L'altro ieri il consiglio comunale del piccolo paese ha deciso che il simbolo diventerà lo stemma del comune. e in quanto tale, così hanno ragionato ma poi bisognerà vedere, potrà rimanere nella scuola costruita a spese dell'amministrazione.
Per capire in quale abisso, con questi piccoli ma significativi e continui sfregi, si sta cadendo faccio un paragone con una situazione del passato.
Chi non conoce Peppone e don Camillo? Bene, Peppone, un comunista dalla testa fino alle unghie dei piedi, non si sarebbe mai sognato, malgrado avesse dalla sua buona parte del paese, di inserire nel gonfalone del comune la falce e il martello. Perché lui, anche se era sfegatato per un partito si riteneva il sindaco di tutti, compresi quei magiaostie di democristiani, e aveva rispetto per le regole, anche per quelle non scritte, anzi soprattutto per quelle.
Invece il sindaco di Adro Oscar Lancini che se ne viene fuori con "Il regolamento comunale consente modifiche al gonfalone" non ha nessun rispetto per quelli che non sono dalla sua parte seppur concittadini. La Lega sta tentando di dividere il Paese, e nei paesi dove comanda mette la cappa verde perfino sui cessi pubblici.
Il sonno della ragione sta avendo ragione sulla veglia.
Milano, via Padova - Scattata domenica scorsa durante il pranzo multietnico organizzato nella via e consumato su un tavolo lungo 250 metri.
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Magari tornassimo al'etica di Don Camillo e Peppone... Avversari politici ma sempre con una correttezza di fondo, come è giusto che sia.
RispondiEliminaSiamo al solito discorso: in passato due erano i maniaci dei simboli della loro pazzia piazzati ovunque.
RispondiEliminaHitler e Benito.
Adesso sono tre.
I primi due per cervello avevano merda.
Il terzo, invece, pure.
Speriamo che quelli che si sono opposti allo sfregio della scuola, ce la facciano anche stavolta.
Robe da bruciare il nuovo gonfalone in piazza, con tanto di televisione: non è un simbolo nazionale e non dovrebbe provocare denunce.
ecco, li mettessero solo nei cessi i loro stemmi forse avrebbero anche una giustificazione lassativa.
RispondiEliminaSarebbe interessante chiedere ai leghisti duri, quelli veri, cosa ne pensano della loro voglia di indipendenza, di autogestione delle regioni e delle provincie con il tanto sognato federalismo, ora che con l'alluvione hanno bisogno di soldi STATALI, presi quindi dalle tasse di tutti gli italiani...
camice verdi dei miei coglioni
Hai detto bene alberto il sonno della ragione... questi prima parlano di storia dei comuni da valorizzare e poi vogliono cambiare il gonfalone con un simbolo di un paese che non esiste.
RispondiEliminaun saluto
mi stupisco che vi stupiate,io mi aspetto sempre il peggio da queste menti frullate,anzi il peggio deve ancora venire,Zaia che definisce Pompei quattro pietre?
RispondiEliminaHanno speso un sacco di soldi per quei sinboli, ora gli avanzano... da qualche parte dovevano pur metterli.
RispondiEliminaScherzi a parte, è praticamente un atto di appropriazione indebita di un'istituzione democratica.
Sarebbe bello vedere questa lunghissima tavolata in via Padova a Milano che hai senz'altro fotografato.
RispondiEliminaQuel sindaco è da TSO e camicia di forza, già una volta ho scritto che se vogliono possiamo scavare un fossato e alzare un muro fino a che non si estinguano.
RispondiEliminaIn piemonte non stiamo meglio con l'avvento del governatore verde, primo ricorso al tar per difendere la pillola del giorno dopo.
Concordo con Gattonero, da bruciare il simbolo...e se ci marcia ancora...
bella li a qui posso commentare evvai
RispondiEliminaBello il sole di via Padova.
RispondiEliminaPenso che a lungo andare vincerà il sole multietnico. L'uomo del futuro sarà un po' nero, un po' biondo e forse con gli occhi verdi per accontentare qualche aspetto genetico dei leghisti.
Che poi a dirla tutta questo simbolo anche graficamente fa cagare. Ricordo d'averlo disegnato migliaia di volte col mio compasso, ancora prima che nascesse la lega.
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RispondiEliminaIl sole di via Padova mi ha fatto pensare a una girandola, che ruotando veloce fonde tutti i colori dei suoi petali in un'unica mescolanza.
RispondiEliminaTra l'altro lo slogan scelto è quasi uguale a quello della manifestazione antirazzista di Coccaglio contro il "White Christmas" leghista di un anno fa.
@La Gina
RispondiEliminaCerto che ho fotografato la lunghissima tavola, tra via Giacosa e via Pasteur. Prima o poi verrà l'occasione di pubblicarla.
@Ross
Molto bella la tua idea della girandola.
Spaccare un paese a quella maniera e pericoloso e si creano tensioni. Chi non la pensa come loro viene messo ai margine e caso ancor più grave viene preso a male parole o aggredito come già accaduto.
RispondiEliminail sole multicolor è grandioso! L'involuzione di queste piccole menti è patetica
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