La Riviera dei Fiori non assomiglia a niente, perché è un mondo pensato e vissuto in verticale.
Un corteo di paesi lungo una strada a picco sul mare, dove si vive in apnea aspettando l'estate. Una cascata di borghi aggrappati alle colline, stesi al sole come lucertole, in procinto di scivolare. Case addossate come squame di una pigna, grovigli di carugi, cattedrali di ulivi: per conquistare la cima non puoi avere fretta, devi imparare a respirare. La Riviera dei Fiori sembra l'Italia: ci sono il cemento, le alluvioni, la 'ndrangheta, l'emergenza rifiuti, i ghetti albanesi e nordafricani. Ma è più dell'Italia: è un racconto apocalittico, risorgimentale, un racconto della Resistenza, una fiaba.
Per tutto l'inverno aspettavamo questo. Come se anche il mare si fosse messo il capotto, e anche lui attendesse di rispogliarsi. Come se anche il mare lo attendesse. Il momento esatto in cui dopo un anno, per la prima volta, ti togli di nuovo i vestiti e resti quasi nudo all'aperto, le gambe che sembrano uno spazio troppo vasto, e freddo, e opalescente, le clavicole che luccicano sotto il sole, la peluria del collo che s'indora, la pancia che subito si scalda, e scotta, l'odore di pelle che torna a respirare.
D'inverno lo controllavamo dal finestrino della corriera, la mattina mentre andavamo a scuola. Passavamo sull'Aurelia, una curva dopo l'altra a picco sul mare. Il mare c'era ancora. Di pomeriggio gli facevamo visita, i giubbotti chiusi fino al mento. Un patto che non avremmo mai tradito. Non si smette di pensare al mare, in nessuna stagione. Anche quella volta che fece la neve, e la spiaggia si imbiancò - io lo conoscevo il sapore della spiaggia, il sapore della sabbia, per gioco ce ne gettavamo pugni in bocca quando ci rotolavamo nella lotta sulla riva, io lo conosco quel sapore, la mia terra io l'ho masticata - quel giorno invece di andare a scuola, me ne andai al mare. Il bagnasciuga era immacolato. La battigia schiumava neve.
Il libro sarà presentato venerdì 5, dopodomani, ore 18, ad Apricale nel castello della Lucertola. Presente l'autrice, conducono Alberto Sismondini (Università di Coimbra) e Marco Cassini (storico locale).
Altra presentazione lunedì 8 agosto, ore 21.30, a Sanremo, piazza San Siro. Parleranno con l'autrice lo scrittore Marino Magliani e Loretta Marchi.
Rosella Postorino (1978) vive e lavora a Roma, ed è una giovane scrittrice emergente. Ha al suo attivo due romanzi che si sono imposti nel panorama letterario italiano tra i migliori di questi ultimi anni.
La stanza di sopra (Neri Pozza 2007, selezionato al Premio Strega, vincitore del Premio Rapallo Carige Opera Prima) e
L’estate che perdemmo Dio (Einaudi 2009, Premio Benedetto Croce, Premio speciale della giuria Cesare De Lollis).
Una scrittura originalissima e diretta, segnalata da critici e scrittori attenti ai nuovi talenti, premiata dal successo di pubblico e da riconoscimenti importanti.
Con lo stesso stile fluente Rosella Postorino ha scritto di recente questo nuovo libro dedicato ai luoghi della Liguria di Ponente che ben conosce perché sono quelli in cui ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza, dove ha elaborato la sua visione del mondo, e che da alcuni anni ha lasciato per intraprendere altrove la sua vita adulta.
Il Mare in salita Da Sanremo a Dolcedo passando per i bricchi (editore Laterza) non è un libro di itinerari ma è la mappa geografica di formazione dell’autrice con la quale disegnare, attraverso la lente di ingrandimento dei suoi sentimenti, dei suoi ricordi e delle sue esperienze, un territorio già per sua natura cangiante e multiforme.
Rosella Postorino offre questa sua mappa come chiave di lettura del mondo ponentino, che propone di attraversare "in salita", a passo spedito, seguendo un percorso discontinuo e zizzagante che dilata il tempo e lo spazio: dal mare all’entroterra, dal centro alla periferia, attraverso un racconto di luoghi, memorie storiche, avvenimenti contemporanei, e vissuto personale.
E così facendo riesce a restituirci un’immagine del Ponente ligure forse tra le più vere mai descritte, così lontana dagli stereotipi patinati con i quali viene ancora presentata la Riviera dei fiori. Perché forse solo passando per i
bricchi di questa Liguria appartata può essere colto lo spirito verticale del Ponente ligure che è il fascino più duraturo e intimo della nostra terra.
Loretta Marchi
Rosella Postorino
Il mare in salita
Da Sanremo a Dolcedo passando per i bricchi
Editori Laterza
Francesca Piatti, la bella e brava Francesca, ha messo su youtube il video che aveva girato sulla performance del "Barone rampante",
QUI. Appena è pronto inserirà anche il filmato sulla
performance di Islabonita. Grazie grazie.