Prima di leggere vi consiglio vivamente di sentire questa traccia sonora. Sono solo quaranta secondi.
Ero a casa quel sabato 18 marzo del !978 appena rientrato dopo essere passato da questo bar. Quel comunicato di poche parole crude mi impietrì. Ma reagii subito. Feci le scale di corsa e saltai al volo sulla Bianchi. In due minuti fui davanti al Centro sociale Leoncavallo.
Due giorni prima, il giovedì, era stato rapito Aldo Moro dalle Brigate Rosse, e la città era intontita e incredula. Nei luoghi della Sinistra, parlamentare ed estrema, era un susseguirsi di discussioni che discussioni non erano perché ognuno rimaneva sulle proprie posizioni. Né con le Br né con lo Stato, no, con lo Stato. E intanto la Storia aveva il suo corso.
Arrivai che via Mancinelli, dove era avvenuto il duplice omicidio, era bloccata dalla polizia. Compagni e compagne che si abbracciavano con lacrime di emozione straziante e di rabbia impotente. Molti stavano arrivando da ogni parte di Milano, saputa la notizia che era rimbalzata in un istante da una radio libera all'altra.
Partì un corteo spontaneo per il Casoretto che a mano a mano si ingrossò. Mentre un altro corteo molto più numeroso attraversò la città per raggiungere la sede dell'Ansa in piazza Cavour. C'era da smentire e subito le vergognose veline che la Questura aveva fatto circolare subito dopo l'omicidio, "regolamento di conti tra gruppi dell'estrema sinistra" "motivi di droga", quando era evidente a tutti che erano stati i fascisti.
Seguirono giornate convulse, Il 22 marzo ci furono i funerali che, come potete vedere dalla foto, furono la risposta di una città che aveva ancora una coscienza civile di combattività.
"Pur in presenza dei significativi elementi indiziari sopra illustrati a carico della destra eversiva in particolare degli attuali indagati appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di detti elementi". E così il 6 dicembre del 2000 Clementina Forleo mette fine alla vicenda giudiziaria di Fausto Iaio. In questa Italia, e penso alle stragi, la verità della Giustizia non corrisponde mai a quella storica.
Lorenzo Iannucci detto Iaio e Fausto Tinelli
22 marzo 1978 - I funerali al Casoretto
... che idea morire di marzo
Il libro che uscì nel 1979. Potete scaricarlo in formato PDF (11227 Kb) QUI.
Fausto e Iaio
Trent'anni dopo
Raccolta di scritti, documenti, testimonianze per non dimenticare. QUI
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il cielo cominciò a chiudersi sopra i nostri vent'anni.gli avvenimenti successivi furono anche peggiori e
RispondiEliminafummo spinti a forza verso favolosi tempi ottusi.
Non conoscevo questa storia, grazie dell'informazione.
RispondiEliminaRicordo quel sabato e la mia ultima primavera sbadata. Fausto e Iaio, che immenso dolore..........
RispondiEliminaE, ancora oggi, una rabbia da non dire.
non sono mai stata particolarmente attivista, in casa ce ne erano già troppi che si occupavano di politica, ma le morti come queste, sia a destra che a sinistra, di ragazzi coetanei mi hanno sempre rattristato, molto.
RispondiEliminaho vissuto la mia adolescenza durante gli anni di piombo. All'euforia giovanile dei grandi ideali si accompagnava la tristezza della violenza (di qualsiasi schieramento)...mi chiedo ancora se tutto ciò ci ha reso più consapevoli o più rassegnati
RispondiEliminacaro alberto,hai mai pianto per Ramelli?Sai che i suoi aggressori non sono mai stati puniti?Forse ricordarlo sul tuo blog non è possibile perchè non la pensava come te?
RispondiEliminaNo, caro anonimo, nessun problema. Ma qui si trattava di un trentennale.
RispondiEliminaCiao Alberto, no, non avevo questo tuo bel post che surclassa alla grande quello che avevo pubblicato io per questa ricorrenza, te ne dò atto.
RispondiEliminaPoveri Fausto e Iaio , volevano combattere lo spaccio al Casoretto , se li avessi conosciuti saremmo sicuramente stati amici , come sono stato sempre amico dei comunisti attenti ai problemi della povera gente (molto pochi , chiacchiere a parte) . Chi furono gli assassini ? Molto probabilmente dei fessacchiotti fascisti ventenni come killer , ma i mandanti ? Forse l'intreccio politica/servizi segreti/criminalità organizzata , perchè forse Fausto , dirimpettaio delle Brigate Rosse e vicino di casa dei servizi segreti , aveva visto qualcosa che non doveva vedere o fatto troppe domande .
RispondiEliminaavevo 18 anni.io e il mio ragazzo stavamo andando a vedere un concerto al Leonka.venivamo a piedi da p.Susa.ci stavamo dirigendo verso quella vietta buia quando decidemmo di passare dalla piazza per prendere le sigarette.....arrivati poi al Centro "sentimmo" un silenzio che non potro' MAI scordare.chiesi ad un compagno come mai stavano uscendo e se il concerto era saltato....mi abbraccio' e mi disse che avevano appena ammazzato Fausto e Lorenzo.andammo in via Mancinelli e mi sedetti in terra inebetita.mi sentivo svenire .quella notte un'immenso mare di gente sveglio' milano.rabbia odio dolore.Fausto eLorenzo sono da sempre e per sempre con tutti noi.oggi ho 48 anni ma il mio spirito e le mie idee sono quelle di quella sera di marzo.piu' forti e vive che mai.
RispondiEliminaancora una cosa ...non ho mai creduto alla .casualita'...e se io e il mio ragazzo non avessimo cambiato strada per andare a prendere le sigarette? ce li saremmo trovati di fronte..forse avremmo potuto fare qualcosa o forse ci avrebbero ammazzato perche' testimoni...forse forseforse........Ma penso che il cielo sopra di noi non si e' chiuso quella sera.Si e' allargato all'infinito e io in quei miei 18 anni mi sono sentita forte ricca e piu' convinta che mai.Ciao a tutti.
RispondiEliminaGrazie Paola per i tuoi interventi. Mi conosci forse di persona?
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