Milano, chiesa rossa di Crescenzago
Ho fatto questa foto ieri sera proprio davanti a casa e qualcuno mi ha tenuto l'ombrello per riparare la fotocamera dalla pioggia che è venuta giù senza sosta tutto il giorno.
Sto partendo per Torino dove stasera alle 18 verrà presentato Islabonita. Poi passando per la neve di Limone scenderò in Liguria dove spero di trovare cieli blu e boccioli impazienti di aprirsi alla luce. Se così sarà non mancherà qualche bella immagine.
Ci sentiamo da là.
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Bellissima foto. Complimenti a Nico Orengo, grande scrittore e ottima storia.
RispondiEliminaNon ho vissuto nella Riviera luccicante degli anni Venti, tra i balli e il casinò, le spiagge e i campi da golf. Queste storie che uniscono il mistero ai luoghi della nostra bella Italia, mi piaciono molto. Il tuo amico Nico Orengo e' stato magistrale nel raccontare la storia di Fatima e di Isolabona.
Vale
Bellissima! Tra l'altro non avrei mai detto che era Milano...
RispondiEliminaAscolta. Piove
RispondiEliminadalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Ecco, ora però fa basta pioggia.
Io ho deciso che appena arriva il sole trasferisco la mia scrivania in cortile:)
Un inverno da cliché, come non se ne vedono da annni.
RispondiEliminaLa luna nuova di febbraio è iniziata il 25, quindi a fine mese, quindi "siamo indietro di una luna", non per niente Pasqua cade quasi a metà aprile...
Fa tutto parte del ciclo della natura, noi agricoli sorseggiamo.
La pioggia è bella, ci permette di riposare, le piante ne traggono grande beneficio.
Solo che qui in Liguria piovvigina soltanto e nonostante passino 2 0 3 giorni consecutivi, la terra non ne trae un grandissimo beneficio.
La lirica del D'Annunzio è per me la più bella in assoluto!
Buon viaggio e facci sapere.
RispondiEliminadavvero è una bellissima foto
RispondiEliminaPoesia di Salvatore Quasimodo:
RispondiEliminaSpecchio
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul declivio
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
questa foto mi sa di Natale... non so perchè...
RispondiEliminaSplendida foto.
RispondiEliminaMilano?????
Sembra l'atmosfera di un paesello collinare. Ecco la magia di chi sa ben fotografare!! Complimenti Alberto.
Se questo è ciò che vedi di fronte a casa tua, sei molto fortunato.
I racconti mitologici narrano che il turbinio degli elementi che si verifica in primavera sia una manifestazione della potenza di Mercurio che, con in mano la verga attorno alla quale guizzano le correnti serpentine, mescola tra loro aria, acqua, calore, terra formando un circolo che roteando genera l'energia nel cuore segreto della natura rinnovando la vita.
RispondiEliminaLa foto: inconsueto e misterioso questo angolo di Milano, potrebbe ispirare un romanzo giallo alla Simenon, ... la vecchia Julie fu svegliata nel cuore della notte da un rumore sordo proveniente dalla strada. Si alzò dal letto e guardò dai vetri della finestra che si affacciava sulla piazza deserta. Sui gradini lucidi di pioggia della chiesa Rossa vide una sagoma informe, nera. Pareva un sacco abbandonato, o un uomo accasciato...
Ciao Alberto, buona giornata a Torino e buon ritorno a casa.
I mandorli hanno già le foglioline, le mimose sono alla fine e certi peschi hanno messo i fiori, le rane gracidano, ma cribbio, piove anche qua!
RispondiElimina... rane, ma anche il Pelodite punteggiato.
RispondiEliminaChe bello, piove e il sottoscritto può passare il suo tempo libero a intervistare gli anfibi e metterli sul sito della sua associazione ;-)
Ricordati il libro
RispondiEliminaNon avrei mai detto che fosse un angolo di Milano...chissà perché, poi, uno si fa certe idee.
RispondiEliminaUn angolo, intimo, suggestivo, molto bello.
Complimenti al tuo amico Nico Orengo per Islabonita.
Ciao, Al.
Dipende tutto da quanti giorni ti fermerai, tranne le viole tutto tace, anche la mimosa non è ancora fiorita.....parlo di Isolabona ovviamente......
RispondiEliminaBellissima foto.
Che foto meravigliosa!!!
RispondiEliminaBella immagine.
RispondiEliminaUno spazio raccolto, un angolo di distensione.
Grazie
:-)
Bella foto.
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Ringrazio tutti per i complimenti, un po' esagerati, per la foto. Io non ne ho assolutamente alcun merito. Ho fatto clic e basta. Il merito è solo di questa parte della vecchia Milano che si è conservata abbastanza intatta e dove ho la buona ventura di abitare.
RispondiEliminaGrazie anche, e molte, per le poesie.
Se i boccioli delle varie piante non traggono ancora fuori la testa per il freddo vuol dire che, se una delle mie guide mi porterà, mi recherò in un posto che dà origine a incantesimi. Non dico altro per ora. Buon fine settimana a tutti.
Al,
RispondiEliminasplendida foto, come tutte le tue e ...splendidi commenti! :-)
in particolare la poesia di Quasimodo citata da c.e.g., che ringrazio anch'io!
ciao Al
g
Quelli notturni sono scatti "difficili" quindi, doppi complimenti!? ;-)
RispondiEliminada non credere abiti proprio in un bel posto la prossima volta che salgo su da matteo vengo
RispondiEliminala chiesa rossa è stata una delle cose che più mi è piaciuta del quartiere.
RispondiEliminaLa cosa sorprendente è che l'ho visitato con una persona che ci abitava e anni dopo ho scoperto che il mio ragazzo passava di lì quando andava alle superiori a milano.
è uno spazio così ampio che resti disorientato eppure certe vie strette strette mi fanno sentire più vicina a casa.
Il bello è il naviglio, così curato, non come i navigli a porto d'adda, trezzo e paderno d'adda. Non bisogna far andare a puttane testimonianze così belle della storia dei nostri nonni e poi vantarsi di essere pronti alla tutela del paesaggio