Triora (IM)
Con uno sguardo verso le montagne che sono dietro il crinale, spartiacque fra il mar Ligure e l'Adriatico
Sansone. Fortunato tu che hai un bel padrone. Incontrato appena arrivati
Come ogni anno in questo periodo scrivo un post sul trapasso di stagione. Ma stavolta non mi viene, e sì che ho pure chiesto l'input ad altri, senza risultato purtroppo.
Sarà che la Natura è ancora verdissima, sarà che le vacanze ancora continuano, sarà quel che sarà.
Avrei potuto tenere un diario dei giorni passati e pubblicare parecchie foto interessanti, di Natura e di cibo e di umani, ma come ho già detto gli atomi hanno prevalso alla grande sui bit. Alla grande.
Sabato, ieri l'altro, sono andato con Gian Paolo a Triora, che per i turisti è il paese delle streghe ma per "noi" è molto altro. E' una gita annuale quasi obbligata, di un obbligo felice, anche perché la valle Argentina è chiusa lassù in alto dalle mie terre di mezzo che ho sempre nel cuore.
Ringrazio Gipo Claudie Sandro Erica per la calorosa e avvolgente accoglienza e i loro figli per l'amicizia.
Ecco com'era finita nel 2010, nel 2009, nel 2008, nel 2007.
A Cetta, frazione di Triora, formaggio dell'azienda agricola a conduzione familiare Massimo Lanzone messo a stagionare
Il mitico pane di Triora
Una porta di casa a Cetta
Triora negli anni Settanta del Novecento dopo una nevicata. Avevo chiamato queste terrazze, che per noi liguri sono le fasce, cattedrali della nostra terra, cantate da Giovanni Boine. Sono di più delle cattedrali. Sono di più, e dovete ammetterlo.
Foto di Marco Zurla
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bellissimo. pietra e cielo. l'appennino, almeno le parti che conosco, è tutto un po' così; ma questo, che invece non conosco, dev'essere la parte più bella.
RispondiEliminaNon è l'appennino caro Marco. Sono le Alpi. Le Alpi Marittime. Bellissime sì.
RispondiEliminaPer il trapasso di stagione è ancora presto, Alberto, almeno finché non arriva un bel temporale a spazzare via la calura. Intanto lasciamo che questo sole ci riscaldi ancora per un po'.
RispondiEliminaCiao Al
E così quest'anno soltanto tu sei rimasto fedele alla Feria d'agosto. Capisco cosa mi sono persa e ci tenevo a vedere Gipo, ma anche la famiglia vuole i suoi spazi. L'estate va verso quel "quasi", anche se le lune dicono ancora la loro http://pia-goodvalley.blogspot.com/2011/08/tutta-colpa-della-luna.html
RispondiEliminae proprio oggi/ieri è iniziata quella di agosto.
Grazie per il modo con cui comunque ci fai partecipi.
Come ogni anno leggo il tuo post di fine estate e come ogni anno, ne puoi star certo, amo i posti da te descritti e vorrei avere l'occasione di viverli anche d'autunno e inverno.
RispondiEliminaCaro Alberto, grazie per le belle parole che, come al solito, sai riservare al nostro entroterra, bellissimo anche se spopolato. Ogni volta che sali su ci arricchiamo culturalmente. Grazie soprattutto per la tua preziosa amicizia. Se vimu!
RispondiEliminaNon vedo l'ora che arrivi l'autunno.
RispondiEliminaLo amo follemente.
è vero, sono le alpi, mi sono sbagliato: però sono alpi strane, no? col mare di fronte...
RispondiElimina:-)
Anche il Ramadan sta (quasi) finendo.
RispondiEliminaIn šāʾ Allāh
Sono veramente uno spettacolo questi luoghi
RispondiEliminaè molto famoso anche il pane
RispondiEliminaMi piace quando, come dici?, "gli atomi prevalgono sui bit".
RispondiEliminaChe belle foto Alberto, anche quella del piccolo cagnolino fortunato nella sfortuna
RispondiEliminaciao!
Ciao Al,
RispondiEliminagrazie per le bellissime foto! Tutte...
g
Le foto sono belle, toccanti. Anche il cagnolino, povera bestia... ma ha avuto la possibilità di continuare a vivere.
RispondiEliminaSì, le terrazze sono meglio delle cattedrali. Le cattadrali rappresentano l'arrogante affermazione dell'uomo che proclama di avere un dio e gli costruisce, coram populo, un monumento. Le fasce sono invece il monumento al lavoro, alla dura fatica quotidiana per sopravvivere, alla necessità di utilizzare tutti gli spazi, anche i più impervi, per produrre cibo...
Le cattedrali e le basiliche sono il biglietto da visita per l'immortalità dei loro architetti, fossero anche Michelangelo o Gaudì; le fasce sono il contributo silenzioso di una folla di anonimi, cha hanno lasciato il beneficio della loro fatica a chi è venuto dopo...
Anche a chi, cone certi Claudii (e uso apposta il plurale), pensa più a distruggere il paesaggio per un beneficio presente che a costruire per il futuro...
@ dalle8alle5
RispondiEliminaL'autunno ha certo, in fase iniziale, dei colori magnifici, soprattutto nelle nostre valli appenniniche (in città non mette conto parlarne). Però l'autunno è quando si deve rinchiudere in città (la scuola e il lavoro lo richiedono), è il preludio all'inverno, è la stagione del grigio e della nebbia (Umberto Eco dice che la nebbia dà l'impressione di rientrare in un utero, ma io queste nostalgie uterine proprio non le sento), del sole pallido, del mese dei morti...
Mi permetto di autocitarmi:
"La primavera è la stagione che preferisco. L’autunno è triste, l’inverno è cupo, l’estate è monotona e asfissiante (e, nella sua parte finale, mostra già la velatura malinconica – starei per dire sinistra – del commiato). In primavera tutto è in continua evoluzione; ogni settimana, quasi ogni giorno si ha una fioritura nuova, un verde nuovo, una profondità nuova nel paesaggio… "
Fotografie meravigliose. Grazie. :)
RispondiEliminaCiao.
LeNny. :)
E quanta storia da quelle parti. Almeno dal Medio Evo alla Resistenza.
RispondiEliminaHa ragione C.E.G.
RispondiEliminaEcco cosa scriveva Bacchelli anni fa:
"C'è, tutto, sto per dire di feroce e disperato, nella tenacia umana che ha aggredito e morso in quei dirupi, gradinandoli e terrazzandoli fino a incredibili altezze, con una somma di lavoro e di fatica che spaventa, per piantarvi giù in basso l'olivo lento e prezioso e l'avara vite, e per seminarvi più su un pugno di frumento stentatissimo, e per falciarvi infine qualche fascio di buon fieno montanino."
Alberto ha reso benissimo questo sentimento con la foto pubblicata.
Ottimo sunto di fine estate con pensieri sempre condivisibili e belle foto-documento del nostro ponente.
RispondiEliminaCiao.
Non conosco assolutamente questa zona, ma sarai d'accordo con me che non è facile conoscere tutta l'Italia. Quest'anno con mia moglie volevamo fare le Cinque Terre a piedi, ma un contrattempo ce lo ha impedito. In ogni caso non saremmo passati per questi bei posti, perché avremmo preso l'autostrada Ma non si sa mai che si possa fare una deviazione.
RispondiEliminaPenso però che con il tempo balordo che abbiamo avuto non sia certo che l'estate sia finita. Ciao Alberto.
Belle le tue foto... mi ha colpito il cagnolino... fortunato nella sfortuna e... quel fantastico portale.
RispondiEliminaDeve essere un posto davvero bello
Per scrivere post c'è sempre tempo... Se non hai l'ispirazione approfitta per goderti la bella natura che ti circonda :-)
RispondiEliminaBellissima davvero Triora! ci sono posti che ti tolgono il fiato
RispondiEliminaun saluto
Qui abbiamo la fortuna di goderci l'estate proprio fino alla fine e oltre...circondati dal cielo blu dalle pietre e dal verde...
RispondiEliminaRoberta
un segno che unisce Alpi e mare, difficile resistervi, una magia d'altri tempi quella che evochi con le tue gite e foto, un tempo che ti porti dietro, come una ferita mai cicatrizzata, un segno indellebile e che a piccole gocce distilli ai tuoi affezionati.
RispondiEliminaè bella la nostra terra.
Maistretu
che bellezza, che profumo!
RispondiEliminagrazie Alberto, ci arricchisci (il cuore)