[clic sopra per ingrandire]
Sono figlio del razionalismo occidentale che mi ha instillato la curiosità della conoscenza ma non mi ha tolto la capacità dello stupimento propria dei bambini, dei primitivi, dei semplici. Forse un po' di bambino. un po' di primitivo, un po' di semplice è rimasto dentro di me e non me ne dolgo.
Questa mattina, assieme all'amico Marco Cassini e al fotografo Sandro Libra, siamo andati a stupirci e anche a incantarci nel luogo che vedete. La rappresentazione della realtà col mezzo fotografico tante volte è una banalizzazione del soggetto ritratto. Quando poi si tratta di paesaggio rendere quel che si prova ammirando dal vivo un'armonia della Natura Madre è difficilissimo.
La collinetta ricoperta di querce spoglie era un luogo di antichissimi culti di cui niente si sa. Ma non solo le grandi pietre (non visibili nella foto) sono rimaste a testimonianza di questo passato molto remoto, è l'atmosfera magica che questo posto emana, come di estraniamento incantato dalla contingenza del nostro presente, e che mai e poi mai i pixel del vostro monitor potranno trasmettervi.
È uno dei santuari che noi Liguri interni ci teniamo stretti e segreti, come le gioie dentro lo scrigno che questa nostra terra ci ha donato.
Technorati Tags:
Molto saggio custodire le meraviglie della terra ligure in uno scrigno.
RispondiEliminaDirei che è tassativo, assolutamente necessario.
Chiudete bene a chiave, che qualcuno non voglia mai edificare per migliorare l'economia italiana!
Ciao Alberto :)
Sarà perchè non sono ligure che la vorrei scoprire tutta.....
RispondiEliminaCiao Alberto
Una bella passeggiata esoterica, Alberto! :)
RispondiEliminaIl ritorno alle origini...bella l'idea!
RispondiEliminaPiacerebbe anche a me scoprire dei luoghi cosi suggestivi, Al!:)
RispondiEliminaSalutoni
annarita
"in seru afasciau", ovvero una collinetta su cui sono stati cosruiti muri a secco e fasce.
RispondiEliminaNon so se ha, questo luogo, un significato particolare, ma quello che provo io nel vedere alberi cresciuti in terrazze una volta coltivate è il senso dell'abbandono di una realtà che un tempo era vita per qualcuno.
E ciò mi mette un pò di malinconia.
Che bello, ci sono stato anch'io e ne conosco altri di questo tipo e anche più grandi. Hai ragione, l'atmosfera è davvero unica.
RispondiEliminaPer fortuna è possibile "scoprirli" soltanto d'inverno perchè nelle altre stagioni la vegetazione li nasconde completamente. Sarebbe bello fotografarli tutti e raccontare un po' la loro storia, ma forse è meglio "tenerseli stretti" come dici tu (è un ragionamento da liguri di una volta, ma, di questi tempi soprattutto, si capisce che gli antichi avevano proprio ragione)
Sicuramente i pixel non possono rendere giustizia al paesaggio ma di certo le tue parole trasmettono molto. Provo anch'io sensazioni simili contemplando la natura.
RispondiEliminaBuona giornata Alberto!
I luoghi della propria terra equivalgono ad un pezzetto di noi, della nostra storia.
RispondiEliminaLe tue emozioni sono le mie, alle pendici del Vesuvio.....
Buon pomeriggio
Mi ricorda quando ero piccola, le gite campestri con padre e madre, in mezzo al niente.
RispondiEliminaLa magia della scoperta e la consapevolezza che ciò che avevamo scoperto era intatto e, sopratutto, solo "nostro"...
Ricordo le volte in cui tutto ci sembrava fantastico e irreale, ai limiti del fantastico...
Mi mancano.
Saluti,
LL
Hai ragione l'immagine riprodotta non rende..però almeno ci permette di fermare un istante.Quello stesso nel quale restiamo stupiti e ammirati per spettacoli simili...:)
RispondiEliminaBuona settimana!
Come ti capisco pia .... Siamo dei romantici innamorati della propria
RispondiEliminaterra.
Ai vari Madoff che infestano il pianeta, preferisco Libereso Guglielmi.
Ciao Alberto Cane. Sono ligure anche io, mi piacerebbe trovarlo questo posto! Concordo con Flo: Sono le tue parole, se non in questo caso l'immagine, a rendergli giustizia.
RispondiEliminaDimenticavo: grazie, grazie, GRAZIE di averci risparmiato gli "aguri" per la Festa della Donna. E guarda che non lo dico con ironia. Ciao.
RispondiEliminaOk non dirò dove si trova il posto allora :-)))
RispondiEliminaRingrazio pubblicamente Fausto per la splendida riproduzione settecentesca che mi ha inviato che ritrae un luogo simile. Caro Fausto quello che ho fotografato è abbastanza nei paraggi ma no è quello.
RispondiEliminaTi capisco benissimo. Il contatto con la natura e fermarsi ad ammirarla è una delle poche cose che riesce ancora a rigenerarmi.
RispondiEliminaVi sono luoghi che danno sensazioni speciali, aldilà dei loro pregi estetici. E questi luoghi coincidono con zone più elevate, ove un tempo si celebravano riti o cerimonie.
RispondiEliminaForse è qualcosa che ha a che fare con il magnetismo terrestre, chissà. Credo anch'io che si possa rimanere attaccati alla razionalità, di fronte a questi fenomeni, semplicemente prendendo atto che esistono e che non si è in grado di spiegarne - ad oggi - il meccanismo. Qualcosa del genere succede coi fiori di Bach, che agiscono, ma direi non per suggestione (se non in alcuni casi). Parlo per esperienza personale, perché mi è capitato di prendere delle composizioni senza conoscere la natura o le proprietà dei relativi fiori, ed ho avvertito dei curiosi effetti. Chiedendo lumi a chi ne sapeva, mi sono state mostrate le schede dei fiori, e gli effetti che producono, e ve n'era uno (mi pare fosse la Star of Bethlehem) che corrispondeva a quel che succedeva a me. Ma poiché prima di leggerlo lo ignoravo, è da escludere che si trattasse, in quel caso, di un effetto placebo o di una suggestione. Cosa era? Anche qui, direi la carica magnetica dei fiori. Ma come questa agisca, non si sa. Proprio come questi posti.