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domenica 29 novembre 2009

L'amore è una vertigine

Abbraccio sul vuoto

Questo foto l'ho presa dall'amico Pietro che l'aveva inserita su facebook. Ho un po' corretto l'istogramma della luminosità e poi l'ho messa di là e adesso anche qui. Vuol dire che mi ha particolarmente colpito. E' vigorosamente simbolica e ognuno ci può vedere quello che vuole. E fare, se gli vengono, osservazioni sulle vette e gli abissi dell'amore (e non).

Mancano indicazioni sul fotografo. Se qualcuno sa da dove viene fuori l'immagine me lo dica.


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sabato 28 novembre 2009

Velimir Chlebnikov

[tre poesie]

Notte piena di costellazioni,
Di che destino, di che notizie,
Splendi tanto, libro,
Di libertà o di gioco?
In che modo devo leggere la sorte
A mezzanotte, dentro il grande cielo?



Poco mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.



Quando c'era Adamo e Eva,
Chi vinceva, chi perdeva?



Velimir Chlebnikov
Chanskaja Stavka (governatorato di Astrachan) 1885
Santalovo (regione di Novgorod) 1922


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venerdì 27 novembre 2009

Povera lingua italiana

Dante Alighieri

La notizia è di quelle a cui ci puoi girare attorno fin che vuoi e magari trovarci anche delle attenuanti ma la sostanza rimane. Siamo una nazione allo sbando. Perché quando siamo claudicanti nella nostra lingua claudichiamo in tutto.

Non sarà proprio analfabetismo di ritorno ma poco ci manca. Tutti concordi, professori dell'università e della scuola. I ragazzi non sanno scrivere e hanno una scarsa conoscenza del lessico italiano. Anche i migliori diplomati, quelli che superano i test di ingresso più rigorosi fanno strafalcioni di grammatica e ignorano la sintassi.

E così alla seconda facoltà di Medicina di Torino, da quest'anno per le matricole sono organizzati corsi di recupero di italiano.

Pier Maria Furlan, il preside «Non conoscono il significato di banali espressioni lessicali, figuriamoci la loro reazione quando si inizia a introdurre nelle lezioni un gergo più scientifico».

E tutto questo accade in una facoltà molto selettiva come Medicina 2 dove, nel caso di Torino, sono pochissimi i posti disponibili rispetto al numero di domande quattro volte più grande. Figuriamoci quindi in che situazione si trovano quelli che nemmeno superano l'esame di ammissione.

Adesso capisco perché quelli della Lega, che hanno menti perspicacissime e acutissime, ultimamente si stanno interessando molto ai dialetti. Bravi. Voi sì che lo capite dove va il mondo.

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giovedì 26 novembre 2009

Non esiste nessuna norma europea sulla privatizzazione dell'acqua

acqua

Nei giorni scorsi a proposito della legge sulla privatizzazione dell'acqua lo abbiamo sentito ripetere fino alla nausea acustica come un mantra stonato "dobbiamo adeguarci alle direttive europee".

Ma qualcuno ha mai letto o sentito di quale direttiva europea si trattasse? Nessuno, perché questa direttiva non esiste. Sembra incredibile eppure è così. Possibile che nessun giornalista o politico dell'opposizione si sia preso la briga di indagare su quella norma dell'Europa che ci costringeva a vendere le nostre acque a società private? Possibile. Abitudine, pigrizia, inettitudine o malcelato interesse davano per scontata una "verità" che in realtà era una colossale balla.

Il decreto-legge Ronchi approvato (con l’ennesimo voto di fiducia) anche dalla Camera dei deputati il 19 novembre 2009, all’articolo 15, ribadisce proprio questo concetto, e cioè che è necessario privatizzare il servizio idrico "per adeguarsi alle direttive europee".

La verità è che si è votato (in Parlamento) e si sta accettando (nel Paese) qualcosa che non esiste, perché le due direttive europee in questione (92/50/CEE e 93/38/CEE) si limitano a chiedere che vi sia concorrenza per i servizi pubblici nazionali e locali, ma escludono da logiche di mercato proprio il servizio idrico.

L’Unione europea non si è mai sognata di chiedere a nessun Paese membro di privatizzare l’acqua e i servizi idrici. Almeno non attraverso il proprio Parlamento e i propri atti ufficiali. Al contrario: la cosiddetta "direttiva Bolkestein" tiene fuori dalla libera circolazione dei servizi proprio il servizio idrico e affida ai singoli Stati membri il compito di stabilire quali siano i servizi "a interesse economico" e quali quelli "intrinsecamente non a scopo di lucro".

Per questi ultimi, ogni singolo Stato può sancire il divieto totale di apertura al mercato.

Fra un po' ci faranno credere, se non l'hanno già fatto e non ce ne siamo nemmeno accorti visto il grado di rincitrullimento generale, che gli asini volano. E noi tutti col naso in su a guardare.

martedì 24 novembre 2009

Salvacondotto

Pubblico queste due lettere apparse sull'ultimo numero del Venerdì di Repubblica.
E se la proponessimo noi una legge ad personam? Pensate che sia realizzabile una proposta di legge di iniziativa popolare che conceda al signor Silvio Berlusconi la cancellazione di tutti i capi di imputazione suoi personali e delle sue aziende in cambio del suo ritiro dalla vita politica italiana?
Stefano Monteverdi (via email)

Visto l'accanimento dei parlamentari del centrodestra a formulare una legge che possa salvare il premier dai suoi processi, facciamo così: diamogli un salvacondotto che stabilisca, una volta per tutte, l'esonero da tutti i processi, così la facciamo finita. A patto che lui si dimetta da tutti gli incarichi politici e rinunci per i prossimi trent'anni a ogni velleità futura.
Gaetano D.R. (via email)

Naturalmente qui si fanno i conti senza l'oste, cioè il signor B. Ma ammettiamo che accettasse, e che giuridicamente fosse possibile una tal norma da Medioevo, voi ci stareste? Oppure avete qualche altro marchingegno da proporre perché si tolga definitivamente dalle scatole? Metodi pacifici, beninteso.


lunedì 23 novembre 2009

Italia1 usa le foto di questo blog e manco dice grazie

parto di scimmia
Avevo scritto sabato in un commento "Cosa sta succedendo? Che 518 persone al momento in cui scrivo sono arrivate al blog dai motori di ricerca con la parola "voronoff". I visitatori sono stati poi migliaia, anche domenica.

E così vengo a sapere da più amici, e anche Raggio ha fatto un commento al proposito, che Italia1 venerdì sera ha mandato in onda all'interno della trasmissione "Misteri" condotta da Enrico Ruggeri un pezzo su Serge Voronoff corredato dalle foto che avevo pubblicato in questo post. Una la ripropongo. Già parecchi mi hanno chiesto il permesso di ripubblicarle, permesso che io ho dato senza indugio e anzi ben contento. Tutti hanno citato il blog, compreso questo libro corredato di DVD.

Qui non si tratta di diritti d'autore. Il fotografo non sono io, ma il vecchio Mariani di Ventimiglia, che all'occorrenza, quasi sempre sul far della sera, veniva prelevato da una una Rolls-Royce di Voronoff e portato nella villa a Grimaldi per documentare l'intervento. Dicevo che non si tratta di diritti d'autore, diritti che non ha nemmeno più lo studio fotografico tuttora attivo perché le foto di cronaca dopo vent'anni dallo scatto diventano di pubblico dominio.

Qui si tratta di quella benedetta netiquette che i vecchi frequentatori della rete ben conoscono e che negli ultimi tempi, grazie anche ai cosiddetti social network, sembra andata in cavalleria così da dare l'impressione che le foto tutte siano di tutti.

A onor del vero devo dire che quasi tutti i blogger che hanno prelevato da qui qualche immagine hanno seguito le regole scritte nella sidebar, e se qualcuno non l'ha fatto, richiamato all'ordine, si è scusato e poi subito dopo si è messo in regola.

Questi di Italia1 sono semplicemente dei maleducati.

E per finire volete sapere qual è la foto in assoluto che sia stata più prelevata, di riffa o di raffa, da questo blog? E' la prima di questo post.

domenica 22 novembre 2009

Testaroli

xxyyzz

Mangiati/e ieri sera, cosa sono? Gli amici che frequentano gli stessi miei posti si tacciano per favore.

Assaggiato anche l'olio nuovo. Non quello del mio uliveto ma di un altro vicino. Un uliveto molto particolare di cui un giorno forse parlerò. Quest'anno l'annata è veramente buona, sia per qualità che per quantità. Adesso posso dirlo quando ormai l'olio è nei bidoni.

pane e olio

Risposta all'indovinello, e così cambio anche il titolo
Sono testaroli, che è pur vero che non fanno parte del cibo ligure ponentino ma di quello levantino, ma è altrettanto vero, e lo sa chi mi accompagna sempre nelle cene, che mi piacciono tantissimo. Mi piacciono tantissimo come quasi tutti i piatti poveri e antichi.

Ricetta
I Testaroli della Lunigiana (detti anche Panigacci, se di diametro più piccolo) sono noti per essere il più antico tipo di ”pastasciutta” del mondo, in quanto sembrano risalire ai tempi dell’Impero Romano. Prendono il nome dal “testo” romano, il contenitore – un tempo in argilla, adesso in ghisa – in cui vengono cotti; sono a base di farina di grano (ma anticamente era certamente farro), sale e acqua.

Si presentano come dei dischi sottili che per la cottura vengono tagliati a quadretti (o "lasagnette") di 4-5 centimetri di lato, quindi versati in una pentola di acqua salata bollente a cui è appena stato spento il fuoco; infatti la cottura deve avvenire a fuoco spento, per circa 3 minuti, poi si scolano e si condiscono o con il pesto - come vuole la tradizione di Lunigiana - o con qualsiasi altro sugo si voglia.
via

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sabato 21 novembre 2009

Patrizia Cavalli

[due poesie]

«Tutti i miei sensi raccolti in uno»

Tutti i miei sensi raccolti in uno
che era tutti e non era nessuno.
Un impasto densissimo amoroso
che riassorbiva il mondo nel riposo.
Si mostrava nella forma di un sorriso
che era di tutto il corpo non più diviso,
luce e riflesso della luce d'ogni corpo,
mi visitava tenerezza di nascosto.



«Ti odio perché non ti amo più»

Ti odio perché non ti amo più,
perché non posso perdonarti
di non riuscire più ad amarti.



Patrizia Cavalli
Todi 1947


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venerdì 20 novembre 2009

Empedocle e i quattro elementi

Empedocle

Il punto di partenza della dottrina naturale di Empèdocle (Agrigento, V sec. a.C.) risiede nell'individuazione di quattro «radici» (rhizómata) di tutte le cose, vale a dire elementi di base che nella loro combinazione costituiscono il mondo:
terra
fuoco
acqua
aria

Di questi quattro elementi la terra è già tutta lottizzata, recintata e posseduta. Il fuoco (l'energia che brucia), già sequestrato dalle Sette Sorelle, adesso è sotto varie grinfie tra cui quelle di Putin e dei suoi compari occidentali. L'acqua lo stiamo vedendo in questi giorni che fine farà. Rimane l'aria. Per quanto tempo ancora potremo respirare gratis?

Democrito, che 'l mondo a caso pone,
Dïogenès, Anassagora e Tale,
Empedoclès, Eraclito e Zenone;

Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto IV


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giovedì 19 novembre 2009

Edward Hopper a Milano

Tutto quello che ho sempre voluto fare
è dipingere la luce del sole
sul lato di una casa


Edward Hopper
Edward Hopper
Edward Hopper
Edward Hopper

E così ieri pomeriggio dopo aver attraversato piazza duomo illuminata da una pacata luce novembrina mi sono immerso per due ore in altre luci all'interno di Palazzo reale.

Quelle che mi hanno restituito le 160 opere di Edward Hopper, padre del Realismo Americano, in una mostra antologica non del tutto esaustiva ma più che sufficiente a ripercorrere l'avventura artistica di questa icona degli Stati Uniti.

Un percorso visivo suddiviso in sette sezioni, che attraversa la varietà di stili e tecniche che l'artista ha affrontato durante la sua carriera (bozzetti, dipinti ad olio, stampe ad acquaforte, acquarelli), accompagnato da un ottimo corredo bibliografico e storico che aiuta a contestualizzare i lavori nella realtà americana della prima metà del '900.

Scorci di vita della middle class, spesso spiati, che mettono lo spettatore nei panni di un vicino di casa curioso, quasi un guardone. Scorci di tavole calde dalle quali s'intravvedono persone avvolte nel loro silenzio, paesaggi dal forte impatto cromatico e talvolta dall'improbabile punto di vista , autoritratti, parecchi autoritratti.

Ho cercato di penetrare questa luce, ora sopraffatta dall'ombra, ora quasi sgargiante, e una cosa ho percepito. C'è in ogni quadro un punto o una piccola zona, o una serie di zone, righe per esempio, che catalizzano nel loro chiarore la vita di tutta l'immagine e ci restituiscono la sensazione vibrante che forse fu l'idea che mosse Hopper a quel dipinto. Partendo da lì, a ritroso, ho ripercorso la storia narrata nel quadro, con finale sempre in sospeso.

Uno se ne esce, e riaffronta la convulsa vita metropolitana, ma qualcosa ti è rimasto dentro, subito allo stato di coscienza e poi, col tempo, allo stato più profondo, in quelle aree meno insondabili e incontrollabili del nostro essere. E' l'arte e la sua universalità.

Edward Hopper
Edward Hopper
Edward Hopper
Edward Hopper a Milano - Installazione davanti a Palazzo Reale

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mercoledì 18 novembre 2009

L'otto per mille allo Stato in gran parte se lo prende la Chiesa

Villa Giovanna d'Arco
Sanremo, villa Giovanna d'Arco, residenza del vescovo Alberto Maria Careggio, restaurata con i soldi dell'otto per mille allo Stato.

Il documento è di ben 17 pagine e porta in calce la firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E' un lungo elenco di diocesi, parrocchie, confraternite, monasteri, congregazioni e anche ville e chissà cos'altro, a cui verranno assegnati per il 2009 la maggior parte dei 43 milioni 969 mila 406 euro che gli italiani avevano destinato allo Stato in quota 8 per mille dell'Irpef.

"L'atto del governo n. 121" è stato predisposto ai primi di settembre dal presidente Berlusconi ammaccato dall'incidente diplomatico del 28 agosto con la Segreteria di Stato Vaticano. Quando dopo il caso Giornale-Boffo il cardinale Bertone non lo volle alla festa della Perdonanza.

Il documento, poi trasmesso alla Camera il 23 dello stesso mese, conferma intanto che i soldi vanno allo Stato ma entrano di diritto nella piena discrezionalità del capo del governo, per quanto attiene al loro utilizzo.

In questi giorni papa Benedetto XVI ha tuonato contro la fame nel mondo dicendo che è impossibile accettare spreco e opulenza. Ha perfettamente ragione ma dovrebbe spiegare anche perché all'ultima pagina del documento, al capitolo "Fame nel mondo", sono solo dieci le onlus e associazioni finanziate per 814 mila euro, pari al 2 per cento del totale e tutto il resto è pappato dalla loro di "fame". Ipocrisia in questo caso è un eufemismo.

Della villa del vescovo della diocesi Ventimiglia-Sanremo ne avevo già parlato ma rinfresco la memoria.

[clic sopra per ingrandire]
articolo la stampa

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martedì 17 novembre 2009

L’Italia di oggi è distrutta

PasoliniL’Italia di oggi è distrutta come l’Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra "macerie di valori": valori umanistici e, quel che più importa, popolari. Come quelli del 1945 gli uomini di potere italiani – a causa non solo della distruzione che hanno operato, ma soprattutto a causa dell’abiezione dei fini e della stupida inconsapevolezza con cui hanno operato - sarebbero degni di un nuovo Piazzale Loreto. Che certo – fortunatamente e sfortunatamente – non ci sarà.
Pier Paolo Pasolini


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lunedì 16 novembre 2009

La "Gheddafi story" continua

Ragazze per Gheddafi

I pulmini della società «Hostessweb» arrivano uno dietro l'altro in via Cortina d’Am­pezzo e si fermano a qualche decina di metri dalla blindatissima villa. Scendono ragazze, tante ragazze, trovate dall'agenzia con questo annuncio «Cercansi 500 ragazze piacevoli, tra i 18 e i 35 anni, alte almeno un me­tro e 70, ben vestite ma, rigorosamente, non in minigonna o scollate». Ad ognuna un «gettone» di 60 euro. Per fare cosa? «L’obiettivo è avere alcuni scambi di opinione e donare omaggi libici», chiariva la «lettera d'ingaggio»

Pensano di andare a una «serata di gala», ma non sanno che le aspetta una lezione di Islam nella quale si sentiranno dire: «Ma lo sapete che al posto di Gesù hanno crocifisso uno che gli somigliava?». Ad accoglierle davanti alla residenza dell’ambasciata c’è uno schieramento di libici con il turbante bianco e adesso loro, un po’ intimidite, si sottopongono alle misure di sicurezza: passano attraverso il metal detector, si scambiano occhiate di autorassicurazione e poi via, entrano nella sontuosa sala con divani bianchi e rossi disposti a ferro di cavallo.

Dopo la visita-show del giugno scorso a Roma, quando fece andare su tutte le furie il presidente Fini che visto il ritardo di due ore annullò l’incontro nell’aula di Montecitorio, ieri sera è andata in scena un’altra delle «stravaganze».

continuate a leggere, se volete, e sempre se volete riferite.

Quando i numeri sono un'opinione. Per il Corriere le ragazze erano 100, per l'Ansa 200, per La Stampa 600.

Ragazze per Gheddafi
Ragazze per Gheddafi

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domenica 15 novembre 2009

Avevamo un sogno

Obama
E come potevamo noi sapere? Come potevamo noi a cui avevano insegnato solo gli uomini primitivi, gli Assiri e i Babilonesi, gli Egiziani, i Romani e poi di lì a seguire fino a qui, e niente di niente ci avevano detto di quell'altra umanità agli antipodi della nostra latitudine che si era evoluta nella filosofia e nella tecnica quando ancora balbettavamo vocali e consonanti?

Poi aprimmo gli occhi e fu un diluvio. Chi leggeva, chi partiva, chi leggeva e subito dopo partiva. Il viaggio in Oriente era stato un passaggio obbligato per inquieti intellettuali europei nella prima metà del Novecento. Negli anni Settanta di quel secolo divenne "il viaggio" di una generazione. Via terra, mesi e mesi di treni, autobus, camion, autostop, alla ricerca delle spiegazioni esistenziali a cui la nostra cultura occidentale non aveva saputo dare risposte soddisfacenti. Fu un'epopea. Qualcuno si perse e non tornò più, i più tornarono senza riposte. Furono pochi quelli che riuscirono a capire, almeno da uno spiraglio, quel mondo che aveva marciato parallelo al nostro senza nervature comunicanti.

Seguì un sogno collettivo. Che il grande balzo in avanti sarebbe avvenuto, e anzi poteva quasi essere alle porte, dall'abbraccio d'amore di quelle due parti del pianeta che per tutta la storia dell'uomo pensante si erano ignorate. Ci credevamo, e la delusione che ne seguì fu il massacro di tante speranze.

E poi l'abbraccio ci fu, ma non era il futuro agognato. Fu un abbraccio di dollari, di mercati, di sfruttamento senza limiti e senza cotrolli. Fu la cosiddetta globalizzazione.

Obama sta facendo il suo viaggio in Oriente. Ma i tempi delle generose utopie e dei sogni caldi di passione sono finiti.

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sabato 14 novembre 2009

Elio Pecora

L’idea di stare
dentro un immenso vuoto
affardellati di niente,
nel niente incespicando.

Cercarsi, nemmeno accostarsi.
Domande. Mai chiuse risposte.
Pure qui l’ora, il giorno.
Quale voce accompagna?
quale mano conduce?
Un grumo ogni storia residua.

Desiderio è mancanza.
Indifferenti stelle
dentro abissi insondabili,
sperse divinità
in limbi senza nome.
Altra la soglia, la stanza,
poco avanti lasciate,
altro il momento, il percorso,
lo sguardo sorpreso allo specchio.
Non v’è ritorno,
soltanto l’andare e l’addio.


Elio Pecora
Sant'Arsenio (Sa) 1936


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venerdì 13 novembre 2009

Oscurato il sito AlzalaTesta di Marco Ballestra

Sito alzalatesta

Da questa mattina il sito Alzalatesta non è più visibile. L'amico Marco Ballestra il 5 novembre ci aveva informati che era in corso un procedimento contro di lui. Potete vedere lo screenshot e la notifica, clic per ingrandire.

La vicenda è gravissima. Non vado nel merito di quello che Marco, col suo solito linguaggio ruspante e picaresco, possa aver detto contro il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino del Pdl, ma entro invece nel merito del sequestro preventivo. In pratica si chiude un sito, che aveva molti visitatori, per impedire che si compiano ulteriori reati che bisogna ancora dimostrare siano stati compiuti nel passato.

Non mi intendo di questione giuridiche, ma di logica sì, e qui siamo a un paradosso da manuale. Sequestro preventivo mi ricorda da vicinissimo il fascismo con tutto quello che ne consegue nei termini di libertà di stampa.

Sarebbe opportuno far girare la notizia perché se continua così forse ci lasceranno stare a patto che i nostri argomenti trattino solo di farfalle e margherite.

Però quel diavolaccio di Marco ha un altro sito che è ancora raggiungibile Bevera e dintorni, collegatevi a questo per essere informati.

Quando ci vediamo parliamo quasi sempre di due cose. Delle schifezze che combinano i politici e di api. Lui è un apicultore di professione, io lo sono stato da dilettante. Mi sa, con mio dispiacere, che nei prossimi incontri il tema del discorso sarà monotematico. E non saranno le laboriose bestiole a tenere banco.

Una domanda di carattere tecnico. In genere quando un sito viene oscurato all'url rimane un banner della polizia postale. All'indirizzo www.alzalatesta.net invece non esiste proprio più l'url. Perché?

Sito alzalatesta

giovedì 12 novembre 2009

La sede di "Libero" presidiata da soldati armati di mitragliatore

Militari che presidiano Libero
Militari che presidiano Libero

Vi ricordate delle discussioni sorte dalla decisione di Maroni di schierare 2500 soldati nelle grandi città a tutela della sicurezza dei cittadini? Ne avevo parlato anch'io esprimendo le mie perplessità e anche le mie preoccupazioni.

Ieri pomeriggio passando in viale Majno a Milano sono rimasto sorpreso dai soldati che vedete. Fucile mitragliatore imbracciato (pallottola in canna?) e giubbotto antiproiettile d'ordinanza. Manco sapevo che quella fosse la sede di Libero la cui libertà di pensiero ben conoscete.

E quindi tutti noi che avevamo criticato Maroni per quella scelta eravamo nel torto. Avevamo come al solito frainteso. Non della sicurezza dei cittadini si trattava ma di quella dei servi leccaculo di questo governo.

La cosa che più mi inquieta è che la gente ci sta facendo l'abitudine alle scene di soldati armati di tutto punto schierati nelle città. Me lo avessero detto un po' di anni fa non ci avrei mai creduto.

Militari che presidiano Libero


mercoledì 11 novembre 2009

Scajola e la banda larga

Claudio Scajola

Certe volte la mia ingenuità rasenta la scemenza. Come l'altro giorno quando la notizia che Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo Economico, si stava battendo come un leone perché gli 800 milioni destinati alla banda larga e poi cassati ritornassero nella disponibilità per quello scopo. Avevo quasi esultato. Poi questo post mi ha aperto gli occhi.

Forse che Scajola pensa allo sviluppo del mercato dell'ICT, alle migliaia di startup che potrebbero nascere, a nuovi modi di fare business e allo sviluppo del Paese che un accesso universale alla larga banda potrebbe mettere in moto?

Macché. Per lui, come ha dichiarato, la banda larga sarebbe l'opportunità per dare lavoro a 50.000 addetti e consentirebbe di aprire 33.000 cantieri. Per lui, che di cantieri si intende, la banda larga sarebbe gente che scava buchi nelle strade per tirare cavi. Insomma un'ulteriore fonte di appalti più o meno truccati, di corruzione, di aumento ingiustificato dei costi e di tutto quello che i lavori pubblici implicano in questo Paese.

Giuro, non mi lascerò mai più imbambolare dalle dichiarazioni di quest'uomo.

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martedì 10 novembre 2009

Acquasantiera elettronica

acquasantiera elettronica

Ci sono invenzioni che nascono nel periodo sbagliato o sono premature per i tempi. Vengono brevettate e poi rimangono a sonnecchiare solitarie in qualche prototipo artigianale. Poi di colpo, per i più svariati motivi, quella che sembrava più che altro un'idea eccentrica che mai avrebbe avuto una produzione industriale diventano oggetto del desiderio.

È il caso di questa acquasantiera elettronica che fino ad ora aveva solo un mercato di nicchia ristrettissima e risicata e che adesso è diventata richiestissima grazie alla peste suina. Che, detto fra parentesi, per me è come la solita influenza, né più né meno.

In pratica al posto di affondare la mano per intingerla nell'acqua, benedetta sì ma infettata da altre mani, sarà un piccolo schizzo azionato da un sensore che aspergerà l'estremità pronta quindi subito dopo per il segno della croce.

Da parecchio tempo questo congegno è in funzione nella chiesa dei Tre fanciulli a Fornaci di Brianza verso Monza e il parroco, don Pierangelo Motta, ne è pienamente soddisfatto.

Così, viste le numerosissime richieste generate dall'assurdo panico della pandemia, da ieri, come ha dichiarato l'inventore Luciano Marabese, l'acquasantiera elettronica è stata avviata alla produzione in serie.

Non si sa mai sotto quale forma la Divina Provvidenza, o la manna dal cielo che dir si voglia, si manifesti. Questa volta si è presentata al nostro inventore, complici le multinazionali del farmaco, sotto la forma di una malattia che ha generato psicosi. Del resto, pensandoci bene, il signor Luciano nei suoi molteplici esperimenti per arrivare al progetto definitivo chissà quante volte si sarà asperso di acqua benedetta. E così di lassù...

Il sito

acquasantiera elettronica

acquasantiera elettronica

lunedì 9 novembre 2009

Giovanardi: «Cucchi? Morto perchè drogato»

Carlo Giovanardi

Stefano Cucchi era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili,

Carlo Giovanardi
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Stamani alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24.


Questa faccia di... ha perso un ulteriore occasione per tacere. Questa faccia di... rappresenta il vero volto dei cattolici al potere e la loro concezione della pietas cristiana.

domenica 8 novembre 2009

Cos'è?

Volante Citroen DS

Foto scattata ieri. Parecchi di voi lo/la usano.

Ripeto la formula che ho già adoperato. Un bel gioco dura poco, ma se dura troppo poco non è un bel gioco. E così se qualcuno indovina subito io non dico che ha indovinato ma aspetto un po'.

Soluzione indovinello, lunedì 22.30
Devo dire che la prima volta che lo vidi mi colpì in maniera particolare questo volante a una sola razza della Citroen DS. Mi dava, e continua a darmi, un'impressione di instabilità e di forzatura eppure funziona benissimo. Così sabato non me lo sono lasciato sfuggire. Il modello è una Citroën "DS 21 Cabriolet Le Caddy" del 1965. Questa macchina siede nell'Olimpo delle auto da collezione per il fascino della sua carrozzeria fuoriserie costruita da Chapron in appena 34 esemplari, di cui pochi sopravvissuti. Pubblico anche il poggiatesta come avevo promesso a Giulio. E adesso fate pure ohooooooooo e maleditemi.

Volante Citroen DS
Citroen DS

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sabato 7 novembre 2009

Alda Merini

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.



Alda Merini
Milano 1931
Milano 2009


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venerdì 6 novembre 2009

Lettere corsivo maiuscole

Lettere corsivo maiuscole

La foto, riprodotta da un quotidiano, si riferisce a una scuola napoletana alle prese con l'emergenza dell'influenza suina. Quando l'ho vista mi ha subito colpito quell'acca che da molto tempo non vedevo, e mi sono subito chieste se le lettere maiuscole che avevano insegnato a me un secolo fa fossero ancora le stesse che insegnano ai bambini di adesso.

Evidentemente, a giudicare dal cartello, direi di sì. Ora quelle lettere io le ho messe in un cassetto quando sono andato alle medie, sostituite dalle maiuscole in stampatello e così credo sia per la maggior parte di voi. E allora a cosa serve insegnarle ancora se poi non si adoperano?

Ho provato a scavare nella memoria e mi sono venuti fuori questi sgorbi e magari anche sbagliati. Non fatemelo notare, che me ne sono accorto anch'io, che manca la "O", ma ormai era tardi e la voglia di riscrivere tutto andata.

Non ditemi per carità che quando scrivete adoperate quella calligrafia dei tempi del colletto e del grembiulino.

Lettere corsivo maiuscole

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giovedì 5 novembre 2009

Generatore automatico di proteste contro la Corte Europea dei diritti umani

Tanto per stemperare un po' il clima di crociata innescatosi sulla questione del crocifisso a scuola propongo questo gioco un po' demenziale ma non del tutto stupido.

Fare il refresh della pagina fino a che non si trova una frase che ci piace, e poi, se volete, inseritela nei commenti.

Ho preso il codice js da qui.


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mercoledì 4 novembre 2009

Muri a secco

Di questi muri a secco che sono una caratteristica del paesaggio ligure, soprattutto interno, ne aveva scritto la scorsa settimana l'amico Giarevel dei Baroni Rampanti, poi anche l'amica Pia aveva fatto un post sull'argomento. Io ne avevo parlato QUI e QUI. Ripubblico anche una foto.

terrazze di Liguria

[clic sopra la foto per ingrandire]

Gipo AnfossoIeri pomeriggio ero a palazzo Borea a Sanremo, che è a mezzo tiro di schioppo da quel posto dove cantano, sempre per questioni di muri a secco. Proprio così si intitola la piccola raccolta di racconti che l'amico Gipo Anfosso presentava.

Racconti come pietre, pietre separate e disuguali, ma unite in una struttura armonica e funzionale. Vi si respira un’aria comune, un senso della vita ricco di memoria, di radici. I racconti parlano di Liguria e ne conservano forte l'essenza. Storie di guerra e di Resistenza, di banalità, di fatica di vivere e uscire dai propri ruoli .
Campeggia la figura di Leo, padre di Gipo, nato e cresciuto nel mio paese, mitica figura di medico, medico partigiano prima, e poi medico tout court dopo, ma medico ben al di sopra delle normali righe professionali.

Muri a secco




Gipo Anfosso

Muri a secco

ennepilibri


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Smettere di fumare


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domenica 1 novembre 2009

Vs halloween

Halloween

È mai possibile che noi che abbiamo non so quanti secoli alle spalle di storia ci lasciamo infinocchiare dagli americani che di secoli di storia ne hanno solo due ed accettiamo supinamente feste come questa di halloween che affonda le radici in niente?

È possibile, e i bambini ci sguazzano. Sono al paesello e ieri sera al bar sulla "bunda", pregato dalle mamme e dalle nonne, sono andato a casa a prendere il ferro per fare qualche scatto alle loro creature.

Lo vedete anche voi. Le bambine si mettono in posa come delle modelle professioniste. Sono rimasto un po' sconcertato.

Halloween

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