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giovedì 30 dicembre 2010

La morte del prossimo - Luigi Zoja

Per millenni un doppio comandamento ha retto la morale ebraico-cristiana: ama Dio e ama il prossimo tuo come te stesso.
Alla fine dell'Ottocento Nietzsche ha annunciato: Dio è morto.
Passato anche il Novecento, non è tempo di dire quel che tutti vediamo? È morto anche il prossimo.

La società retta da due pilastri non ha avuto più equilibrio da quando uno è crollato. La morte di Dio ha svuotato il cielo. Ma niente resiste al risucchio del vuoto. Lo spazio celeste è stato riempito con l'assunzione dei miracoli della scienza e dell'economia fra le divinità, con l'elevazione alle stelle del desiderio personale. Troppo spesso si dimentica che desiderare significa proprio questo: smettere (de-) di affidarsi agli astri (sidera), farne a meno, sostituirsi al cielo.

La globalizzazione è ben lontana dall'essere solo un evento economico. È uno sconvolgimento morale. Ogni giorno ci sta sotto gli occhi una tragedia del mondo: la fame, il ritorno di malattie devastanti, i drammi climatici, le stragi dimenticate. Ciò che merita la nostra compassione e richiederebbe il nostro amore è sempre più evidente, ma anche sempre più lontano, sempre più astratto: manca di profondità come gli schermi che ce lo comunicano. La globalizzazione dell'amore potrebbe essere una nuova esaltante conquista, ma è, al tempo stesso, profondamente innaturale. Quell'arricchimento che l'informazione ci consegna, essendo inflazionato e astratto, contribuisce anche alla scomparsa di solidarietà che vorrebbe combattere.









Luigi Zoja

La morte del prossimo

Einaudi

Mi scuso se a qualcuno non ho fatto o contraccambiato gli auguri ma dove sono adesso ho problemi di collegamento e di navigazione. Non è detto che un giorno o l'altro salga lassù sul colle Tramontina dove è situato il traliccio che mi fa rimbalzare col contagocce i bit per appendervi la bandiera dei pirati informatici.


mercoledì 22 dicembre 2010

Ecco il Berlusca da prendere a pugni



Trecento pezzi in pochi giorni. Stanno andando alla grande le vendite di questo Berlusconi "sempre in piedi" ideato e prodotto dall'Extreme Design con sede a Prato. Un sacco da boxe gonfiabile con la caricatura del premier. Se lo si colpisce cade solo per qualche istante e subito si rimette in piedi pronto a riprendersi un altro pugno.

Alto un metro e mezzo, dopo aver riempito la base d'acqua e averlo gonfiato come un palloncino, è pronto per l'uso.

Che ne dite?


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martedì 21 dicembre 2010

Lasceremo i palazzi del potere nella solitudine della loro miseria

Questa è la lettera che gli studenti di Roma hanno mandato alle autorità come richiesta di autorizzazione. Bravi ragazzi.

Alla c. a. Sindaco di Roma Gianni Alemanno
Alla c. a. Questore di Roma Francesco Tagliente
Alla c. a. del Prefetto di Roma Giovanni Pecoraro

Oggetto: La nostra richiesta di autorizzazione

Con la presente gli studenti e le studentesse della Sapienza comunicano alle autorità che il giorno 22 dicembre sfileranno per le strade di Roma.

Apprezziamo davvero la vostra apertura al dialogo che in queste settimane si è manifestata ripetutamente e in vari modi: dalle centinaia di denunce per manifestazione non autorizzata, agli arresti immotivati, alla costruzione di una “zona rossa” permanente e in continua espansione.

Siamo molto lieti di tanta premura nel volerci proteggere, tenendoci lontani dai patetici teatrini e compravendite di parlamentari, che avvengono ormai come consuetudine dentro Montecitorio e Palazzo Madama.

Potete stare tranquilli: la politica istituzionale si è già allontanata dai noi e dal resto della società molto tempo fa. Sono proprio i nostri cortei e i nostri blocchi stradali ad aver riportato la politica vera nelle strade e nelle piazze, dall’università a tutta la città.

Per il movimento studentesco il corteo spontaneo è da anni la vera pratica con la quale far vivere e rendere visibile il diritto di manifestare, la voglia di partecipare e prendere parola sul nostro futuro.

Proprio per questo motivo il 22 lasceremo i palazzi del potere nella solitudine della loro miseria e andremo nella altre zone della città, per parlare con chi come noi è inascoltato da quegli stessi palazzi.

Vogliamo però interloquire con chi ha detto, in questi giorni, che bisogna ascoltare il nostro disagio, perciò domani una nostra delegazione porterà una lettera al Presidente Napolitano.

Vi inviamo questa richiesta di autorizzazione e vi chiediamo: siete disposti a garantire il diritto di manifestare?

Gli studenti e le studentesse della Sapienza in mobilitazione

via

Regali

La maggior parte dei regali oggi è più bella fuori che dentro.

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lunedì 20 dicembre 2010

Biglietto di auguri di Calderoli



Quello che vedete è il biglietto di auguri mandato in giro dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e reso pubblico dal deputato del Pd Jean Leonard Touadì.

Chissà se, appena lo riceveranno, Alemanno&Polverini saranno disposti a un'altra cena di riappacificazione coi lumbard. Tanto pagliacciata più, pagliacciata meno. Ma può anche darsi che provocazione dopo provocazione a qualcuno il cibo, polenta o abbacchio che sia, cominci ad andare di traverso.

E l'anno nuovo, come sapete, è il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia.

sabato 18 dicembre 2010

Un banano a Milano

banano a milano


Forse qualcuno si ricorda della foto sopra che pubblicai assieme ad altre il mese di settembre e si riferiva a un banano piantato nel giardino qui a Milano i primi di agosto.

Ora la situazione è come la vedete. La foto sotto è del 9 dicembre e quelle più giù le ho appena scattate. Cosa dite, non c'è più nessuna speranza?

banano a milano

banano a milano

banano a milano




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venerdì 17 dicembre 2010

È caccia senza quartiere

Quelli della LIPU se ne devono fare una ragione, anche perché in questa, di caccia, non ci sono più regole mentre alcune rimangono ancora in quella agli uccelli.

È permessa la doppietta, ma anche l'automatico, e le cartucce poi tutte, caricate a palla o pallettoni non importa. Trappole con esche subdole, e uccellagione con vischi vari, compreso quello per i topi. Non ci sono specie protette.

Per adesso sono stati impallinati un Thurdus philomenos (nome volgare Massimo Calearo), uno Sturnus pellegrinus (nome volgare Domenico Scilipoti), un Serinus canaria (nome volgare Bruno Cesario), una Vulpes vulpes (nome volgare Catia Polidori), una Gallinula querquerula (nome volgare Mara Grazia Siliquini).

Hanno queste specie di animali un sentire in comune che sa di follia: sono contenti di essere stati catturati, e adesso che vengono infilati sugli spiedi cantano in coro nella maniera sguaiata dei pazzi la loro libertà.

È aperto il gioco. A me e anche a voi, a individuare le nuove specie, ce ne saranno ce ne saranno, che verranno fatte fuori. Liberate la fantasia e date fondo al latinorum.

giovedì 16 dicembre 2010

Roma, le violenze della polizia. Videoshock



Sia ben chiaro, io non difendo in nessuna maniera i manifestanti violenti in quella situazione. Vorrei vedere adesso però se su questi altri violenti filmati a Roma il 14 aprono un'inchiesta. Che sarebbe doverosa.

Scaricatevi il video perché non è detto che rimanga su youtube.

Aggiornamento ore 18.54
Il questore Tagliente ha disposto un'inchiesta interna per queste immagini. Il contenuto del video verrà passato al setaccio. E la questura spiega che una volta identificati i poliziotti responsabili saranno adottati "i successivi provvedimenti del caso". Vedremo cosa succederà.


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mercoledì 15 dicembre 2010

La repubblica del pallottoliere



Su su, almeno oggi sorridiamo, e poi domani si vedrà. Me lo fate questo sorriso?

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lunedì 13 dicembre 2010

Hic manebimus optime

"Hic manebimus optime", traduco non alla lettera ma al senso, che amplio anche un po' per dare respiro al concetto:
"Dopo tanto girovagare siamo arrivati in questo posto meraviglioso e qui ci fermeremo a vivere felici".

Era così per i romani, lo fu poi anche per tutti quelli che nei secoli erano arrivati finalmente a trovare il loro sole la loro luna e le loro stelle.

Succede che noi moderni non abbiamo più un posto dove "Hic manebimus optime", e mi chiedo se questo luogo esista ancora sulla Terra ed esista ancora chiaro dentro di noi come aspirazione.

Che forse invece non sappiamo più quello che vogliamo?

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venerdì 10 dicembre 2010

Nobel per la pace alla sedia vuota


E adesso chi spiegherà ai cinesi che una sedia vuota si nota molto di più?

Il premio Nobel per la Pace 2010 assegnato al dissidente cinese Liu Xiaobo è stato posto sulla sedia vuota sul palco del palazzo Municipale di Oslo dal presidente del comitato Nobel Thorbjoern Jagland. Consiste in un diploma e in una medaglia d’oro.



I leghisti imparano da Maometto

È un po' questa la situazione in tutta Italia, specialmente nei piccoli paesi e di più ancora quando l'ordine del giorno ha solo le voci grigie delle scadenze burocratiche: i pubblici consigli comunali sono senza pubblico. Nessuno che si degni di andare a godersi lo spettacolo.

Così Gianangelo Bof, sindaco leghista di Tarzo in provincia di Treviso, ha avuto la fulminazione come il Profeta. Se la montagna non va a Maometto è Maometto che va alla montagna, ha pensato. Ed è passato subito all'azione inviando lettere ai titolari dei pubblici esercizi, bar e ristoranti, per chiedere la disponibilità dei locali dove poter svolgere il consiglio comunale.

E per dare al posto una qualche parvenza di ufficialità si porterà dietro da appendere al muro il gonfalone, il ritratto di Napolitano e il crocifisso.

Non mi è dato sapere se durante la seduta verrà sospesa la somministrazione di bevande alcooliche. Penso di no. Perché (sono dei diavoli questi qui) di fronte a una delibera strampalata potranno sempre trincerarsi dietro la scusa che avevano alzato un po' il gomito.

giovedì 9 dicembre 2010

Generatore automatico di reati sessuali per arrestare Assange

Fate il refresh della pagina per ottenere un nuovo reato sessuale. Se vi piace potete incollarlo nei commenti. Ma sarebbe bello, una volta capito il meccanismo, che mi suggeriste un pezzo di frase da inserire.

Il codice js da metilparaben.


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mercoledì 8 dicembre 2010

Salone del libro usato




Non sono un bauscia come quelli descritti dal Russo, e quindi niente ponte, né lungo né corto: sono rimasto in città dove non mi annoio mai. A dirla tutta non so proprio cosa sia la noia. Ieri qui a Milano era festa, e fra le altre cose ho fatto un salto al Salone del libro usato arrivato alla sesta edizione.

Magari non compro niente ma mi piace girovagare fra questa carta stampata e usata e poi toccare pagine lette da chissà chi e chissà in che luogo dove aleggiano fantasmi di lettori che si confondono con i personaggi delle trame. E se uno ha sensibilità avverte nell'aria improbabili dialoghi danzanti.

Poi m'è venuto in mente che più di una volta ho sacrificato libri. È stato nei traslochi, quando si fa la cernita di quello che ci si porta con noi e di quello che ci si butta alla spalle come per chiudere un periodo. Oggetti certo, ma sono i libri che creano più dubbi per stabilire questo sì e questo no.

Anche a voi è capitato per qualche motivo di aver mostrato pollice verso contro volumi e di esservene poi liberati senza pietà? E che fine hanno fatto?

L'architetto che quest'anno ha progettato il salone dovrebbe essere condannato ai lavori forzati in Siberia. Ma come si fa? Metà salone con gli stand dei numeri pari e l'altra metà con i numeri dispari. Una follia. Me lo hanno anche confermato, che era una follia, al punto info. Ai lavori forzati anche perché non conosce il coefficiente di leggibilità, come nella mappa. Se lo faccia spiegare da qualche designer che sa il suo mestiere.



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martedì 7 dicembre 2010

Matteo Renzi da Berlusconi ad Arcore


Non metto in discussione che il sindaco di Firenze vada dal premier, anche se di parte politica avversa, per ricordargli le promesse più volte fatte e mai mantenute (ti pareva) riguardo alla sua città. È nei suoi diritti-doveri. Metto in discussione il posto (perché a casa del nano e non in un luogo istituzionale?) e il momento (proprio adesso che sta scivolando giù dall'asse di equilibrio?).

Grazie per la vignetta Franco.

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lunedì 6 dicembre 2010

Notizie che non lo sono o forse sì

In questi giorni il dottor Marco Belelli è stato eletto all'unanimità nuovo segretario radicale di Genova e Savona. Cosa c'è di curioso e straordinario in questo fatto che è la normale routine di un minuscolo partito? C'è che il dottor Marco Belelli è conosciuto ai più come il "Divino Otelma".

Divino? Che i radicali siano diventati credenti?

Notizia vista qui.

domenica 5 dicembre 2010

Il tempo colorato

Milano, piazzale Cadorna, dicembre 2009

Ho aspettato un anno a pubblicare la foto che vedete sopra e adesso spiego il perché.

È una delle installazioni che facevano parte del LED (Light Exhibition Design), prima edizione del 2009, e consisteva di questo gruppo di orologi colorati in piazzale Cadorna più numerosi altri piazzati nelle strade. Ne avevo visto nelle vie adiacenti alla suddetta piazza e poi parecchi in corso Buenos Aires e non è escluso anche da altre parti.

Dopo le feste natalizie dell'anno scorso quelli del gruppo sono stati tolti mentre quelli per le strade sono rimasti, e mi piacerebbe sapere il perché. Ne vedete alcuni sotto, fotografati in questi giorni che non sono il massimo della leggibilità avendo sfondi scuri, ma chissenefrega, l'importante che qualcuno paghi lo spazio pubblicitario, molto visibile, posizionato sul palo di sostegno.

E così chiedo all'assessore all'Arredo e Decoro Urbano Maurizio Cadeo, quello che ha fatto togliere le insegne multietniche in via Padova e pure quello che ha creato il caos di questi giorni con piazza Duomo che ha rischiato di diventare un suk natalizio (e del tutto non se l'è scampata con la boutique di Tiffany sotto l'albero) dicevo chiedo: «Non è che ci sia un inghippo caro assessore? Non è che al posto del Comune questa pubblicità la incassi qualcun altro? Siamo cattivi, anzi proprio malvagi a pensare una cosa simile, ma cosa ci vuol fare è la nostra natura, e quindi a fugare ogni dubbio, a noi e anche a quegli altri che ci hanno messo la pulce nell'orecchio, ce lo dica che i soldi di questi spazi che prima non esistevano li incassa palazzo Marino e non qualche impostore. Ce lo dica, ce lo dica».

Visto che ci sono e che magari a qualcuno interessa pubblico la lista dei colori e i loro abbinamenti.

Viola Riflessivo - Armonioso
Giallo Attivo - Energico
Arancione Dinamico - Scattante
Verde Equilibrato - Razionale
Bianco Eterno - Istantaneo
Rosso Stressante - Frenetico
Blu Pacifico - Calmo
Grigio Malinconico - Nostalgico


sabato 4 dicembre 2010

Titos Patrikios



Due poesie


Nessun verso può rovesciare i regimi
avevo scritto anni prima
e ancor oggi me lo rinfacciano.
Ma i versi assolvono alla loro funzione
mostrano i regimi, dicono il loro nome
anche quando cercano di abbellirsi
di rinnovare un poco la vetrina
di cambiare denominazione e insegna.
I versi, anzi, qualche volta sorprendono
i leader in posizioni inattese
sicuri che nessuno li veda
con le mutande ingiallite e aperte
prima d’indossare le brache o i pantaloni
con gambe ossute e pantofole stracciate
prima d’infilarsi le scarpe o gli stivali,
la pancia debordante prima di tirarla in dentro
per abbottonarsi la giacca militare civile
con la dentiera lasciata nel bicchiere
prima di riprovare lo storico discorso,
con la pappagorgia e le guance pendule
prima di alzare il mento volitivo
prima di guardare, perennemente giovani, al futuro.
I versi non rovesciano i regimi
ma certamente vivono più a lungo
di tutti i loro manifesti.


***



I simulacri e le cose

Non ci aspettavamo che accadesse di nuovo
eppure è di nuovo nero come la pece il cielo,
partorisce mostri di oscurità la notte,
spauracchi del sonno e della veglia
ostruiscono il passaggio, minacciano, chiedono riscatti.
Non temere Lestrigoni e Ciclopi...
non temere, diceva il poeta,°
ma io temo i loro odierni simulacri
e soprattutto quelli che li muovono.

Temo quanti si arruolano per salvarci
da un inferno che aspetta solo noi,
quanti predicano una vita corretta e salutare
con l'alimentazione forzata del pentimento,
quanti ci liberano dall'ansia della morte
con prestiti a vita di anima e corpo,
quanti ci rinvigoriscono con stimolanti antropovori
con elisir di giovinezza geneticamente modificata.

Come una goccia di vetriolo brucia l'occhio
così una fialetta di malvagità
può avvelenare innumerevoli vite,
"inesauribili le forze del male nell'uomo"
predicano da mille parti gli oratori,
solo che i detentori della verità assoluta
scoprono sempre negli altri il male.
"Ma la poesia cosa fa, che cosa fanno i poeti"
gridano quelli che cercano il consenso
su ciò che hanno pensato e deciso,
e vogliono che ancora oggi i poeti
siano giullari, profeti o cortigiani.

Ma i poeti, nonostante la loro boria
o il loro sottomettersi ai potenti,
il narcisismo o l'adorazione di molti,
nonostante il loro stile ellittico o verboso,
a un certo punto scelgono, denunciano, sperano,
chiedono, come nell'istante cruciale
chiese l'altro poeta: più luce. °°
E la poesia non riadatta al presente
la stessa opera rappresentata da anni,
non salmeggia istruzioni sull'uso del bene,
non risuscita i cani morti della metafisica.
Passando in rassegna le cose già accadute
la poesia cerca risposte
a domande non ancora fatte.

° C. Kavafis: Itaca
°° J.W.Goethe: Mehr Licht!


Traduzione di Nicola Crocetti



Titos Patrikios
Atene, 1928


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venerdì 3 dicembre 2010

Letizia Moratti apre la sua campagna elettorale

Oggi

Quando tre anni fa pubblicai il manifesto che vedete sotto immaginandomi una scena surreale per come la signora era arrivata a promettere le mille e una notte e i giardini pensili di Babilonia concludevo il post così
«Tanto questi manifesti dureranno qualche giorno, verranno subito ricoperti da altri, chi vuoi che se li ricordi?» E no, caro sindaco, c'è questo blog a ricordartelo se queste promesse impossibili non verranno mantenute.

Ieri pomeriggio m'è subito venuto in mente quando ho visto il sei per tre che vedete sopra, uno dei tanti che sono stati appiccicati in città con tutte le varie mirabolanti imprese concluse dalla signora sindaco e che aprono di fatto la sua campagna elettorale. Di quei 500.000 alberi, dei raggi verdi e di tutto il resto promesso cosa s'è visto?

Cara Letizia, ci sarà tempo e modo di sventolarti sotto il naso questo manifesto. E se qualcuno di Milano vuole il file ad alta risoluzione me lo chieda, perché noi blogger siamo anche qui per tenere la memoria (pur se breve) di questa ormai smemorata città.


Tre anni fa

Dice il manifesto
Il comune di Milano protegge i suoi cittadini con un piano di intervento per la salute e l'ambiente. Pianteremo 500.000 nuovi alberi in città e daremo vita ad altri 9 milioni di mq di verde pubblico. Realizzeremo 8 Raggi Verdi, collegando il centro con le periferie, per formare un grande anello di parchi e giardini lungo 72 Km: così tutti i milanesi potranno raggiungere uno spazio verde in pochi minuti.


mercoledì 1 dicembre 2010

Mamma che allatta

Bernardino Luini, primi anni Cinquecento (tavola olio e tempera)

Ieri pomeriggio tardi. Siedo sulla 56 che mi porta a casa accanto a una giovane madre col suo bambino. Dopo qualche fermata mi accenna un soffice sorriso e comincia ad allattare.

Alla scena ognuno su quest'autobus multietnico ha la sua reazione. Vedo sudamericani ciarlieri, cinesi indifferenti, arabi enigmatici, italiani con lo sguardo appena girato altrove.

Anche il più bell'atto d'amore non a tutti appare uguale, e per alcuni dovrebbe essere compiuto in privato.

Ma perché?

lunedì 29 novembre 2010

Ribaltamenti e tradimenti

Presidente, Generazione Italia considera conclusa negativamente l'esperienza di questo governo che lei, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto.

I patti richiedevano l'immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio di Mediaset e che favorisse il rinnovo strutturale della Rai restituendo ai media la loro libertà e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l'opinione pubblica.

I patti richiedevano la netta separazione tra gli interessi personali dal capo del governo e la sua funzione di altissimo pubblico ufficiale. Lei in campagna elettorale ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone; di fare dell'Italia un grande Paese ad ispirazione liberal-democratica.

Il suo governo ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità un governo non intenzionato ai cambiamenti, un governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un governo del controllo dell'informazione.

Nella nostra alleanza c'è chi ci accusa addirittura di sovvertire lo Stato di diritto perché chiediamo una verifica, falsificando la verità e dichiarando che questo governo non sarebbe il frutto, come nel passato, di una contrattazione post elettorale, bensì, sarebbe la conseguenza di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori.

E quindi solo a Berlusconi se è vera la premessa, competerebbe concedere la verifica e implicitamente mantenere o sciogliere le Camere. E' una tesi che lede i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica e lascia trasparire il ritorno nella politica di dogmi antiliberali. Onorevole Presidente, lo Stato non è lei. E dopo di lei non c'è il diluvio. Le chiedo con quali diritti Lei batta i pugni sul tavolo dichiarando la sua insostituibilità? Con quali diritti Lei pretenda di interpretare personalmente la Costituzione tuttora in atto? Onorevole Presidente, Lei non è l'uomo della provvidenza, tutt'altro.

L'Italia è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del governo. Il tradimento è solo quello di chi, ad un Paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti di piazza.


Ora provate a sostituire, all'inizio, Generazione Italia con "La Lega" e il gioco è fatto. Era il 21 dicembre 1994. Con le parole che avete appena letto Umberto Bossi annunciava la sua sfiducia a Silvio Berlusconi dopo pochissimi mesi dalla vittoria alle elezioni.

Scherzo, ma mica tanto, combinato sul sito dei finiani.

Questa è la politica, bellezza.


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sabato 27 novembre 2010

Amaro medicinale Giuliani


Quella che vedete è l'ultima pagina della Repubblica di oggi. Costa parecchio, di più di tutte le altre se uno ci vuole sbandierare sopra i suoi prodotti. Non ci è dato sapere a chi sia venuta l'idea. Può anche darsi che quei mattacchioni del giornale abbiano proposto a mister Giuliani un forte sconto o che addirittura gliela abbiano offerta gratis questa pagina. Quello che di sicuro rimane è che il prodotto andrà a ruba nelle feste natalizie, giusto come digestivo ai pranzi forzati e bevuto quasi come brindisi alla faccia di quello là.

La riproduzione fa pena perché l'ho eseguita fotografando poco fa il giornale steso per terra nel corridoio del treno.


Aggiornamento 28 novembre

Grazie Franco.

Erri De Luca - Napòlide

Si staccano così le foglie, i capelli, le gocce, le pagine.

Me ne andai di casa nell'anno 1968, mio diciottesimo compleanno, dopo un'infanzia smaltita come una quarantena.

Scelsi il treno, l'orario, non mi affidai al caso di un passaggio: volevo governare la partenza. Presi posto al finestrino e restai fisso a guardare fuori la processione del mio addio. Mentre mi staccavo, la città mi finiva sotto pelle come quegli ami che, entrati dalle ferite, viaggiano nel corpo, inestirpabili.

Nel chiasso delle molte porte sbattute, la mia la chiusi piano. Mio padre piangeva con singhiozzi regolari il cui ritmo, conficcato a chiodo nelle orecchie, ho ripetuto sul cantiere quando, battendo col martello sullo scalpello, mi è rintoccato tra le mani. Mi lasciò andare senza una bestemmia.

I suoi resti stanno in collina vicino a una ferrovia locale, con vista sopra un lago.

Se il verbo tornare ha per me un senso e un indirizzo, se anch'io ho un posto dove tornare, è quella collina. Tornare per me è verbo di bisbigli, non di geografia.


da Napòlide


Erri De Luca
Napoli 1950




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venerdì 26 novembre 2010

Bertolaso, ultimo vergognoso atto


Mentre il precariato diventa condizione di vita sofferente di buona parte del Paese c'è un'onda anomala che va contromano e produce una piena di assunzioni, di quelle che ti sistemano per sempre.

La moglie di un sottosegretario. I figli dei giudici amici, dei generali amici e dei boiardi amici. Perfino la nipote di un cardinale. Tutti assunti (solo per citarne alcuni) a tempo indeterminato dalla Protezione Civile un minuto prima del cambio della guardia. Con soldi sottratti ai terremotati.

Ma questo è solo il botto finale di un percorso esemplare di certi andazzi. Quando Bertolaso nel 2001 prese il comando della Protezione Civile l'organico si basava su 320 unità, passate a 590 nel 2006 e schizzate a quasi 900 alla fine del suo mandato. Cinquecento persone in più in nove anni, con uffici lievitati emergenza dopo emergenza, sempre a colpi di ordinanza e mai a seguito di un concorso. L'apoteosi di un sistema di potere nato con il Giubileo del 2000, spalancando le porte degli uffici a figli, nipoti, familiari e amici della cricca per antonomasia.

Di cosa mai continuano a blaterare Tremonti e Brunetta?

dall'articolo dell'Espresso con nomi cognomi e parentele.

giovedì 25 novembre 2010

Farsi scudo...

... della forza



Ognuno di noi si fa scudo di qualcosa. È inevitabile per non rimanere nudi e inermi. Il pericolo sempre in agguato è che questo scudo si trasformi in una corazza.


... della cultura



mercoledì 24 novembre 2010

Milano, censurate dal Comune le luminarie multietniche in via Padova




Li avevo visti nei giorni passati, ed ero rimasto piacevolmente sorpreso. Dopo tre anni che via Padova nelle feste di Natale rimaneva negletta dalle luci ecco una piacevole novità. Cuori, uno dietro l'altro lungo i vari chilometri della strada, inframezzati dagli auguri in sei lingue, francese, inglese, spagnolo, cinese, arabo e italiano. In italiano all'inizio, in piazzale Loreto, e alla fine, in piazza Costantino.

Da ieri, per decisione dell'assessore all'arredo e decoro urbano Maurizio Cadeo, le luminarie nelle lingue straniere sono state tolte. Non riporto nemmeno una delle cazzate che il suddetto assessore ha sparato per giustificare un gesto così irresponsabile. In realtà ha cominciato la sua indecente campagna elettorale (a primavera si vota per il sindaco).

La rete delle 54 associazioni di "Via Padova è meglio di Milano" ci aveva messo, è proprio il caso di dirlo, tutto il cuore per questo progetto e ora non riesce a capacitarsi di questa scelta dissennata dell'amministrazione comunale. È una decisione «che ha già prodotto ricadute disastrose sul quartiere» dice Daniela Airoldi Bianchi del Teatro Officina che aveva aderito subito con entusiasmo all'idea degli auguri multietnici, raccogliendo il parere favorevole dei molti commercianti stranieri della zona. Insomma, sarebbe stato un bel segnale di integrazione.

Se il Comune non recede da questa imbecillità che può anche prendere una china pericolosa rimettendo immediatamente le scritte che c'erano prima, potrebbero essere i residenti della via a intervenire in tutte le lingue del mondo per ricordare che le feste possono diventare un fertile momento di unione e di fratellanza. E don Virginio Colmegna, direttore della Casa della Carità, parla di "un brutto episodio che mi auguro sia chiuso in fretta". E ironizza: "Dopo aver tolto gli auguri di Natale nelle lingue straniere, ci manca solo che le mettano in dialetto...".

Ma quando ho scattato queste foto ho visto visi che non ridevano.

Aggiunta 16.41
Dal Corriere
La Moratti: «Le scritte in varie lingue potrebbero tornare, a patto che ci sia anche l'italiano».

* * *

Che il sindaco parli chiaro e non conti balle per favore. Le scritte in italiano c'erano anche prima. Se vuole le sbatto le foto sotto il naso.



martedì 23 novembre 2010

Il circo (quello vero)

Milano via Padova, vicino al Comune. Scattata ieri.

Passavo ieri qui davanti. Ho estratto la fotocamera, ho scattato, l'ho riposta, poi una specie di flash, e dal cellulare sono partite quattro chiamate: a due amici e a due amiche, che a loro volta, ingabolati dal mio entusiasmo, hanno telefonato ad altri. Sinceramente a 'sto punto non so quanti saremo giovedì a vedere il bacio del leone. Ho detto un flash, in verità dentro di me scodinzolava da un po' la voglia di rivedere dopo una vita nani, pagliacci, trapeziste, bestie feroci.

Fermi, fermi. Non ditemi che voi già tutti i giorni, in quanto a nani... non voglio sentire altro.

Mi piacerebbe invece sapere da quanto non andate a vedere un circo.

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lunedì 22 novembre 2010

I cinesi. I cinesi?


A dodici anni dal divorzio Rifondazione comunista e Pdci si rimettono insieme sotto una nuovo tetto con una nuova bandiera, quella della Federazione della Sinistra. Con loro le associazioni Socialismo 2000 di Cesare Salvi e Lavoro e Solidarietà di Gianpaolo Patta.

Al congresso, svoltosi ieri e l'altro all'Hotel Ergife di Roma erano presenti gli ambasciatori di Cuba e Vietnam, rappresentanti palestinesi e cinesi.

E va bene Cuba, e va bene il Vietnam, e vanno più che bene i palestinesi, ci mancherebbe, ma i cinesi? Chi mai saranno stati questi cinesi? Forse quei comunisti fra due enormi virgolette che difendono laggiù così bene i diritti dei lavoratori e i diritti tout court?

Qualcuno saprebbe spiegarmi?

domenica 21 novembre 2010

Rifiuti in Campania, problema risolto: lo Stato è tornato a fare lo stato

Oggi qui a Milano piove e molto probabilmente anche da voi è così. Non sorridendo allora il sole cerco, se ci riesco, di far sorridere almeno un po' voi. Andate su questa pagina del sito del governo.

Per ogni evenienza ho salvato lo screenshot.

via

sabato 20 novembre 2010

Sulla lingua del tempo presente
Gustavo Zagrebelsky

L'uniformità della lingua, lo spostamento di parole da un contesto all'altro e la loro continua ripetizione sono il segno di una malattia degenerativa della vita pubblica che si esprime, come sempre in questi casi, in un linguaggio stereotipato e kitsch, proprio per questo largamente diffuso e bene accolto.

Oggi è politicamente corretto il dileggio, l'aggressione verbale, la volgarità, la scurrilità. È politicamente corretta la semplificazione, fino alla banalizzazione, dei problemi comuni. Sono politicamente corretti la rassicurazione ad ogni costo, l'occultamento delle difficoltà, le promesse dell'impossibile, la blandizia dei vizi pubblici e privati proposti come virtù. Tutti atteggiamenti che sembrano d'amicizia, essendo invece insulti e offensioni. I cittadini comuni, non esperti di cose politiche, sono trattati non come persone, ma come sudditi, anzi come plebe. Cosicché le posizioni sono ormai rovesciate. Proprio il linguaggio plebeo è diventato quel "politicamente corretto" dal quale dobbiamo liberarci, ritrovando l'orgoglio di comunicare tra noi parlando diversamente, non conformisticamente, seriamente, dignitosamente, argomentatamente, razionalmente, adeguatamente ai fatti.


Gli undici paragrafi di questo libro (ciascuno dedicato a una parola nuova o di seconda mano e mal restaurata) compongono un endecalogo emblematico della regressione di questi nostri tempi. Una sorta di libretto di istruzioni per evitare effetti mentali indesiderati. Un vaccino che va iniettato sulla lingua, allo scopo di mantenerla presentabile ed efficace.




Gustavo Zagrebelsky
Sulla lingua del tempo presente
Einaudi

fresco di stampa

venerdì 19 novembre 2010

Il Giornale raccoglie firme contro Saviano


Ve la ricordate la Santanchè che urlava all'attentato contro la libertà di stampa quando qualche giorno fa Vittorio Feltri era stato sospeso per tre mesi dall'albo dei giornalisti? Cosa direste alla signora se vi capitasse a tiro adesso?

Ieri il perseguitato Feltri ha tirato fuori questa bella novità: raccogliere firme contro Saviano, non si sa bene a che scopo. Ma la cosa curiosa è che vengono ramazzate tramite fax, sms e posta elettronica, non con i metodi classici che si usano su internet, mettendo nome e cognome e rendendo pubblica l'andamento della raccolta. Così fra qualche giorno quella faccia di tolla di Sallusti potrà scrivere che di queste firme ne hanno ammonticchiato qualche milione.

E comunque sarà bene che la redazione si prepari a un'altra raccolta, quella contro la Direzione Investigativa Antimafia, che l'altro ieri, nella relazione semestrale presentata in Parlamento, ha scritto: "La ’Ndrangheta condiziona la vita sociale, economica e politica della Lombardia, stringendo legami con le aziende e infiltrandosi negli appalti pubblici".

Tentano ancora di graffiare questi qui ma ogni giorno che passa si trovano sempre di più con le unghie spuntate e le zampe spelacchiate.


via

giovedì 18 novembre 2010

Era proprio necessario ricostruirgli il pisello?

Il celebre gruppo marmoreo, con i ritratti romani di Marco Aurelio e della moglie Faustina innestati sui corpi di Marte e Venere, è stato sottoposto a un intervento di chirurgia estetica che rischia di avere pesanti riflessi negativi sulla scultura del 175 dopo Cristo.
[clic sopra per ingrandire]

Berlusconi, si sa, ama la bellezza e odia il tempo che passa e le rovine che genera.

E così il ministero dei Beni culturali, in seguito alle sue insistenze personali, ha portato a termine una "ricostruzione" che cozza contro tutte le regole della virtuosa via italiana al restauro filologico che vietano ripristini e falsi storici che alterino l'autenticità dell'opera d'arte.

Venere ha riacquistato entrambe le mani. Marte, insieme alla destra, anche il pene perduto nei secoli.

L'intervento costato 70.000 euro durerà fin che durerà il governo, perché l'opera è stata spostata temporaneamente dal Museo delle Terme di Diocleziano a Palazzo Chigi per volere del Cavaliere e poi, sloggiato lui, ritornerà al suo posto. E lì finirà la fiction, perché nessun museo si azzarderebbe a esporre una statua antica con aggiunte posticce.

Mi viene da dire che in tutti questi anni di berlusconismo è stata all'opposizione la realtà. E questa realtà quanto prima bisogna che ritorni a comandare.

Aggiunta ore 18.51

Grazie Franco.

mercoledì 17 novembre 2010

La TIM mi ruba i soldi o cosa?

Visto che è già successo altre volte adesso ne parlo.

L'altro ieri 15 novembre alle 13.34.02 ho ricevuto questo messaggio dalla TIM "Il tuo credito sta finendo! Ricarica al più presto per non rimanere senza parole!"

Da allora non ho più fatto telefonate. Volevo inviare un sms ma non è stato possibile. Così ho chiamato il 40916 per sapere il mio credito residuo e la risposta è stata che era esaurito.

Ieri dal bancomat ho ricaricato 50 euro e l'sms mi ha fatto sapere che il nuovo credito era di 48,26 euro.

Qualcuno di voi sa darmi una spiegazione?

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lunedì 15 novembre 2010

Caserma di Bolzaneto, annullata la visita dei bambini

Quello che nelle tremende giornate del caldissimo luglio del 2001 successe a Bolzaneto lo sapete tutti.

Ora succede che alle elementari "Spinola" di Oregina programmino per il 30 novembre una bella gita scolastica per fare vedere ai bambini tutte le meraviglie, che a loro piacciono tanto, delle forze dell'ordine, dai cani poliziotto ai piccoli robot che disinnescano gli ordigni. E questa gita dovrebbe essere proprio nella caserma di Bolzaneto.

Succede che la mamma e il papà di uno di questi bambini si oppongano, non alla visita, ma al fatto che agli scolari nulla venga detto su questo luogo che rimane ignominia di uno Stato di diritto quale ci dichiariamo essere, e scrivano le lettere che vedete sotto al dirigente scolastico.

Succede che la questione monti tanto da essere coinvolti l'Anpi e Amnensty International che vorrebbero indire un'assemblea sull'argomento.

Succede che per evitare ulteriore fracasso che scombussolerebbe la tranquillità della scuola questa gita venga annullata.

Si dà il caso che la mamma di questo bambino è una mia cara amica e che assieme al papà sono da ammirare per la loro tenacia a difesa della memoria scomodissima di quel posto.

Caso mai ce ne fossimo dimenticati era allora ministro dell'Interno Claudio Scajola, e non è mai stato chiarito il ruolo che ebbe Gianfranco Fini, allora vicepresidente del consiglio, presente a Genova in quelle tragiche giornate.

Se ci saranno novità sul caso farò un aggiornamento.






Aggiunta, 16 novembre



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sabato 13 novembre 2010

Tiziano Terzani

Mi piaceva pensare che i problemi dell'umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente.

Tiziano Terzani
Firenze 1938
Orsigna 2004


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venerdì 12 novembre 2010

Ciao Elio

[*]
Ciao


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Festival International du Film sur la Resistance


PROGRAMMATION

Du samedi 13 au dimanche 21 novembre, le 13e FIFR (principale manifestation de l’Association azuréenne des Amis du Musée de la Résistance nationale) proposera une quarantaine de projections à Nice (neuf au CEDAC de Cimiez du lundi 15 au mercredi 17, sept au cinéma Mercury du mercredi 17 au vendredi 19) et dans une douzaine de sites décentralisés (Le Cannet, Mouans-Sartoux, Grasse, Roquefort-les-Pins, Valbonne, Vallauris, Vence, Carros, Levens, Contes, L’Escarène, Menton), avec une extension des projections in situ à l’intérieur d’établissements scolaires bien équipés (Centre international de Sophia Antipolis, lycée régional de Valbonne, collège Carnot de Grasse) au lycée Thierry Maulnier de Nice et au collège François Rabelais de L’Escarène, l’objectif étant de dépasser les 4000 spectateurs dont 3000 scolaires (vingt-cinq séances sont destinées aux seuls élèves de 3e, 1re et Terminale).

J'en profite pour saluer l'ami Jean-Louis Panicacci qui est l'artisan passionné de tout le festival.

giovedì 11 novembre 2010

E adesso Adro ha deciso di mettere il simbolo della Lega sullo stemma del comune

Ve lo ricordate Adro, il paese sorridente di Soli della Alpi? E la scuola tappezzata di questi soli che sono gli stessi stampati sulle mutande dei leghisti? Credevate, poveri illusi, che li togliessero. Manco per sogno. Sono diabolici questi qui. E adesso hanno trovato l'escamotage per lasciali lì dove li avevano inchiodatiti.

L'altro ieri il consiglio comunale del piccolo paese ha deciso che il simbolo diventerà lo stemma del comune. e in quanto tale, così hanno ragionato ma poi bisognerà vedere, potrà rimanere nella scuola costruita a spese dell'amministrazione.

Per capire in quale abisso, con questi piccoli ma significativi e continui sfregi, si sta cadendo faccio un paragone con una situazione del passato.

Chi non conoce Peppone e don Camillo? Bene, Peppone, un comunista dalla testa fino alle unghie dei piedi, non si sarebbe mai sognato, malgrado avesse dalla sua buona parte del paese, di inserire nel gonfalone del comune la falce e il martello. Perché lui, anche se era sfegatato per un partito si riteneva il sindaco di tutti, compresi quei magiaostie di democristiani, e aveva rispetto per le regole, anche per quelle non scritte, anzi soprattutto per quelle.

Invece il sindaco di Adro Oscar Lancini che se ne viene fuori con "Il regolamento comunale consente modifiche al gonfalone" non ha nessun rispetto per quelli che non sono dalla sua parte seppur concittadini. La Lega sta tentando di dividere il Paese, e nei paesi dove comanda mette la cappa verde perfino sui cessi pubblici.

Il sonno della ragione sta avendo ragione sulla veglia.

Milano, via Padova - Scattata domenica scorsa durante il pranzo multietnico organizzato nella via e consumato su un tavolo lungo 250 metri.

mercoledì 10 novembre 2010

Uscita di sicurezza


Il primo luglio del 2009 pubblicai un post dal titolo Uscito dal retro ed era riferito al fatto che Berlusconi era sgattaiolato dall'uscita di sicurezza (sic) del municipio di Viareggio per non dover affrontare gente inviperita che lo stava aspettando sul portone.

Anche per un tipo come lui, che sullo stomaco non ha peli ma fil di ferro, doveva essere stato uno smacco: un capo del governo scapparsene così a gambe levate come un ladro di polli sorpreso sul fatto e inseguito dai gendarmi con le armi. Poi ci ha un po' fatto il callo, perché da allora si è ripetuta altre volte questa fuga vigliacchetta, ma purtroppo non le ho annotate. Da mordermi le mani, ché avrei fatto una bella lista della spesa.

Ieri a Padova la scena, toh, si è ripresentata. Alle 14.15 il Cavaliere invincibile ha abbandonato in fretta e furia da una salvifica porta laterale la sede della Prefettura dove non era riuscito a vendere fumo agli incazzati amministratori locali (sempre più difficile piazzare l'articolo), evitando i giornalisti famelici di notizie che non avrebbe potuto loro dare (se non fumo appunto) e schivando manifestanti urlanti che lo attendevano sul davanti. Qualche ora dopo all'Aquila altro bel ciclone di fischi e di insulti a pieni polmoni.

Ora mi domando: quando quest'uomo toglierà l'impiccio, prima o poi dovrà succedere perdio, uscirà dal portone principale col picchetto d'onore o svicolerà come un furfante da una porticina di servizio in uno scenario da hotel Raphael (video) di ormai storica memoria?

Capezzone ha smentito decisamente la notizia circolata ieri, che cioè Berlusconi stesse trattando l'acquisto di una villa all'isola di Sant'Elena.

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martedì 9 novembre 2010

La Lega fa chiudere il forum ufficiale dei giovani padani


Alla fine non ce l'hanno più fatta. Si erano già dovuti turare il naso parecchie volte e tacere, come quando per esempio il Senatur aveva imposto la candidatura del Trota alla regione Lombardia sbarrando così la strada a giovani leghisti ben più intelligenti e preparati di quel pesce.

Ora, dopo la vicenda di Ruby, e le difese d'ufficio del premier da parte di Bossi e Maroni, non si sono potuti trattenere oltre ed è stato un fiume in piena sul forum dei giovani padani, dal 2004 lo spazio ufficiale riconosciuto dal partito sul quale gli iscritti al movimento giovanile della Lega si confrontano, quasi sempre su temi politici.

Ecco alcuni messaggi del thread dedicato a "Berlusconi e il caso Ruby".
"La cosa che mi pare grave, a parte l'età dell'interessata, è che Berlusconi si sia interessato personalmente a farla liberare dopo che era stata arrestata"
Juv

"Sinistra o non sinistra, destra o non destra, in un Paese normale, anche se non fosse vero che ha fatto certe cose, il premier si sarebbe già dimesso"
Latium

"C'è una pesante crisi economica di cui non si vedono grossi sbocchi, un sacco di gente a casa, tagli al welfare, riforme come quella della giustizia o quella fiscale che sono continuamente annunciate ma mai compiute, i rifiuti di Napoli e quant'altro. E quale immagine dà il governo alla gente? Silvio che se la gode"
Cris

"La Lega secondo me deve iniziare a smarcarsi altrimenti rischia di perdere dei punti alle comunali di primavera"
Padanik

"Al governo chi c'è? Lega e Pdl, molta gente collega automaticamente le porcate di uno all'altro, la faccia ce la mettiamo anche noi e ciò non è bene. In un momento così delicato in cui il Paese ha bisogno delle riforme il signor Berlusconi si permette sempre di più di fare quello che vuole, rovinando la reputazione anche a noi. Un conto sono le alleanze, un altro è lasciarci la faccia e la dignità di un partito operoso come Lega Nord per colpa di un 'malato' di sesso e onnipotenza"
Rl11.

"Il Pdl senza Berlusconi si scioglierà come neve al sole. Silvio è sul viale del tramonto. La Lega dovrebbe ritirare l'alleanza in qualche momento strategico, ma comunque entro la fine dell'anno. Non posso continuare a vedere i nostri politici trattati come cani da Berlusconi"
Impatiens

"Il Pdl scomparirà eccome! E anche a breve. Secondo me si aprono spazi per l'indipendenza della Padania. L'Italia collassa".
Padanina moderatrice del forum


Apriti cielo. Gli spavaldi dirigenti della Lega che non sono mai stati abituati al contraddittorio e alla critica, dai giovani poi!, cosa ti fanno? Senza pensarci su due volte il 5 novembre ordinano, dopo sei anni di attività, la chiusura del sito che avviene il 6 alle 18.42 ad opera di Padanina, e mi immagino il suo stato d'animo quando ha premuto il tasto "elimina". Adesso al suo indirizzo potete vedere questo. Ho recuperato a futura memoria la cache.

Inutile dire che molti sono incazzati neri.

lunedì 8 novembre 2010

E adesso Google ci deve proprio delle spiegazioni

Le vogliamo e le pretendiamo queste spiegazioni, e che siano spiegazioni plausibili non scuse magre.

Dunque, se nella pagina apposita di Google provate a tradurre in inglese "Non ho votato Berlusconi" verrà fuori "I have voted for Berlusconi", "Non ho" è diventato "Ho".
Se invece mettiamo un altro nome, per esempio Bersani, verrà fuori "I did not vote Bersani", come è giusto che sia.
Lo stesso vale per il francese "J'ai voté pour Berlusconi" e invece "Je n'ai pas voté Bersani".
E così per le altre lingue.

Provate anche voi, poi se credete fate girare e aspettiamo di sapere cosa mai Google, che ormai non è più solo un motore di ricerca ma molto molto di più, abbia combinato.






Aggiornamento ore 17.52

L'arcano si infittisce, provate anche voi. E voi di Google non ve ne siete accorti?