A dir la verità, nelle due ore in cui sono rimasto stamattina a piazzale Loreto in mezzo al blocco stradale (alternato, un po' a destra un po' a sinistra), di forconi non ne ho visti, nemmeno in fotografia. Sono dunque andato lì per capire chiedendo, ma non ho capito molto.
A parte qualche raro esagitato mi sembravano tutti tranquilli in questo continuo carosello antiorario della piazza regolato in perfetto accordo tra vigili e manifestanti. Slogan quasi del tutto assenti. Ho parlato con alcuni e quasi a mantra «Bisogna mandarli tutti a casa»
«E dopo?» ho chiesto, «Intanto cominciamo a mandarli casa». Ecco.
Prevalenza di giovani ma anche qualcuno che poteva essere un esodato o
cinquantenne disoccupato.Cinque poliziotti cinque in tutto davanti al Coin, senza casco, in testa il basco, forse per non cadere in tentazione.
Dicono che sia un vulcano che sta per esplodere. Sarà stato il freddo, ma stamani qui a Milano la lava che eruttava non era molto incandescente. Dicono anche che questo movimento è diverso da città a città. E sarà così. Ma allo stato, da quello che ho visto, non riesco a scorgere un barlume credibile di un movimento ribelle.
Tralascio tutte le questioni delle infiltrazioni dell'estrema destra, degli ultrà, dei mestatori di mestiere. Tralascio per adesso, poi si vedrà.
Ricordo che a cinque metri da qui fu appeso Mussolini