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sabato 19 ottobre 2019

Ciao Velia

Da cosa è composto un quartiere?
Da case, palazzi, chiese, parchi, spazi pubblici, negozi - diranno i più.
Ma anche e soprattutto da persone, dirà chi, il quartiere, lo vive veramente.

Così quando viene a mancare qualcuno di conosciuto, amato e rispettato si è tristi; da una parte per la più ovvia e straziante assenza fisica, perché non si godrà più dello sguardo, dei sorrisi e delle parole del defunto; dall'altra perché il Quartiere ne esce impoverito nella sua anima.

Oggi io e gli abitanti di Via Berra siamo tristi perché la "nostra" Velia non c'è più.
Un messaggio di un mio ex-vicino stamattina mi ha avvisato che era venuta a mancare durante la notte.

Avevo conosciuto Velia e la sua splendida famiglia nel 2014 quando mi ero trasferito con la mia compagna in un piccolo bilocale di Via Berra.
Appena entrato a far parte della Corte avevo capito subito che "questa" Velia doveva essere veramente qualcuno di prezioso ed importante.
Che chiedessi agli altri di chiavi, dei contatori, della cantina, di piante del giardino, dell'appartenenza di animali, passando per il numero dell'idraulico, del fabbro, del parroco o di persone del quartiere e - qualche anno più tardi, con più confidenza - di memorie, storia o ricette, la risposta era sempre e solo la stessa:
"Vai dalla Velia!"
"Passa dalla Velia!"
"Lo sa la Velia!"

Scoprii così fin dal primo giorno che "La" Velia - rigorosamente con l'articolo determinativo davanti -abitava al primo piano, esattamente sopra il mio (ormai ex) appartamento in fondo al giardino.
E da lì, Velia vegliava - con un azzeccato gioco di parole, in fondo "nomen omen" - sulla meravigliosa corte di Via Berra 10 e sui suoi abitanti.
Perché Velia era moglie, mamma e nonna premurosa; ma era anche la custode di tutti noi, di vicini, di animali, di fiori e di oggetti perché Velia aveva rispetto per tutto e tutti, indistintamente se avessero un'anima o no.

Era una sicurezza scorgere Velia affacciata al primo piano e salutarla, quando rientravo stanco dal lavoro in settimana, da un lungo viaggio all'estero o dopo le vacanze.
Ed era bello che la mia piccola Gemma avesse appreso magicamente da sola l'abitudine - uscendo o rientrando in casa - di guardare in sù, sempre in cerca del nostro angelo custode affacciato per ricambiare il suo saluto e sorriso.

Non so perché Velia se ne sia andata stanotte; forse per andare a vegliare su altri, forse proprio sul suo Giancarlo, scomparso appena qualche mese fa.

Stasera mi sforzerò di pensare che Velia non ha fatto altro che salire dal suo primo piano, di un altro piano ancora, per vedere un po' più di persone e per avere una visione generale delle cose.
Quel che è certo è che noi continueremo a cercarla guardando in sù, come abbiamo sempre fatto, facendo finta che in fondo non sia successo niente.
Perché Velia - lo sappiamo - sei sempre lì, affacciata, a dispensare le tue premure a tutti.

Matteo Di Bella

Grande tristezza

12 commenti:

  1. Ultimi sprazzi di un mondo sospeso tra antico e moderno.
    Questi quartieri, questi agglomerati che ancora sono così umani.
    Grazie a questi angeli (ora custodi).

    Moz-

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  2. A Milano la mia compagna in un palazzo di ringhiera e i rapporti interni sono esattamente come li hai descritti nel post. Quindi capisco bene quello che hai scritto e quello che hai sentito perché quando qualcuno non c'è più le reazioni sono esattamente uguali. La tristezza che ti prende ti tocca sino in fondo. Senti che dove abiti manca qualcuno che più di una volta di ha aiutato in qualcosa. Condoglianze a tutti
    Un salutone

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  3. Ciao Alberto,sarebbe un meraviglioso necrologio ma credo sia un omaggio sincero e.pieno di sentimento.
    Sei fortunato vivi in un quartiere dove la vicinanza è ancora un valore e la solidarietà la normalità tra vicini.
    Oggi queste qualità sono una merce rara,io vivo al ultimo piano di un condominio ,cinque piani e dieci unità abitative e io conosco solamente il mio dirimpettaio.
    Ciao.fulvio


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  4. Mi succede spesso di affezionarmi a persone sconosciute attraverso il bene d'altri o per la descrizione che chi la saluta per l'ultima volta fa di lei. Anche a Velia si potrebbe voler bene e magari anche rimpangere di non avere abitato in quella casa di via Berra... ma credo che Velia è stata così perchè chi l'attorniava apprezzava e ricambiava il suo interesse per il prossimo.
    Nel palazzo dove abito ora, una qualsiasi Velia sarebbe scambiata per impicciona, egocentrica e ficcanaso. Qui, quasi nessuno si sofferma alla finestra, perchè si teme di essere tacciati di curiosità ma io lo faccio ugualmente e per piacere, non per dispetto.
    Ciao Velia, chissà chi erediterà il tuo particolare sguardo sulle persone e sul mondo.

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  5. Un sincero e sentito omaggio a Velia e a tutte quelle persone che ci stanno accanto con la loro premurosa e attenta discrezione.
    Velia te ne sarà grata e continuerà a vegliare su di voi e su molti altri ancora.
    sinforosa

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  6. Mi ha commosso il ritratto di questa signora.
    Anche nelle zone di campagna come in quella dove vivo io si tende " a non dar confidenza ai vicini", salvo poi scrivere i fatti propri su facebook.

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  7. Caro Alberto, che stella luminosa la vostra Velia, continuerà a brillare a lungo e a mostrare una vua fatta di calore, condivisione, amicizia, empatia. Un abbraccio

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  8. Bello! Non sempre i vicini sono così affettuosi e aperti. Bellissimi incontri

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  9. Bellissimo modo per ricordare una persona che è stata davvero importante per la "vita" di tutto il quartiere.
    Grazie per avercene parlato.

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  10. non sono mai triste per la scomparsa di una persona. perché a me interessa la vita e la relazione avuta. ovviamente capisco e apprezzo (per lo stesso motivo) anche le diverse emozioni e sentimenti altrui. e quindi pure ogni ricordo. buon giorno

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  11. ce ne sono tante nei nostri quartieri, ricordo quelle signore che stavano di vedetta sotto le persiane

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