Buona domenica.
Aggiunta 10 maggio
Lo ammetto, sono di parte. Lo sono perché ho ereditato parecchi alberi di ulivi in Liguria. E fra di essi alcuni ultracentenari che immagino abbia piantato qualche mio antenato. Questi ulivi, di cultivar taggiasca, continuano a fruttificare, come hanno fatto da sempre, e da questi frutti si ricava un olio straordinario. Chissà quanti uomini e donne hanno visto passare sotto le loro fronde nei vari periodi dell'anno per i diversi lavori che li riguardavano. Generazioni su generazioni. Hanno subito anche gravi amputazioni in seguito alle gelate. Alcuni addirittura rasati sul ceppo, ma poi, imperterriti, stagione dopo stagione, anno dopo anno, hanno generato polloni che sono diventati nuovi tronchi, più vegeti che mai. Ho definito questi alberi la quintessenza della lentezza. Se venissero sradicati e abbandonassero queste terre per essere portati in qualche città a fare spettacolo come animali da circo mi piangerebbe il cuore.
QUI tutte le foto del sabato (278 post).
Gli Ulivi sono piante molto resistenti,supporteranno anche questa prova
RispondiEliminaCiao.fulvio
Intanto soffrono
EliminaSono bellissimi e stanno davvero bene in quella piazza meravigliosa. Ciao e buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Sì, sì, potevano lasciarli dov'erano ma... che bello vederli lì, quasi a portare un poco di campagna in città.
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Uno sfregio alla Natura, alla sacralità di questi alberi. L'individuo che ha ideato una simile porcata è un ecomostro.
RispondiEliminabella iniziativa invece
RispondiEliminaIl saccheggio del paesaggio del Sud per favorire i gusti cafoni al Nord: in primis informatevi su cosa succede là dove le piante sono sradicate. Quegli alberi sono stati coltivati secoli per produrre olio, non per fare i nani da giardino, ma oggi l'olio italiano subisce la concorrenza di quelli prodotti chissà dove e per il contadino è più redditizio vendere una pianta che produrre l'olio.
RispondiEliminaMi dispiace Alberto ma rilevo molta ignoranza nei commenti, le piante non sono cose!
Standing ovation!!!
EliminaTotalmente d'accordo Sarà!
Perdonami, era: Sara (senza accento)
EliminaConcordo pienamente!
EliminaChe tristezza trattare nobili esseri secolari come oggetti d'arredo fuori contesto
RispondiEliminaUna forma di ignoranza
EliminaChe tristezza!
RispondiEliminaDavvero una gran tristezza.
Lo sostengo da sempre: non meritiamo questo pianeta!
RispondiEliminaSono un po' diviso. Anch'io penso che sono piante forti, resisteranno e fanno la loro figura in centro Milano...tuttavia, alla fin fine, credo che sia meglio lasciare la natura dove è nel suo luogo originale senza sdradicare olivi da dove erano piantati.
RispondiEliminaCiao, un salutone e buona domenica
Ma siete proprio sicuri che le piante resisteranno?
RispondiEliminaComunque sono d'accordo con Alberto: gli ulivi (e le piante in genere) vanno lasciate nel loro ambiente naturale.
Sandro
"...e dire che gli avevo regalato le olive per tanti anni, ed ora in vecchiaia guarda che ringraziamento: venduto a una multinazionale che mi vende ai suoi possibili clienti..."
RispondiEliminase mi permetti passo il tuo post su Arpa eolica - ciao
RispondiEliminaFai pure, anzi grazie.
Eliminainserito oggi - e grazie a te - http://arpaeolica.blogspot.com/2019/04/vecchi-ulivi-milano-ma-che-senso-ha.html
EliminaPer comodità metto il link, QUI.
EliminaDove sono le loro radici?
RispondiEliminadavvero molto belli, affascinanti
RispondiEliminaMi chiedo: quando cammelli e dromedari?
RispondiEliminanon mi piace per niente. anche se può essere suggestivo. ciao
RispondiEliminaHo fatto un'aggiunta al post con alcune mie considerazioni.
RispondiEliminaho letto, grazie.
Eliminanon posso che concordare, avendo avuto esperienze e sentimenti simili. ciao
Ho letto la tua aggiunta.
RispondiEliminaNel vivaio che frequento ci sono alti e nodosi ulivi in vaso e penso che anche questi milanesi non siano stati sradicati ma coltivati in cattività.
Ciao.