Pagine

mercoledì 27 settembre 2006

Intemelion n. 12

intemelion
È pronto il n. 12 di Intemelion e sarà disponibile, come ogni anno, a partire dalla metà di novembre.

Il sommario
  • F. AMALBERTI, La scuola a Ventimiglia tra '400 e '500
  • J. LASSALLE, L'esercizio di alcuni diritti d'uso ai confini dell'estrema Provenza orientale, alla metà del XV secolo
  • F. CERVINI, Operarii, massarii, boni homines. Sull'organizzazione dei cantieri nella Liguria gotica
  • M. CALDERA, Donatus comes Bardus papiensis
  • M. ASCHERI, Ventimiglia dall'Antico Regime alla Repubblica ligure: il problema politico-istituzionale
  • F. VIGLIANI, Un percorso araldico intorno alla nobiltà in Ventimiglia
  • † A.G. BOANO, Giovanni Dell'Orso
  • L. MACCARIO, Or torna Maggio
  • CH. ELUÈRE, Spigolature sulle tecniche del frescante Giovanni Canavesio
  • B. PALMERO, Origini e genealogie dei conti di Ventimiglia nelle rivendicazioni territoriali sabaude di età moderna. Una ricerca tra archivio e biblioteca

Chi volesse sapere di più su questa rivista può visitare il sito

martedì 26 settembre 2006

Donne grasse



Donne grasse o grassone che dir si voglia. Oppure ciccione.
Tiro fuori dal mio taccuino di appunti, pieno più di immagini che di parole, queste due foto scattate a Cavour (TO) il 7 maggio di quest’anno durante la manifestazione Informissima2006 organizzata dalla Locanda la Posta. Grasse e felici?
Donne grasse o grassona o grassone o anche ciccione.

grassona

Technorati Tags: , ,

sabato 23 settembre 2006

Sgarbi visita il Leoncavallo

Centro sociale Leoncavallo
Centro sociale Leoncavallo. Un graffito su pilastro semiabbattuto dalle ruspe.

Giovedì notte (lui va sempre di notte, come quando è andato a vedere gli affreschi del Canavesio a Pigna) Vittorio Sgarbi, neo assessore alla Cultura del comune di Milano ha visitato il Leoncavallo. Questo storico centro sociale milanese, da alcuni anni sotto sfratto, sembra avere i giorni contati se non si trovano soluzioni politiche in fretta. Così il noto critico d'arte ha voluto rendersi conto di persona ed è entrato alle due del mattino in uno spazio ben diverso dalle chiese cinquecentesche cui è abituato. E dopo aver ammirato i numerosi graffiti che ricoprono le pareti ha sparato: «Sono la Cappella Sistina della contemporaneità» e anche «I graffiti sono dei capolavori, tra 50 anni saranno ammirati come i quadri di Giotto». Naturalmente è scoppiata la bufera nella maggioranza che governa la città.

Alcuni link sulla questione
1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6

Ne approfitto per pubblicare la facciata del vecchio Leoncavallo, quello appunto che era in via Leoncavallo 22, abbattuto dalle ruspe dell'amministrazione socialista del sindaco Pillitteri il 16 agosto del 1989.


La facciata del centro sociale Leoncavallo
Ingrandisci la foto
_ _ _ _ _ _
Nota quasi inutile - Tutte le foto di questo blog, se non diversamente indicato, sono mie.

venerdì 22 settembre 2006

Pubblicità sul duomo di Milano


Dopo infinite discussioni e vinte le numerose e interessate resistenze, piazza Duomo di Milano è stata ripulita da tutte le insegne pubblicitarie che a cominciare dagli anni Cinquanta avevano trasformato quello spazio sobrio ed elegante in un luna park. L'altro giorno sono passato di lì e sono rimasto esterrefatto. Sulla facciata e su una parete laterale campeggiavano degli enormi tabelloni pubblicitari. Non era réclame su pellegrinaggi in Terrasanta o Lourdes, no, erano una banca, Banca Intesa, e una finanziara, Agos, che presta soldi a tassi altissimi. Le uniche, abnormi pubblicità erano queste qui. Non ho da fare commenti, fateli voi.

_ _ _ _ _ _
Dopo l'11 settembre feci uscire una Gazzetta dove, in maniera provocatoria, affiancavo due immagini. Una era la pubblicità che la diffusissima rivista cattolica Famiglia Cristiana faceva in quei giorni sulle pareti delle grandi città (manifesti 6x3 metri) e sulle pagine dei giornali. Se qualcuno vuole vedere quel numero è qui (formato pdf, 172 Kb).

venerdì 15 settembre 2006

Maledetti rifiuti

Petizione contro la creazione di un centro di stoccaggio di rifiuti non trattabili a Piena Alta

Nel Comune di Breil sur Roya, località Piena Alta, nel territorio compreso tra Colle Paola ed il vallone di Scuisse verrà creato un centro di stoccaggio di rifiuti non riciclabili.

Gli abitanti di Piena Alta, Sospel, Castillon, dei Comuni italiani limitrofi e dei Comuni, italiani e francesi, che attingono acqua potabile dal bacino del Roya, sono interessati da questa iniziativa, altamente dannosa per:
l’inquinamento dell’aria e delle sorgenti e l’impatto visivo e sonoro;
il traffico stradale, paralizzato dal transito di pesanti camion.

Questo sito è dichiarato Zona Naturale di Interesse Ecologico Floristico e Faunistico (ZNIEFF bacino del Roya).

La sicurezza e la salute, prima ancora che la tranquillità, sono le caratteristiche che permettono ai residenti di continuare a vivere in questi luoghi.

Per contrastare questo progetto il comune di Olivetta San Michele ha organizzato una raccolta di firme. Il modulo (formato pdf, 72Kb) potete scaricarlo qui e recapirtalo con le firme allo studio dell'avvocato Mazzola, via Cavour 43, Ventimiglia.
______
Il comune di Perinaldo mi ha mandato questa mail che non esito a rendere pubblica.
"Il Comune di Perinaldo è solidale col Comune di Olivetta San Michele
a difesa dell'ambiente e del territorio."

mercoledì 13 settembre 2006

L'Ultima Cena del Canavesio e il "Codice da Vinci"

Ultima cena CanavesioIl 26 agosto mi sono recato a La Brigue in val Roja per visitare il Santuario di Notre Dame de Fontaines. C'ero già stato molti anni prima, intruppato in una gita collettiva assieme ai miei genitori, ma poco o niente ricordavo di quella lontana escursione.

La chiesa all'esterno non ha niente di speciale, anzi ha un'aria un po' dimessa, ma oltrepassata la soglia comincia l'incanto davanti alle figure che Giovanni Canavesio affrescò più di cinquecento anni fa.

Mi soffermo a parlare solo dell'Ultima Cena (è quella che vedete nelle foto). E in particolare della figura in braccio a Gesù Cristo. Donna? Per me sì. E quindi la Maddalena che Dan Brown nel suo “Codice da Vinci” la dà come sposa di Gesù. Così non ho fatto altro che inviargli un ingrandimento dell'immagine con due righe di spiegazione. Se mi risponderà vi farò sapere.

Forse qualcuno potrà obiettare che di questo “Codice da Vinci” non se ne può proprio più. Non ha tutti i torti, con il tormentone invadente, tra romanzo e film, che se n'è fatto. Ma se puo servire a far conoscere i tesori d'arte che abbiamo nella nostra terra di Liguria cerchiamo di pazientare.
Ultima cena Canavesio






























AGGIUNTA
Convento di Taggia - Ci sono dipinti del Canavesio (1478) e decorazioni di Giovanni Donato da Montorfano (attorno al 1480).
Santa Maria delle Grazie, Milano - Nel 1495, mentre Donato Montorfano sta ultimando la Crocifissione nel Refettorio, Leonardo riceve l'incarico da Ludovico il Moro di decorare la parete di fronte con l'Ultima Cena. Canavesio e Donato di Montarfano si conoscevano. Si conoscevano forse Canavesio e Leonardo, ed è possibile che Leonardo avesse visto l'Ultima Cena del Canavesio?
Questo post è rimbalzato su MentelocaleArticolo uscito su LA STAMPA giovedì 14 settembre
Invia a Dan Brown l’ultima cena del Canavesio

Un caso «Codice Da Vinci» in Valle Roja? A sollevare la questione è un «blog», una pagina Internet personalizzata, gestita da un appassionato del Ponente che si chiama Alberto Cane. La scorsa estate Cane ha visitato il Santuario di «Notre Dame des Fontaines» a La Brigue, la vecchia italiana Briga, e ha notato come un quadro dell’ultima cena di Gesù rappresentato dal celebre pittore Canavesio veda il Cristo abbracciare una figura che ad un attento esame sembrerebbe essere quella di una donna, in linea quindi con le teorie che hanno portato lo scrittore statunitense a cimentarsi con il suo romanzo diventato un successo planetario. Chi è interessato alla questione può cimentarsi con un giudizio personalizzato visitando il sito http://albertocane.blogspot. com. Oltre alle foto dell’opera scattate da Cane un link invita il visitatore a conoscere qualcosa di più del santuario di La Brigue ai piedi del passo di Collardente, in piene Alpi Marittime.
Giulio GavinoMetto in evidenza questo link segnalatomi da Diego Cuoghi di cui potete vedere il commento.


_ _ _ _ _
Come vedete posto dopo un lunghissimo silenzio. D'ora in avanti mi riprometto di essere più attivo e quindi, se vi va, venite a trovarmi ogni tanto. Segnatevi l'url.