Mi ha risposto con una mail l'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Genova. Eccola
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Gentile Dott. Cane le comunico (come è già stato detto alla moglie di Renè),che l'opera in oggetto è custodita presso un magazzino della Civica Amministrazione di Genova. in attesa di trovare lo stanziamento necessario alla definitiva collocazione, che dovrebbe essere presso il Castello D'Albertis. Nel caso non si riuscissero a trovare i fondi necessari, sarà
nostra cura restituire l'opera all'Artista.
con i migliori saluti
La Segreteria
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Mia risposta
Caro Assessore,
le sembra giusto che quando la delicata meridiana è stata smontata non sia stato avvisato l'autore? Solo un colpo di telefono a operazione ormai avvenuta. Vi aveva lavorato quindici anni con questa tenera pietra ligure, e avrebbe potuto dare utili consigli, visto che la conosceva a memoria, magari c'erano blocchi più fragili di altri che avrebbero potuto subire danneggiamenti irreparabili. E poi un artista che per tutto questo tempo lavora dietro a un'opera la sente un po' come parte del suo corpo e della sua mente. Ma via, un po' di rispetto ci sarebbe voluto.
I finanziamenti. Perché non si fa entrare nella questione la Provincia, la Regione, perchè non si fa aprire il portafogli a qualche fondazione? Sono sicuro che se c'è la volontà politica (c'è?) si potrà risolvere nel migliore dei modi questa vicenda e un'opera irripetibile tornerà alla luce.
Cordiali saluti
Alberto, evvvaiii
RispondiEliminaAlba, calma, calma, che siamo appena all'inizio della salita, confidiamo in qualche spintone
RispondiEliminaA volte, per una "macchina" pubblica risulta troppo complicato seguire le normali logiche della quotidianità, come far fare a un dipendente il lavoro che gli riesce meglio (e nel quale, quindi, rende di più all'Ente) o, appunto, coinvolgere l'autore nella manipolazione di una sua opera. Ci sono troppi meccanismi "patologici" e automatismi fossilizzati da superare.
RispondiEliminaBuona l'idea di coinvolgere, nella realizzazione del monumento, gli altri Enti territoriali, e soprattutto le fondazioni (bancarie, in particolare): gli unici soggetti che, di questi tempi, dispongono di fondi non miseri. Purtroppo, tagliare fondi agli Enti pubblici è come applicare sanzioni economiche alla Corea (e, prima, all'Iraq): i privilegi dei pochi (il più delle volte immeritati) non ne vengono scalfiti, e ci rimette chi invece davvero merita o ha bisogno. Bisognebbe PRIMA scardinare certe logiche, se si vuol razionalizzare la spesa, e non semplicemente tagliare: da come va ora, per esempio, può rimanere senza posizione organizzativa il funzionario capace che la merita, mentre continuano a prenderla l'amichetta di ... e la figlia di ..., magari delle assolute interdette o posapiano. Non parliamo, poi, di gente collocata in posti chiave per ben altri "meriti" che non quelli delle capacità (l'essere graditi, per esempio, ad un certo gruppo economico, o la garanzia di non dare fastidio, per scarsa lena lavorativa, nel controllare certe attività importanti...).
Le precedenti Finanziarie hanno bloccato, negli Enti pubblici, le assunzioni, ma non le consulenze (che, si sa, vengono date a professionisti "amici" che stanno già bene per conto loro). Così, non ci sono magari i soldi per una iniziativa culturale importante (se non ricorrendo alle Fondazioni), ma ci sono per mandare assessore e/o Presidente, per esempio, in Cina, o a Parigi, col codazzo di funzionari "posizionati" di cui sopra.
E pensare che nella vicina Francia la Pubblica Amministrazione è davvero una cosa seria, non una (tragica) operetta come qui!
l'ignoranza si cura con le bombe..o con l' indifferenza..c'è solo da scegliere...4 coglioni che non sono mai scesi in piazza ...che vengano ce n'è anche per loro .sono i primi ads essere inferiori.perche non hanno ne letto ne studiato.PIA ZZALE LORETO!!!!!!!!!!!!!!!
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