscivano a accumulare beni mobili e immobili. Senza simpatia alcuna per costoro, ci si chiede perché gli esseri umani abbiano bisogno ancora e sempre di tutto ciò.
RispondiEliminaA fregar polli si guadagna bene, a quanto pare...
RispondiEliminaMi ricorda la base militare USA dal Molin
RispondiEliminaCi sono passata davanti la scorsa settimana e sono rimasta strabiliata. Ero stata in via Torino con un amico che doveva riprendere in video una conferenza e vi ho partecipato senza pregiudizi. Sono una persona educata e per quasi 10 infiniti minuti sono rimasta ad ascoltare poi ho preferito aspettare fuori al freddo(ed era molto freddo) piuttosto che ascoltare assurdità.
RispondiEliminail problema che questi impostori hanno tantissimi lasciti e tantissime eredità che li fanno arrivare a certi livelli
RispondiEliminaè evidente che dobbiamo domandarci il motivo del successo e comprendere come la vita «normale» del nostro tempo sia priva di quelle compenenti di sacralità, passione, senso di comunità che sono indispensabili nel vivere umano; se queste sette, dalla natura così ambigua ed anche pericolosa, hanno successo, dobbiamo dunque porci il problema di come rispondere in modo onesto a certe umane inclinazioni
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